CAPITOLO 20

545 23 2
                                    

Sono circa dieci minuti che Alice mi sta parlando del suo capo, Lorenzo Accorsi, ed è circa la terza volta in tre giorni che cita quello che è successo alla festa di compleanno.

‹‹Ci avrebbe sicuramente provato con me, forse non dovevo dirgli che ero una sua dipendente, non mi sarebbe dispiaciuto passare un po' di tempo con lui.››

Finisco di bere la mia tazza di tè mentre lei continua a parlare.

‹‹Ma poi lo hai visto quanto è bello? Com'è possibile che ancora nessuna donna sia riuscita a sposarselo? E' un peccato lasciarlo single.››

Rido. ‹‹Prova a sposarlo tu.››

Lei fa una faccia disgustata. ‹‹Ti prego non scherzare su queste cose. Non mi sposerò mai e lo sai bene.››

Alzo gli occhi al cielo scuotendo la testa. ‹‹Sei sempre esagerata. Prima o poi ti innamorerai.››

Lei mi guarda dubbiosa. ‹‹A volte hai una visione troppo romantica della vita. Ora, capisco che tu sia innamorata di Christian, ma questo non giustifica il tuo vedere il mondo in rosa.››

Mi appoggio allo schienale del divano prima di risponderle. ‹‹Questo non vuol dire niente, quello che intendo dire è che in fondo anche tu sei una romantica, solo che ti impegni troppo fingendo di non esserlo.››

Sbuffa in modo teatrale mentre mi ascolta. ‹‹Quindi ammetti di essere innamorata di lui?››

Tipico di Alice cercare di cambiare discorso. 

‹‹Sinceramente non lo so. Come si capisce se si è innamorati di qualcuno? Non saprei. Ma credo di sì, provo per lui qualcosa che non ho mai sentito per nessun altro, e a volte la sua assenza mi pesa fisicamente, come se ci fosse un enorme vuoto dentro di me. Mi sento patetica. Credo proprio che mi sto innamorando di lui.›› Sorrido involontariamente.

‹‹Sei proprio messa male! Be' finché si comporta bene e non ti fa soffrire per me può andare. Anche se non gli darò un'altra possibilità, se sgarra un'altra volta lo faccio a fette.››

Rido alle sue parole. Sa essere un po' troppo violenta quando vuole. 

‹‹Devo andarmene ora, tra poco inizio il turno al lavoro.››

Saluto la mia amica, faccio una carezza a Venere, il suo cane, e mi avvio verso la metropolitana, mi sento piuttosto stanca ma non posso prendermi dei giorni di riposo.

La sera di San Valentino non ho lavorato, Christian mi ha voluto portare a cena fuori, siamo andati da Alfredo e Lia, un pensiero dolce da parte sua, in fondo è stato lì che abbiamo passato il nostro primo appuntamento. Sono riuscita a convincerlo a non farmi nessun regalo, visto che accettare la macchina è già stato troppo per me. Questi giorni sono meravigliosi, passare il tempo con lui e Ryan è bello, mi rende serena e sono soddisfatta di come stanno andando le cose.

Questa sera non sembra esserci molta gente fortunatamente, anche se mi sembra di essere da sola a servire in sala perché Iris è davvero distratta, mi ritrovo a dover prendere anche le sue ordinazioni a volte.

Tra un tavolo e l'altro non mi accorgo minimamente della donna che è entrata e si è seduta, quando la riconosco è troppo tardi.

‹‹Christian non poteva cadere più in basso scegliendo te.››

Cerco di farmi coraggio e di restare tranquilla.

‹‹Azzurra. E' un piacere vederti.›› Più o meno piacevole come un mal di stomaco vorrei aggiungere.

‹‹Lasciamo da parte i convenevoli. Sono qui per un motivo preciso, ed è quello di dirti chiaramente di uscire dalla vita di Christian e non tornare mai più.››

Parlami del domani.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora