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Lottie
«Quindi per questa catena molecolare... Ehm... Che faccio?» domanda senza mai staccare gli occhi dal foglio.
Gratta la penna sui capelli, come se questo servisse ad aiutare la sua ignoranza in materia.
«Dammi qua, ti aiuto io».
Allungo la mano per raggiungere il pezzo di carta e portarlo a me.
Esamino, o almeno ci provo, l'intera pagina.
«La tua scrittura non è cambiata. Anzi, scrivi peggio di quanto ricordassi»
«Ehi miss perfettina, ce la sto mettendo tutta. Riconoscerlo non sarebbe male da parte tua».
Miss perfettina, mi chiamava sempre così quando studiavamo insieme per quale test scolastico.
Mi sforzo con tutta me stessa di non far riaffiorare altri ricordi che potrebbero compromettere la mia concentrazione, ma soprattutto il mio umore.
Ci ho messo quasi 20 minuti prima per uscire dal bagno senza balbettare o arrossire.
Con la pena verde glitterata (sì, so che è infantile ma la adoro) creo cerchi e linee tra le righe di testo.
«Allora, questa parte è meglio se la rivediamo insieme mentre il resto è tutto okay. Adesso ti spiego come fare per la lettura degli amminoacidi e poi riportiamo su PC, va bene?».
Continuo a scarabocchiare mentre attendo una sua risposta, ma sembra non prestare attenzione.
Lo sapevo, era meglio se facevo la relazione da sola.
«Insomma Steven, se no vuoi lavor-...».
Mi zittisco appena incontro i suoi occhi ad un passo dai miei.
I nostri nasi quasi si sfiorano, le nostre labbra per poco non si toccano.
Sì, succedeva anche questo durante le nostre sessioni di studio.
La prima mezz'ora eravamo concentrati, il resto del tempo le sue parole e le sue labbra riempivano il silenzio nella stanza.
Non siamo mai andati oltre, eppure la situazione di ora mi fa in qualche modo sperare che possa accadere.
Accidenti, ma che sto dicendo!?
A quanto pare oggi dev'essere il mio giorno di meditazione.
Non riesco a concentrarmi su nulla se non su vecchi ricordi, e pensieri inutili.
«Lottie» sussura mentre poggia la mano sulla mia guancia, creandomi brividi irrefrenabili lungo tutta la spina dorsale, «... Pensi che possa baciarti ora?» continua.
Questa sua domanda mi spiazza.
Okay, ammetto che l'atmosfera è quel che è, ma non avrei certo mai immaginato che potesse davvero accadere.
Non rispondo. Non so che rispondere in realtà.
Sarà una buona idea?
No, non può essere una buona idea, assolutamente.
In meno di due giorni sono di nuovo cascata ai suoi piedi. È questo che fa con tutte le ragazze?
È questo che faceva con Kelly quando io non ero con lui?
«Abbiamo finito per oggi. Abbiamo finito in generale. Ti passo domani tutti i file e il PowerPoint su chiavetta. Ora vattene».
Le parole escono secche, ferite, avvelenate, ancora gelide per quell'inverno che il suo tradimento ha portato nel mio cuore.
Ho fatto male ad abbassare la guardia.
Allontano con calma il volto dalla sua mano, che passa subito alla mia.
«Che ti prede? Ho fatto qualcosa che non va?» domanda stranito, e in qualche modo sembra anche realmente dispiaciuto.
Sì, dispiaciuto di non essere riuscito nel suo intento.
Non devo illudermi, non ancora.
«Per favore, non insistere. Va ora» ripeto in tutta calma, anche se dentro il mio corpo sento un mix di rabbia e tristezza affiorare.
Il suo volto si contrae in una smorfia più simile all'ira che al dolore di un rifiuto.
Apre la bocca, pronto a dire qualcosa, poi di colpo stringe i punti e rilassa il volto.
«Ho capito. A domani, ti lascio il quaderno».
Mette in fretta astuccio e libri nello zaino, poi si volatilizza.

Mark
Sono al bar sotto casa con Steve.
Mi ha chiamato poco fa, supplicandomi di vederci, il che mi confonde.
Credevo fosse con Lottie oggi, e temevo stesse accadendo qualcosa tra loro visto che non ho ricevuto alcuna risposta al mio messaggio da lei.
«Ecco qui i vostri drink» annuncia la cameriera posando al tavolo birra e snack salati.
«Grazie»
«Se vi serve altro, chiamatemi» ammica ad entrambi, ma il mio amico sembra troppo furibondo per preoccuparsene.
«Quella stronza... È proprio una mestruata! Prima sembra starci e poi non più. Che cazzo! Ho i nervi a fior di pelle».
Non è difficile capire quel che potrebbe essere accaduto, ma la curiosità di saperlo neo dettagli mi spinge a domandarglielo.
«Che è successo?»
«Vorrei saperlo anche io. Stava andando tutto bene: studiavamo, un viso vicino all'altro, una mano sulla sua guancia...» per quanto sia stato io a chiederglielo vorrei solo afferrare la cioccolata di patatine e inficcargliele in bocca per farlo tacere, «... Stavamo per baciarci, ma poi ecco che schizza male e mi caccia di casa»
«Che le hai fatto?»
«Assolutamente niente, è questo il punto! Mi ha rifiutato ancora prima che potessi farle qualcosa».
Afferra la bottiglia, bevendone il contenuto quasi tutto d'un colpo.
«Ti ricordo che siamo minorenni, vacci piano, non ho intenzione di farti da balia»
«Non ne ho bisogno! Non farmi la paternale».
Finisce anche l'ultima goccia, per poi far segno alla cameriera di raggiungerci.
Lei lo nota, e dopo aver sistemato la piega della gonna e i capelli, si appresta a raggiungere il nostro tavolo.
«Ho bisogno di una scopata. Quella che avevo in mente è andata in fumo, cazzo».
Bastardo.
Se lei non lo avesse rifiutato...
«Come posso aiutarvi?» sorride la ragazza a trentadue denti.
Nello stesso istante in cui è abbastanza vicina a noi, lui allunga la mano per sfiorarle la coscia in vista.
«Facci pure il conto. E gradirei un'altra birra, una bionda... Da portare via».
«V-va bene, faccio subito» risponde impacciata ma allettata dalla sua proposta allusiva.
«Sbrigati a bere, bello. Ho da fare tra poco»
«Vattene, pago io. Basta che non mi metti fretta»
«Come ti pare. Ci vediamo domani».
Si dirige al bancone, dove ad attenderlo è proprio la bionda che ci ha serviti.
Le sussura qualcosa all'orecchio, le sfiora la mano mentre lei ridacchia, ed infine si fa dare quello che penso essere il suo numero di telefono.
Non ci vuole molto per capire che appena avrà finito il turno qui al bar, lei diventerà un'altra delle innumerevoli vittime di Steve.
Se penso che sta giocando con Lottie solo per potersela portare a letto...
Cazzo! Non ne posso più di questa situazione.
Afferro il telefono, e mi decido ad inviarle un altro messaggio.




Per una Semplice Cifra SbagliataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora