Capitolo 5

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«Ciao come stai?» la mia voce è ferma, perfettamente calma, tanto da sorprendermi, osservo il suo viso confuso, non so cosa si aspettasse ma decisamente non un’accoglienza così. E’ arrivato il momento, qui mi gioco il tutto per tutto so com’è fatto devo eludere le sue trappole se voglio arrivare a fare un patto con lui.
«Io bene, sei tu quella che stava diventando un arrosto, anche se…»s’interrompe squadrandomi dalla testa ai piedi, il mio sguardo rimane fermo su di lui indifferente al suo atteggiamento «non così buono» termina con un sorriso insolente sul viso. So cosa sta cercando di fare, vuole farmi arrabbiare così da accusarmi di essere infantile. Sorrido, non immagina nemmeno come siano cambiate le cose ultimamente.
«Dipende dalla cottura mio caro, credo bene che bruciata non ti piacerei» la sua espressione in questo momento sarebbe da incorniciare, osservo i suoi occhi verdi sgranati e il suo sorrisetto sghembo scemare, la mano che sale a grattarsi la testa in segno di confusione, le labbra socchiuse. Sarei tentata di  scoppiare a ridere ma mi trattengo rimandando il momento in cui sarò sola.
Mi sposto leggermente da un lato invitandolo ad accomodarsi. Averlo alla stessa altezza mi fa sentire più sicura di me. Almeno così dovrebbe essere per pura logica.
«Mi scuso per non aver nulla da offrirti, se avessi saputo che saresti
passato oggi avrei rimediato» apre di più le labbra prima di ispirare chiudendo gli occhi la fronte leggermente corrucciata. Per un attimo mi preoccupo credendo stia male.
Mi afferra per le spalle e prende a scuotermi
«Che diavolo ti succede?» mi urla addosso, e pensare che non volevo farlo incavolare, strana la vita più vuoi qualcosa e più non riesci ad ottenerla poi nell’attimo stesso in cui smetti di volerla ecco che ti cade nelle mani.
Ci vuole un secondo purché io mi riprenda dal gioire della mia solita vittoria, ritorno in me e cerco quella calma che so che sarà la mia ancora di salvataggio. Poso le mie mani sulle sue guance osservandolo negli occhi. Siamo così vicini che posso vedere le pagliuzze dorate nei suoi occhi, sentire la morbidezza della sua pelle e la barba ispida sotto le mie dita. I nostri occhi si incrociano, rimangono legati l’uno all’altro come un arcobaleno impossibile spezzarlo in due. Questo è il nostro primo contatto così riavvicinato, posso sentire il suo caldo respiro accarezzarmi la pelle , a questo pensiero allontano le mie mani da lui.

the endgames- la fine dei giochiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora