Capitolo 35

1 0 0
                                    


Dopo un tempo infinito avverto il tepore delle sue mani sui miei fianchi apro gli occhi sorridendo nonostante mi senta intorpidita ma molto soddisfatta e lo trovo intendo ad osservarmi.

«Da quant’è che mi guardi?» il suo sorriso si riflette nel mio mentre si china a strofinare il naso nell’incavo del mio collo come un gattino che fa le fusa.

«Ti sorprenderei se dicessi che non ho mai smesso?» un brivido mi percorre la schiena, mi volto lasciando che le mie labbra trovino le sue perdendosi in una fusione di emozioni.
Promette proprio bene, non riesco proprio a crederci, mi volto su un fianco per potermi perdere nei suoi occhi, gli accarezzo il viso, la leggera ruvidezza della barba mi solletica il palmo della mano, il calore della sua pelle penetra nelle mie ossa riscaldandomi e rassicurandomi. 

«Che ora sono?» gli domando mentre mi affretto a scivolare con le mani sul suo corpo.                          
Da una veloce occhiata al suo orologio da polso.
«Mezzanotte e venti. Non hai dormito molto, ma spero tu abbia riacquistato le forze poiché non sono ancora sazio di te» mi sussurra all’orecchio prima di rituffarsi con la lingua in cerca della mia.
Adam è si esigente, ma premuroso e gentile all’inverosimile e disposto a dare più di quanto in realtà riceva, anche solo con un sorrise riesce a farmi sentire amata, lui merita più di quanto io in realtà valga, ma m’impegnerò ogni secondo della mia vita per cercare di renderlo felice.

Ma in questo momento non m’importa più di nulla se non di lui, della passione irrefrenabile che ci prende, solo questo c’è mentre ci amiamo con l’anima, col cuore imprimendo noi stessi l’uno nell’altro.

Mi sveglio di soprassalto per un attimo disorientata poi tutto mi torna in mente, Adam, le sue mani, i nostri corpi, mi volto sorridendo sperando di poterlo osservare dormire, ma lui è lì che mi guarda, con quei capelli spettinati che lo rendono così sexy con quell’aria da appena sveglio, solo che stavolta è tutto naturale, arrossisco al ricordo di come glieli ho spettinati prima mentre ci rotolavamo tra le lenzuola oppure quando… mi accoccolo sul suo petto ispirando il suo profumo, sa di noi.

Chiudo gli occhi beandomi di questo, di noi solo noi. «Ma quindi perché eri con Jack in quello studio?» mi domanda pensieroso mentre mi allontana di poco per guardarmi negli occhi. Scoppio a ridere, non riesce proprio a fare a meno di essere geloso anche dopo quanto è successo tra noi, per punizione mi pizzica la coscia facendomi ridacchiare ancora di più.

«Bounce aveva nascosto qualcosa in quello studio e Jack doveva recuperarlo quella sera, in principio ho invitato Jack per farti ingelosire» ammetto mentre nascondo il viso nella sua spalla «Poi ho visto la reazione di Bounce e non so ho avuto una strana sensazione, quei due si conoscevano ma non sapevo se erano in buoni rapporti oppure erano in conflitto, poi ho sentito una loro telefonata, avevo intenzione di parlartene quella sera alla festa ma poi ti sei presentata con quella e diciamo che la voglia di parlarti mi è passata» sospiro.    

«Non ho potuto fare a meno, dovevo portarla. In ogni caso mi hai fatto proprio ammattire, prima con il biondino poi con Jack addirittura, credo di averti odiata un po’, il tuo incantesimo è potente cara la mia streghetta devo confessarti che quel vestito non mi piace per niente a meno che tu non decida d’indossarlo esclusivamente per me» e avvicinando le labbra mi bacia.
Sento montare il desiderio, le mani dapprima lentamente accarezzano per diventare più frenetiche. Ma un rumore dall’esterno ci blocca all’istante, Adam si alza infilandosi in fretta i pantaloni sposta di poco il letto tastando la parete.

«Deve esserci un piccolo bottoncino premilo e quando si sarà aperto il bunker striscia all’interno, mano a mano che t’inoltri dentro lo spazio aumenterà non preoccuparti, se dirò il tuo nome tu continua a strisciare finché non arrivi al punto di sbocco, questo è stato fatto di recente quindi nessuno è a conoscenza di dove finisca, si collega con le vecchie fognature vai sempre verso sud e ti troverai ad uscire da un tombino nei pressi del parco forse un po’ fuori città ma sarai al sicuro avrai il tempo di scappare prima che rintraccino questo condotto» poi con la maglia in una mano si avvia nel corridoio da dove sono entrata ieri mi alzo e raccogliendo i vestiti sparsi mi vesto velocemente e dando un’occhiata per essere certa di non lasciare nulla di mio, sistemo le coperte in modo da nascondere la chiazza di sangue sul letto,ma riconoscendo la voce di Ryan mi tranquillizzo restando in piedi accanto al letto.    

«Dov’è?» sento Ryan sbraitare, dev’essere super preoccupato mi sento così in colpa mentre lui e gli altri si preoccupavano per me io ero che…ehm…ero..cioè...con Adam beh ci stavamo dando dentro almeno a me stessa certe cose posso ammetterle.

Che tenero non avendoci visto al punto d’incontro deve essere impazzito, ma come ha fatto a trovarci qui?                            
«Come ci hai trovato?» stavolta è Adam a parlare e non sembra molto entusiasta, possibile che ancora sia geloso di lui nonostante gli abbia spiegato chi è?                                        
«Non preoccuparti di come io abbia trovato lei, preoccupati di come loro abbiano trovato te, il segnale indica che è in questa stanza a meno che non abbia lasciato qualcosa di suo qui, in ogni caso tra 10 minuti circa arriveranno quindi è inutile che scappi o spegni qualsiasi aggeggio tu abbia addosso, ora dimmi dov’è lei prima che io ti scuoia vivo» lo sento digrignare i denti, non capisco che gli prenda eppure credevo che Adam gli piacesse.
Non posso essermi sbagliata così tanto.

the endgames- la fine dei giochiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora