Cosa mi è passato per la testa quando ho deciso di organizzare io la serata? La verità è che mi è preso il panico a pensare di dover andare in uno di quei posti chic che sicuramente lui frequenta, così ho pensato che chiedergli di scegliere il posto sarebbe stata la cosa migliore. L'unico ristorante che mi è venuto in mente è quello di Alfredo, mi imbarazza l'idea di portarlo lì, perché so già che dopo mi attenderà una lunga chiacchierata con lui e sua moglie Lia, ma è anche vero che da loro si mangia benissimo, almeno non farò una brutta figura.
Mi guardo allo specchio, sono pronta ormai da un'ora ma rimango comunque indecisa, forse sono vestita troppo casual, ma l'altra opzione mi sembrava troppo formale per il genere di serata. Da quanto non mi sento così nervosa per un'uscita? Con Daniele era già tanto se mangiavamo insieme qualche volta, anche perché ero sempre io a pagare visto che lui non lavorava. Mi siedo sconfitta sul letto. Ho deciso di indossare una delle mie gonne preferite, è nera con delle balze, non è troppo corta ma nemmeno lunga. Ci ho abbinato un top rosso scuro e una giacca nera, e infine ho messo degli stivaletti con un po' di tacco. Mi piace come sono vestita, ma non posso fare a meno di chiedermi se anche lui la vedrà così. Sarà sicuramente abituato a donne eleganti che si sentono a loro agio in posti esclusivi, e invece io sono tutto il contrario. Perché ho accettato di uscirci? Ho risposto così di getto che sono rimasta sorpresa io stessa della cosa.
Dopo aver scoperto chi fosse sono rimasta senza parole, e mi sono sentita anche un po' sciocca a non sapere che il fondatore della Ward Enterprises fosse proprio lui, ed è quasi sconcertante pensare che è così giovane e anche così dannatamente ricco. Volevo fare qualche ricerca in internet per scoprire qualcosa su di lui, ma sono stati tre giorni infernali, tra il lavoro, l'università e come se non bastasse ad aggravare il tutto ci si è messa l'auto che ha smesso di funzionare. Quand'è che la fortuna girerà a mio favore?
Il suono del campanello mi fa sussultare, afferro il cappotto e la borsa e rispondo al citofono, è lui, mi ha aspetta di sotto, e sentire la sua voce non fa che aumentare la mia ansia.
Quando esco dal portone lui è in piedi vicino al suo SUV, indossa il solito cappotto nero nero che gli dona, i capelli sono leggermente spettinati, forse dal vento. Mi sorride mentre mi avvicino, per l'imbarazzo distolgo lo sguardo.
‹‹Buonasera Elizabeth, è bello vederti.››
Sorrido alle sue parole, la sua voce profonda mi piace da morire, e ora che gli sono vicino riesco a sentire il suo profumo.
‹‹Buonasera Christian, grazie per essere passato.››
Mi apre la portiera e salgo cercando di non essere troppo impacciata, lui fa il giro e si siede accanto a me.
Il suo autista si volta verso di noi chiedendo la destinazione e sono io a dargli l'indirizzo, lui annuisce e parte.
‹‹Allora cos'ha di speciale questo ristorante?››
Mi volto verso di lui, il buio dell'abitacolo mi aiuta a farmi sentire più a mio agio.
‹‹Si mangia davvero bene, niente di particolare, ma solo piatti tipici e tutto fatto in casa. Ci vado spesso, spero che lo apprezzerai.››
Lui sembra riflettere sulle mie parole prima di rispondere.
‹‹Sono sicuro che sarà ottimo. In realtà ringrazio che non sia uno di quei posti dove fanno piatti particolari di altri paesi, non sono un grande amante di quel genere.››
Mi ritrovo a ridere della sua risposta, concordo pienamente con lui. Jessica ha provato mille volte a portarmi a mangiare cinese, giapponese, messicano o altro, e per quanto mi sia sforzata non l'ho mai amato particolarmente.
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Parlami del domani.
ChickLitVolume 1 della serie "Domani". Elizabeth Bellesi ha vissuto tutta la sua vita sentendosi un peso e un'intrusa. Il suo passato travagliato le ha lasciato addosso cicatrici profonde, e il suo presente le ricorda costantemente di quanto ha perso e di q...