CAPITOLO 9

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Guardo l'orologio appeso al muro, sono le otto di sera e mi ritrovo ancora chiuso dentro il mio ufficio. Mi passo una mano tra i capelli mentre mi appoggio allo schienale della sedia, è da Domenica pomeriggio che non vedo Elizabeth, i due giorni a Milano sono stati intensi, riuscivo a chiamarla di sera, ma eravamo entrambi stanchi per stare al telefono, e da quando sono tornato non è stato meglio. Tra vari meeting, riunioni con il personale, contratti da firmare e mille altre cose ho avuto ben poco tempo libero, è una fortuna che Maria sia tornata altrimenti anche con Ryan non sarebbe stato semplice.

Salvo il documento che stavo scrivendo, spengo il pc e recupero il mio cappotto e la valigetta, è ora che torno a casa, sono sfinito.

Mentre sono in auto controllo il cellulare, sorrido vedendo che c'è un messaggio di Elizabeth, lo apro immediatamente.

- Ehi, so che probabilmente sarai ancora al lavoro, ma volevo dirti che mi manchi, e non vedo l'ora di vederti!

In ogni messaggio che ci siamo mandati mi ha detto che le manco, è davvero bello sentirselo dire, e mi piace che almeno per iscritto riesca ad essere più espansiva e sincera.

- Anche tu mi manchi. Sto tornando ora a casa, se non sei al lavoro perché non mi raggiungi?

Ammetto che sono stanchissimo, ma sinceramente non riesco più a sentirla solo attraverso il telefono, ho bisogno di vederla, di toccarla, è un'agonia starle lontano.

- Sto finendo di cenare, ti raggiungo appena ho fatto.

La serata già mi sembra migliore.

- Dimmi quando sei pronta che mando Marco a prenderti.

Scendo dall'auto ed entro in casa, Ryan mi corre incontro sorridente, lo prendo in braccio baciandolo sulla testa, in questi giorni mi sembra più allegro del solito, ne sono davvero felice.

Sento il telefono vibrare e lo apro mentre faccio scendere mio figlio.

- Tranquillo, ho ripreso la mia auto, ti raggiungo io. A dopo!

L'idea che guidi non mi piace molto, provo a farle cambiare idea.

- Marco può venire senza nessun problema. Così è più comodo.

Ho come l'impressione che non accetterà, e infatti prima che io riesca a posare il telefono arriva la sua risposta negativa, non insisto perché capisco che sarebbe inutile.

Ho quasi finito di mangiare quando Elizabeth arriva, è vestita con dei jeans e un maglioncino rosso con uno scollo a barca che le sta davvero bene.

‹‹Ciao bellissima.›› Mi alzo e vado verso di lei e la stringo forte a me, mi sembra passata un'eternità dall'ultima volta che mi è stata così vicina, inalo il suo profumo così familiare, non vedevo l'ora di averla qui con me. Il momento non dura a lungo perché arriva Ryan che si mette in mezzo a noi dividendoci.

‹‹Eli! In braccio!›› Sorrido vedendo l'entusiasmo di mio figlio, non mi aspettavo che dopo una settimana senza vederla la accogliesse così.

La vedo mentre lo solleva e gli dà un bacio sulla guancia, lui sorride iniziando a giocare con i suoi capelli, credo che come me adori i suoi lunghi ricci neri.

‹‹Ryan sei contento di vedere Elizabeth?››

Lui annuisce senza distrarsi dai suoi capelli, sorrido verso di loro e lei ricambia arrossendo leggermente.

‹‹Finisci di mangiare, io gioco un po' con lui.››

Mi risiedo a tavola e loro vicino a me, li vedo dialogare mentre io finisco il mio piatto, Ryan le sta raccontando della macchinina di batman che ha in mano e lei lo ascolta attentamente come se fosse la cosa più bella che qualcuno potesse raccontarle.

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