Per una Semplice Cifra Sbagliata

~15~

Mark
Per tutta la lezione non riesco a concentrarmi.
È passata un'ora e mezza dal suono della prima campanella e ancora non ho capito una sola parola di quel che sta spiegando la prof.
Non sono nemmeno sicuro della materia che stiamo facendo.
Non riesco a pensare ad altro che a lei e lui soli dopo le lezioni... Chissà dove la porterà poi.
Non ho alcuna informazione stranamente.
Per la prima volta Steve non vuole dirmi quali sono le sue intenzioni.
Dopo esserci seduti al banco, non abbiamo scambiato nemmeno una parola, anzi, ogni tanto mi controlla con la coda dell'occhio, come per comprendere quel che mi passa per la mente.
Temo possa aver capito qualcosa, il che mi stupirebbe visto il suo solito menefreghismo verso quel che provano gli altri.
«... Parker?»
«C-come scusi?».
Merda, cosa mi avrà chiesto?
«Ho detto: quale soluzione mi dai Parker?»
Fisso gli occhi sulla lavagna, dove il mio incubo peggiore si materializza: matematica, ecco che lezione stiamo facendo.
«Ehm...»
«Interrogato. Alla lavagna, subito!» risponde irritata, mentre incrocia le braccia al petto, poi si gira per tornare a sedere in cattedra.
Grandioso, ci mancava solo questo per rendere la giornata migliore.
Appena mi alzo e percorro il piccolo labirinto tra i banchi, butto d'istinto l'occhio sulla mia compagna più bella...
Diamine quanto risplende ormai ai miei occhi.
Con mio stupore trovo il suo sguardo sul mio.
Non so dire quale espressione stia facendo, è così... Impassibile, eppure con un rapido cenno degli occhi, mostra di avere qualcosa tra le mani.
«Tieni, io la distraggo mentre copi da qui. Sono la sua cocca, nemmeno se ne accorgerà» sussurra prima di aprire con delicatezza la mia mano, inserendo un piccolo pezzo di carta.
Sorride lievemente, strizzando con estrema eleganza un occhio per l'intesa creata.
Non è che mi abbia confuso con qualcun'altro!?
Non ci siamo mai nemmeno rivolti la parola.
Ancora scosso, stringo forte il foglietto tra le dita, incredulo di quel che è appena accaduto.
Lottie.... Lottie mi sta aiutando? Perché?
Le faccio pena?
Sì, sarà sicuramente così.
Non illuderti Mark.
«Forza, sto aspettando!» ordina ancora una volta la prof., che per fortuna è rimasta a testa basta sul registro per tutto questo tempo.
«Mark, ti è caduto qualcosa» interviene Steve alle mie spalle, ma non capisco a che si riferisce.
Controllo tra le mani, ma il foglio è ancora qui.
«Parker, cos'hai in mano!?».
Cazzo, no!
Ci sono cascato come un idiota.
«Mi spiace bello, ma non si scherza con me» bisbiglia mentre finge di darmi qualcosa.
Merda... Merda!
Lo sapevo, ha capito!
«Tutti e due, qui subito!».
Cerco di nascondere il biglietto alla meglio, ma non riesco, perché Steven sta impedendomi in tutti i modi di farlo col suo sguardo su ogni mio singolo movimento.
Sguardo che la prof. sta seguendo con estrema attenzione.
Cazzo, cazzo!
«Voi due... Pensavate di farmi fessa!? Parker, mi dia subito quel che tiene tra le dita!» sbotta con occhi rossi di rabbia.
Stavolta è davvero incazzata.
«Parker...» richiama ancora, sperando forse che io ceda.
Ma non posso, non posso darglielo.
Se lo facessi riconoscerebbe sicuramente la scrittura della sua migliore alunna e Lottie finirebbe nei guai.
«Andiamo Mark, ormai ci ha sgamati» aggiunge il mio compagno, mentre gli si forma in volto un lieve sogghigno.
Stavolta è lui ad allungare la mano per attendere che io gli dia il foglio.
Ma si sbaglia se pensa che gliela daró vinta.
In tutta velocità getto il pezzo di carta in bocca.
Bleah, che gusto... Mi sa che a breve sbocco.
«Parker, Menville, dal preside!».
Un mormorio di voci e risate si dirada per tutta la classe.
Torno con lo sguardo a cercarla, e la trovo a fissarmi con occhi di riconoscenza e al contempo dispiacere.
Ma non ha nulla di cui dispiacersi, la colpa è di Steve.