"Già| " è quello che vorrei rispondere, ma elimino ancora una volta quelle lettere.
Se solo sapesse che tanto estraneo non sono.
"Ed io non posso credere che tu stia rispondendo ad un complete estraneo".
Risponderle mi diverte, e al contempo mi fa sentire un verme per tutto il teatrino pianificato al fine di messaggiare.
Non sono poi troppo diverso dal vecchio che teme.
Anche io in un qualche modo le ho mentito.
"Mi stai già simpatico, sai Davis?"
"Pure tu, ma non voglio espandermi troppo o penserai che sono un porco pervertito"
"Hahahah si effettivamente" ridacchia, la immagino mentre lo fa.
Comunque... Non devo perdere di vista il mio obbiettivo di avvertirla su Steve.
Ma come? Così di punto in bianco non è nemmeno facile elaborare un discorso senza davvero darlo a vedere.
Magari domani sarà più facile.Chiudo l'armadietto con estrema stanchezza, notando la faccia del mio amico con un sorriso da ebete.
So già dove vuole parare, ma volto i tacchi, prima che possa pronunciare il nome di lei, e le sue ovvie intenzioni al riguardo.
«Wow amico, oggi hai delle occhiaie pazzesche. Hai fatto le ore piccole?» ma ecco che mi sorpassa, parandosi nuovamente sopra di me.
«Giá. Sono rimasto a messaggiare tutta la notte»
«Sento puzza di ragazza. Non sei tipo da rimare alzato per qualche messaggio ad un amico»
«Ho detto messaggiare? Volevo dire giocare... Ho scaricato questa nuova applicazione, e mi ha preso» mento spudoratamente come solo io ultimamente riesco a fare.
Non mi va che si incuriosisca, conoscendolo ficcherebbe subito il naso sul mio cellulare, scoprendo che la ragazza in questione è quella che sta raggirando per potersela poi lavorare.
«Sei proprio rincoglionito di prima mattina, eh? Ci prendiamo un caffè? Che dici?».
Vorrei dire di no. Ma la verità è che ne ho un urgente bisogno.
«D'accordo, si può fare».
Metto i soliti libri scolastici sotto braccio, per seguirlo ai distributori di merendine e bevande calde.
«'Giorno Lottie!» dice quasi urlando, costringendomi ad alzare lo sguardo da terra per vederla, sorpresa e leggermente imbarazzata per il suo saluto repentino.
«S-Steven, mi hai spaventata. Buongiorno comunque...» poggia il suo sguardo su di me, abbozzando un sorriso che non credevo avrebbe mai potuto rivolgermi «... Ciao».
Senza altri indugi afferra il bicchierino di plastica bianca in mano e si volatilizza tra il corridoio gremito di gente.
«Visto bello? Ormai ci sono. È tutta di buon umore dopo ieri. Per la prima volta non ci ha trucidato con lo sguardo o risposto male» giusto, è per questo che sorrideva.
Per che altro se no, Mark?
Lei non sa chi sei. Non sa chi è Davis in realtà.
Che sciocco sono.
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Per una Semplice Cifra Sbagliata
Teen Fiction[DISPONIBILE CARTACEO ED EBOOK] C'è molto poco da dire. Sbagli a digitare una cifra? Beh, ti ritrovi con un numero completamente diverso. ✨ Se la storia vi piace supportatela condividendola, dandomi la vostra opinione e magari qualche stellina di ap...