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Lottie
Il secondo rintocco della campanella mi viene in aiuto, costringendolo ad allontanarsi da me per l'arrivo del professore di storia.
«Bene ragazzi, prendete tutti posto. Oggi saprò stupirvi con una lezione interessantissima» gioisce il vecchio in un sorriso rugoso, e non mente.
Alcuni dei miei compagni sbuffano, o si prendono gioco di lui, ma io invece sono completamente d'accordo con quel che ha appena affermato.
Ogni lezione riesce ad entusiasmarmi. Il modo in cui racconta la storia, fa si che la storia stessa si proietti nella mia mente come un film.
È incredibile.
«Piú tardi riprendiamo il discorso. Che ne dici se anticipassimo l'appuntamento di sabato?» dico che vorrei rimanere sola.
Eppure una parte... Una grandissima parte di me, non vuole rimanere sola ora.
So che l'isolarmi, mi costringerà a piangere fiumi di lacrime per quel ragazzo, che solo, ha saputo calpestarmi il cuore ben due volte.
Davis... Mark...
Perché tutta questa farsa?
Era davvero necessario?
«Va bene. Sempre in centro?»
«Yep. Ottimo allora».

Mark

Cammino in precario equilibrio sul bordo del marciapiede del parcheggio scolastico.
Non riesco ad entrare in classe, mi sento un miserabile. Ma al contempo, non riesco nemmeno a superare la soglia dell'enorme cancello d'uscita, senza contare che ho nuovamente lasciato lo zaino in classe.
Bah, poco importa, alla fine non ho nulla di valore al suo interno, potrei benissimo lasciarlo qui e andarmene.
Lottie.
Lottie non mi perdonerà mai.
I suoi occhi di prima... Le sue lacrime, continuano a riflettersi nella mia mente.
Merda!
Calcio un altro povero ed innocente sassolino, vittima della mia ira.
Seguo la sua traiettoria, fino al suo fermarsi.
Quando alzo lo sguardo, trovo i miei occhi cercare d'istinto la finestra ap secondo piano, dove faccia Lottie.
Vedo il suo capo, ed i capelli risplendere leggermente al sole.
Per un attimo spero possa voltare lo sguardo in mia direzione, ma perché mai dovrebbe accadere?
Sono solo un illuso, che ancora spera di poterla vedere sorridere... Sorridere per me.
«Parker! Ecco dove ti eri cacciato. Sei in seri guai, seguimi subito nell'ufficio del preside!» strilla la prof. infrangendo i miei pensieri.
Torno con gli occhi e i piedi a terra, obbligandomi a seguirla.

Lottie
Per qualche istante scorgo dalla finestra, Mark che viene rimproverato dalla professoressa.
Poi spariscono dietro uno dei grandi alberi del vialetto, ed infine all'interno delle mura scolastiche.
Un po'mi spiace per lui, se penso che subirà una punizione ancora più severa per le bugie raccontate da Steven...
Ma che dico?
Lui di sicuro non si è dispiaciuto per come mi stava abbindolando.
Non ho bisogno di provare empatia per quello scemo.
Ecco.
Ora ho pure perso il filo della spiegazione!

Eccomi!
Scusate il ritardo, ma tra visite ospedaliere e viaggi alla capitale Italiana, ho avuto poco tempo per liberare la mente e scrivere. Ad ogni modo, ci siamo con un altro capitolo.
Spero vi piaccia 😊

Per una Semplice Cifra SbagliataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora