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Lottie
Siamo rimasti a parlare per quasi un'ora ieri.
È stato rilassante, ma soprattutto mi ha aiutata.
Davis è davvero un ragazzo riflessivo e di buon cuore. Mi sarei aspettata un trattamento diverso, quasi un rimprovero perché temevo di apparire come una stupida ai suoi occhi, invece mi ha pazientemente ascoltata tutto il tempo.
"Dovresti fare quello che senti essere la cosa giusta" questo è quel che ha detto e che la mia mente continua a ripetersi ininterrottamente.
Ma cos'è che sento giusto?
Quando ho provato a capire quale secondo lui, fosse la scelta migliore, sembrava quasi soffocare le parole. Non mi ha dato una risposta concreta, rimaneva sempre sul vago.
Forse vuole solo che io non mi faccia influenzare da quel che ritiene più corretto?
Beh, in caso, è davvero un bravo ragazzo.
«Buongiorno Titti».
Titti? È un po' che non vengo chiamata a questo modo, soprattutto da lui.
«Steven, sembri piuttosto energico oggi. Sei pronto per l'interrogazione?» sorrido a mia volta, contagiata dalla sua dentatura allegramente esposta.
Allegria che lascia subito posto ad una smorfia.
«Cazzo, me n'ero scordato» borbotta strofinando i capelli con fare affannato.
«Allora vedi di approfittare di quest'ora buca per studiare. Posso aiutarti, è vero, ma non posso esporre tutto al tuo posto, e meno ancora posso prendere un votaccio»
«Va bene, va bene, ma almeno aiutami tu, così capisco meglio» aggiunge con occhi docili.
Sará la scelta giusta? Uhm... Ancora non lo so, ma la mia è quella di riporre per una seconda volta la fiducia in questo ragazzo.
«D'accordo. Dai, mettiamoci a lavoro»
«Sei fantastica come sempre! Grazie».
Prima che possa rendermene conto le sue labbra sono sulla mia guancia, ora calda e probabilmente anche rosea.
Afferra il suo banco con estrema leggerezza e lo conduce affianco al mio.
Spero davvero di aver preso la decisione giusta, perché so che in caso contrario, farà davvero male al mio cuore.

«Io questo davvero non riesco a capirlo! Perché la chimica dev'essere tanto... Brutta?»
«Non è assolutamente brutta, è solo un po' complessa, ma è più bello così, no? Se fosse tutto semplice sai che noia»
«Concordo» risponde con uno strano sorriso in volto.
Per una frazione di secondo sembra più un sogghigno, ma forse sto solo immaginando le cose.
China la testa ai libri, ed io faccio lo stesso. Il mio sguardo però ricade subito sulla luce bianca lampeggiante del mio cellulare.
Un messaggio, dev'essere suo.
Solitamente non bado al telefono durante le lezioni, ma oggi è un'eccezione visto che siamo autodidatti per la prima ora a causa dell'assenza di una delle prof, per sfortuna di Steven, non quella di chimica.
"Buongiorno a te. Dormito bene?"
Avevo paura di essere pesante a scrivergli stamattina dopo tutta la chiacchierata di ieri, invece mi sbagliavo, mi ha pure chiesto come ho riposato.
"Stranamente bene. Era un po' di sere che non chiudevo occhio, ma parlare con te mi ha davvero aiutata. Grazie ancora, Davis".
Sento le labbra ricurve in un leggero sorriso mentre aspetto che il 'sta scrivendo...' si fermi per mostrare la sua risposta.
Sono davvero contenta di averlo conosciuto, anche se in maniera piuttosto strana.
«E chi sarebbe questo Davis?» domanda d'un tratto il mio vicino di banco, facendomi sussultare.
Spengo in fretta la schermata, poggiando il telefono nello zaino.
Non voglio sicuramente che si ingelosisca anche di Davis.
«L-lui è una specie di amico di penna. Ehm... Più un amico di cellulare».
Mi guarda serio, perplesso.
«Capisco, quindi non vi conoscete di persona?»
«Nope, mai visto»
«Bene. Beh, stai attenta, non si sa mai chi potrebbe esserci dietro a questo tuo amico di penna»
«Non preoccuparti, ci siamo detti entrambi che non ci saremmo dati strani appuntamenti di persona. Ci diamo semplicemente consigli» ridacchio, un po' per gioia al pensiero dei nostri discorsi sui vecchi pervertiti e un po' per il panico che mi assale ultimamente quando sono a fianco a Steven.
«Allora lo approvo» sorride, anche se non del tutto convinto.
I miei occhi notano dietro le spalle di lui, lo sguardo di Mark.
Ci scruta incuriosito, quasi irritato.
Forse è davvero arrabbiato con me per quel che è accaduto ier- No!
Devo dare ascolto a Davis. Prima di mettermi in testa un'idea, dovrei chiarire con il diretto interessato.
Alzo la mano, sventolandola leggermente in segno di saluto.
Lui, inizialmente sorpreso, sorride a sua volta poi torna a sfogliare le pagine di un magazine di... Credo di sport, ma non riesco bene a vedere da qui.
«Torniamo a studiare?» domanda la voce piuttosto annoiata del mio compagno.
«Certo».
Che strano. Mi sento così... Bene e in pace questa mattina.
Ho ricevuto dei preziosi consigli da Davis, mi sono decisa a dare una seconda possibilità a Steven, ed ho "risolto" (penso) con Mark.
Giornata iniziata davvero ottimamente.

Per una Semplice Cifra SbagliataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora