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Mark
La sento titubante e timida dall'altra parte della cornetta.
Ma la sua voce è esattamente come la ricordavo da quel giorno in cui, per qualche strana coincidenza, le nostre strade si sono incrociate in una linea telefonica.
«Ciao Lottie» ripeto abbassando il tono della mia voce, risultando quasi rauco.
La sento ridacchiare.
«Sai, il sospetto che tu sia un tipo losco riaffiora in questo momento. Non ricordavo così la tua voce».
Anche lei ricordava la mia voce in quella chiamata?
Mi sento stupidamente esaltato e contento.
«Ho un po' di mal di gola in effetti» mento, mentre sulla mia bocca sento formarsi un sorriso.
Sto parlando con lei. Certo, sotto le sembianze di un altro, ma... Sono comunque felice di sentirla.
«Come stai?» domanda dissipando una volta per tutte l'iniziale imbarazzo.
«È tutto nella norma, tu?».
Le dita si serrano in un pugno sofferente, il sorriso diventa una smorfia, e il ricordo di lei a pochi centesimi da Steven riprende ad occupare la mia mente.
No, non è affatto nella norma.
È incredibile come sia frustrante mentire a questo modo.
«Posso dire lo stesso» dice, ma so che si sta solo trattenendo dal parlare, forse per come ho troncato il discorso l'ultima volta.
Voglio davvero reprimerla dallo sfogarsi con me? Alla fine non sono più Mark quando stringo il telefono tra le mani, non posso essere così egoista anche in questo momento.
Sono suo amico... Davis è suo amico.
Sospiro, e mi preparo al punto di non ritorno.
Ascolterò ogni suo sentimento nei confronti di Steven...
Sento già il cuore morirmi nel petto.
«Non si direbbe. Dicevi di voler uscire per svagarti, quindi ne deduco che le cose non vanno poi così bene. Ancora il tuo ex?»
«Si intuisce tanto che c'entra lui? Effettivamente  è l'unico problema che ho, e di cui mi lamento... Scusa ancora per l'ultima volta»
«Non scusarti, ti stavi solo aprendo con me ed io ti ho lasciata sola. Dispiace a me per quel che ho fatto» e sono sincero.
Non le ho dato la spalla che cercava.
«Ti va di raccontarmi?».
Rimane in silenzio, forse pensierosa sul da farsi.
Parlerá con quest'estraneo che le ha già voltato una volta le spalle, o deciderà di non rischiare ancora e tenere tutto per sè?
«Oggi...» sospira, «... Pensavo di fare la cosa giusta avvicinandomi all'amico del mio ex. Sai, pensavo di stargli piuttosto antipatica perchè non mi guardava mai, o comunque l'ho quasi dato per scontato visto che si frequentavano e magari Steven gli aveva parlato male di me...» merda! Come sono finito a farle pensare questo di me? «... Ma la verità è che ho imposto il mio pensiero su di lui. Ero io a trovarlo antipatico, senza nemmeno un motivo davvero valido».
Quindi non mi sbagliavo, non mi sopporta.
«... Però oggi appunto, volevo aiutarlo. Mi sembra uno tranquillo, mi ha perfino difeso qualche giorno e mi rebdo conto di essere stata io una gran stronza con lui. Ad ogni modo, ho solo complicato le cose così facendo. Se prima c'era qualche speranza che non mi odiasse, ora sicuramente lo fa-» «No, assolutamente no!» mi lascio sfuggire.
Merda. Davis, sei Davis, non Mark.
«Cioè, voglio dire... Credo che invece lo abbia apprezzato, perché non avrebbe dovuto? Lo hai aiutato» aggiungo schiarendo ancora una volta la gola.
«Uhm... Diciamo che l'ho messo nei guai con la prof. ed è pure finito dal preside»
«Non preoccuparti, sono sicura che per un richiamo non rischia nulla, e soprattutto non credo arrivi ad odiare una persona per una cosa simile»
«Tu credi? Anche se effettivamente il motivo per cui è stato scoperto è perché Steven lo ha fatto sgammare...» ah, quindi anche lei ne è al corrente, «... E quando gli ho chiesto le ragioni, mi ha detto che era per gelosia».
Bastardo, ora gioca la carta della gelosia.
Geloso? È furioso di non poter possedere qualsiasi ragazza al mondo, la sua non è gelosia.
«È stata una mossa meschina» azzardo.
«Esatto! Lo penso anche io, eppure...» esala ancora una volta un lieve sospiro, «... Non me la sono realmente presa con lui. Anzi, mi ha fatto in qualche modo intenerire il fatto che fosse geloso per me».
Il sangue diventa sempre più fluido e caldo nelle mie vene.
La pelle brucia, e quasi si arrossa per la rabbia che vorrebbe uscire dal mio corpo.
«Capisco. Forse semplicemente sei ancora presa da lui, è evidente la cosa» lo è eccome. Dopo il loro bacio, penso oramai siano ad un passo dal ricominciare a frequentarsi.
Cosa posso davvero fare per impedirlo? Assolutamente niente.
Sono solo un illuso.
Tutto quest'inganno  non servirà a nulla.
«Penso tu non abbia tutti i torti. Ma, qualcosa mi fa credere che non sia così. Sento che qualcosa non va. Anche oggi stavamo per baciarci, ma... Ma non è scattato quel desiderio di poggiare le mie labbra sulle sue, e ammetto che ad aiutarmi ad uscire da quella situazione è stata proprio l'entrata di Mark, il suo amico, in quell'istante».
Quindi, quindi non si sono baciati!
Cazzo, sì!
E che io fossi stato lì o meno, avrebbe comunque rifiutato. Allora, c'è ancora una possibilità!
«Significa che forse la te stessa razionale, capisce che non è tutto come sembra. E anche io onestamente, per quel che mi racconti, non riesco ad incentrare bene le intenzioni di questo tuo ex. Non ti sembra troppo affettato, e soprattutto... Dal nulla? Guarda caso, da quando vi hanno assegnato la relazione insieme»
«Giá... È quel che ho pensato anche io. Non riesco a fidarmi completamente, ma da una parte vorrei provare a dargli una seconda possibilità».
«Secondo me dov-...».
Davis, Davis, sei un altro. Piano o meno, tu l'ho informata, ma non posso dirle cosa fare. Non sarebbe giusto.
«Dovresti fare quello che senti essere la cosa giusta».
Mi mordo il labbro appena finisco di pronunciare queste parole.
Mi sto tirando da solo la zappa sui piedi.
Merda.

Per una Semplice Cifra SbagliataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora