Christian non scherzava quando mi ha detto che mi sarei trasferita subito da lui senza se e senza ma. Ormai tutti i miei vestiti e le poche cose che tenevo a casa mia sono qui, mischiate alle sue.
All'inizio non mi sentivo molto sicura, mentre lo vedevo portare le mie cose qui dentro, un peso nello stomaco non mi permetteva di rilassarmi. Ero terrorizzata dall'idea che tutto questo non fosse davvero un suo desiderio, che la necessità di fare la cosa giusta lo stesse spingendo oltre il limite.
Dopo una settimana qui, mi rendo conto che le cose non sono cambiate poi molto, sostanzialmente io e lui vivevamo già insieme visto che ormai dormivo sempre qui, solo che adesso ho una scelta di vestiti molto più ampia.
Per quanto riguarda Christian lo vedo felice, sorride molto, ed è più dolce del solito, ma è anche diventato molto protettivo. Non abbiamo detto a nessuno della gravidanza, oltre a noi lo sa solamente Alice. In realtà credo che Elettra abbia intuito qualcosa, ma per il momento non ha provato a farmi domande e lo apprezzo, perché nonostante la felicità di avere una vita che si sviluppa dentro di me, il terrore di perderlo non mi abbandona mai.
‹‹Tesoro oggi vado a ritirarti la macchina nuova, a che ora pensi di tornare?››
Il giorno stesso in cui ha scoperto che sono incinta ha deciso di far rottamare la mia auto e di comprarne un'altra, ovviamente non ha sentito minimamente la parte in cui gli dicevo che non la volevo.
‹‹Per le otto-otto e mezzo dovrei essere a casa.››
Lo sento sospirare. ‹‹Non sono un po' troppe ore di lavoro? Non va bene così, sei stanca.››
Alzo gli occhi al soffitto esasperata, fosse per lui dovrei restare a casa sul divano.
‹‹Christian non sono malata, ma incinta. E' normale che mi senta più stanca del solito, e comunque il lavoro in pasticceria non è così pesante, e mi piace molto. Ne abbiamo già parlato.››
Non è contento delle mie parole ma saggiamente non aggiunge altro.
‹‹Quando andrai a Chicago?››
Quando mi ha informata del viaggio che deve fare a breve mi sono messa a piangere, ovviamente non era mia intenzione farlo, ma ultimamente mi succede per ogni singola cosa, anche la più banale. Deve andarsene per quattro o cinque giorni, deve risolvere delle cose alla sede americana, perciò non può rimandare.
‹‹La prossima settimana. In realtà vorrei mandarci Thomas e restare qui con te, non voglio lasciarti sola. Ma sono cose urgenti e non vorrei rimandare l'inevitabile.››
Mi avvicino a lui abbracciandolo.
‹‹Non devi mettere in stand-by tutto per me. Vai a fare il tuo lavoro, io sono qui. E poi a casa c'è Emma, e se ho bisogno di qualcosa mi basta chiamare Alice.››
Mi accarezza i capelli tenendomi stretta a sé. ‹‹Te la senti di tenere Ryan con te? Può stare stabilmente dai miei genitori e tu puoi andare a trovarlo quando vuoi.››
Da quando è tornato a casa con noi nessuno dei due riesce a stare troppo lontano da quel bambino, la madre di Christian e Maria sono esasperate perché quando siamo al lavoro chiamiamo in continuazione per avere notizie, ed è per questo motivo che ho supplicato Christian di farlo stare con me mentre lui è via. Di solito quando deve viaggiare sta con i suoi genitori, ma questa volta resterà con me, ovviamente dovrò lavorare lo stesso, ma lo andrò a prendere come ogni sera e saremo solo io e lui.
‹‹Certo che me la sento, sono stata io a dirtelo. Non c'è bisogno di scombinare la sua routine, e poi ci faremo compagnia a vicenda.››
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Parlami del domani.
ChickLitVolume 1 della serie "Domani". Elizabeth Bellesi ha vissuto tutta la sua vita sentendosi un peso e un'intrusa. Il suo passato travagliato le ha lasciato addosso cicatrici profonde, e il suo presente le ricorda costantemente di quanto ha perso e di q...