Lottie
Percorriamo il resto del corridoio in silenzio, mentre la mano di Steven mi sorregge tenace sulla schiena.
Per qualche strano motivo, non riesco a percepirne il solito calore, o quella piccola nota di dolcezza, ma probabilmente è dovuto al mio stato umorale attuale.
Ci fermiamo di fronte ai distributori di bevande calde.
«Che ne dici di un thè caldo?»
«Non ho voglia di nulla, scusa», anzi, una cosa la vorrei. Vorrei fosse tutto solo un sogno, un incubo.
«Non scusarti, piuttosto, ti va di dirmi cosa è successo? Perché sei ridotta così per... Per Mark? Che t'ha fatto?».
Giusto, non sa cosa succede, e poi, sarà un duro colpo per lui venire a sapere cosa faceva il suo migliore amico alle sue spalle.
Ma io, non sono da meno.
Mi confidavo con Davis... Con Mark, su cose che non mi convincevano di Steven.
Se gliene parlassi lo renderei solo più inquieto, e soprattutto non mi perdonerebbe per aver dubitato delle sue intenzioni nei miei confronti, con quello che credevo essere, tra l'altro, un completo estraneo.
«Niente di chè. È stato solo uno stupido scherzo che mi ha fatta spaventare a morte. Ma piuttosto...» cerco di cambiare discorso, consapevole di non aver detto assolutamente nulla in risposta alla sua domanda, «... Uscendo a quel modo dall'aula ti prenderai un'altra nota in condotta. Perderai l'anno se continui così»
«Non preoccuparti, sei più importante tu, e poi comunque avevo già da un po' intenzione di mollare scuola e mettermi a lavorare».
Sono lusingata dalle sue parole, dal suo pormi prima di tutto, ma ancora... Non le sento reali.
Perché?
Che mi prende oggi?
Il mio cervello dev'essere talmente scosso da tutti gli avvenimenti successi, che si è preso una pausa dall'essere razionale o intuitivo.
«Ti va di saltare le lezioni?» domanda con un lieve sorriso abbozzato in volto.
«Uhm... Vorrei evitare di andare in classe, è vero. Ma allo stesso tempo non me la sento di perdere lezioni a causa di un idiota»
«Ancora non ho ben capito che ti ha fatto».
Maledizione! Inconsapevolmente sono tornata sul discorso.
«Non mi va di parlarne»
«Lottie...» ammonisce con voce soave.
«D'accordo, ti racconterò tutto. Ma mi prometti per favore di non arrabbiarti?» Che sono? Una bambina di 10 anni per estorcere a questo modo la sua gentilezza?
Che pena mi faccio.
Dovrei semplicemente affrontare a testa alta la possibilità che mi abbandoni ancora una volta.
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Per una Semplice Cifra Sbagliata
Novela Juvenil[DISPONIBILE CARTACEO ED EBOOK] C'è molto poco da dire. Sbagli a digitare una cifra? Beh, ti ritrovi con un numero completamente diverso. ✨ Se la storia vi piace supportatela condividendola, dandomi la vostra opinione e magari qualche stellina di ap...