CAPITOLO 13

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Osservo i due giochi di fronte a me: una scatola con scritto "alfabeto tattile" che aiuta il bambino ad imparare l'alfabeto giocando, e l'altra scatola contiene dei mattoncini in legno con cui poter costruire vari edifici. 

Il Natale sta arrivando e questo è il motivo per cui mi ritrovo in un negozio per bambini, il mio problema è che non ho mai comprato nulla per qualcuno che avesse meno della mia età, e questa cosa mi sta mandando in crisi.

‹‹Andiamo Elizabeth scegline uno e basta! Qualsiasi cosa gli andrà bene, per tipo dieci minuti e poi passerà al prossimo gioco, non devi farti troppi problemi.››

Fulmino Alice con lo sguardo, lei fa tutto semplice, ma io no, e so che sicuramente si stancherà a breve di qualsiasi cosa sceglierò, però ci tengo che apprezzi quello che compro.

‹‹Li prendo entrambi.››

La mia amica mi guarda sorpresa e poi scuote la testa ‹‹Sei pazza? Quanto vuoi spenderci? Questa roba sembra economica ma in realtà ti rubano un sacco di soldi, perché tanto sono per i bambini e sanno che i genitori prima o poi cedono.››

La ignoro afferrando le due scatole e dirigendomi alla cassa, so che non dovrei spendere tutti questi soldi, ma è il primo Natale che passo con loro, io e Ryan stiamo legando molto in questi giorni, e mi sono totalmente innamorata di lui, perciò risparmierò su altro. 

‹‹Ora che hai fatto questa spesa folle, chi altro manca dalla tua lista?››

Ci rifletto un attimo e tiro un sospiro di sollievo ‹‹Ho finito, cioè in realtà devo prendere qualcosa per Christian, ma ho una mezza idea e posso fare da sola.››

Lei annuisce e saliamo in macchina, è tutto il giorno che stiamo girando, ho finito quasi tutti i soldi che avevo messo da parte per fare i regali, da oggi in poi non potrò più entrare in un negozio se non voglio rischiare di rimanere al verde.

‹‹Perciò quest'anno passerai la vigilia e Natale con loro?››

Mi volto verso di lei che sta guidando.

‹‹Sinceramente non lo so, non ne abbiamo parlato. Non so cosa lui faccia di solito, ma non voglio imporre la mia presenza, se vorrà passarlo con me ne sarò felice, altrimenti non sarà un problema per me.››

‹‹Sai che per la vigilia sei sempre la benvenuta a casa dei miei, ti vogliono bene. In realtà anche per Natale ci farebbe piacere la tua presenza, ma so che quel giorno preferisci stare da sola.››

Guardo fuori dal finestrino rimanendo un attimo in silenzio, sono anni che per me il Natale non è un giorno felice in cui festeggiare..

‹‹Vedremo come andranno le cose.›› Lei annuisce e continua a guidare.

Dopo cena raggiungo Christian a casa sua, ha lavorato fino a tardi e so che probabilmente non ha mangiato nulla, perciò porto con me un po' della torta farcita che ho preparato, almeno riuscirò a fargli buttare giù qualcosa.

‹‹Ciao bellissima.››

Mi apre la porta e mi accoglie tra le sue braccia baciandomi dolcemente, da quando abbiamo ricominciato a frequentarci costantemente ci vediamo quasi sempre, raramente siamo troppo impegnati per non fare un salto a casa di uno dei due, anche se molto spesso sono io a venire qui perché è freddo e non mi va che Ryan debba uscire per venire da me o che Maria debba restare qui tutta la notte. Inoltre a casa mia ho un solo letto e dormire tutti insieme non è proprio comodo.

‹‹Ti ho portato qualcosa da mangiare perché so che probabilmente sei troppo stanco e svogliato per prepararti qualcosa.››

Gli mostro la torta e lui sorride. In salone il piccolo sta giocando con qualcosa sul tappeto, quando mi vede corre verso di me abbracciandomi le gambe, lo prendo in braccio baciandogli la testa e lui mi sorride.

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