Capitolo 40

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«Inizia oggi a raccontarmi la prima parte siamo qui» continua lei distendendo le gambe e appoggiando le spalle al muro.                                       

«So cosa vuoi sapere. Chi ha ucciso i tuoi genitori? Non guardare me, ne ho ricavato un bel po’ ma non ho mai toccato la loro macchina» gioca con la chiave passandosela da una mano all’altra tranquillamente.                         
«Ho un’idea. Dici un numero» chiede incrociando le braccia, che cavolo di gioco sta inscenando stavolta, se crede di dettare le regole si sbaglia.                 
«8 mi ha sempre portato fortuna e ora?» afferma incuriosito e non è l’unico.
Provo a voltarmi per guardarla ma le corde sono così strette che m’impediscono qualsiasi movimento.                                                                      «Invece di aspettare che tu mi racconti tutta la tua storia, arricchita di dettagli ecc, facciamo che io ti porgo 8 domande ogni volta che verrai e tu rispondi» prova a trattare, l’idea è niente male se lui accetta potremmo risolvere e chiudere prima questa storia uscendo da qui.                 
«Te ne restano 7 per oggi, prosegui» lancia la chiave in alto riprendendola l’istante dopo senza nemmeno guardare.                                                     

«In che modo hai tratto vantaggio dalla morte dei miei?» continua decisa, la voce incolore come se stesse parlando del tempo e non della suoi genitori.                                   

«Diciamo che quando Bounce ha assunto la direzione dell’azienda il mio portafoglio si è gonfiato, è bravo negli affari»continua pensieroso.         

«Apparte l’uccidere chi non è d’accordo, in che giro siete?» provo ad entrare nella sua testa cercando di capire dove voglia arrivare.

«Acquistiamo merce a prezzi bassi la trasportiamo a costo zero e la rivendiamo a prezzi alti ecco tutto» alza le spalle osservandola attento.

«In pratica usate i miei mezzi di trasporto per portare droga nel paese e venderla, mio padre non era d’accordo così l’avete fatto fuori, Bounce ha preso il suo posto permettendovi questo. Quanto avete guadagnato con l’ultimo carico?»droga? Non credo che sia così semplice in ogni caso sta sprecando le domande con quest’altre inutile.                                                            
«Parliamo di circa 1 milione, ma non abbiamo ancora esaurito il carico»                                                                               «Non siete tutti implicati nel giro della droga qual è il tuo e il giro dell’altro?» ha usato una sola domanda per sapere più cose, brava la mia kokte.                                           
«Quello di Charles è la droga penso tu ci sia già arrivata quando l’hai visto è riuscito a fare della sua debolezza la sua arma di guadagno, io ho contatti in Arabia Saudita ho degli amici che non vedono l’ora di guadagnare con l’oro nero, mentre James si accontenta di poco organizza combattimenti illegali con le scommesse però arriva a prezzi esorbitanti qualche volta qualcuno ci lascia le penne ma sono consenzienti di questo quando iniziano» proprio un bel giro tutti e tre ma perché accetta di rispondere alle sue domande,  non è prudente.

«Petrolio, droga,combattimenti, avete ucciso e usato la mia azienda e quella di Kirk solo per usare i nostri mezzi per i vostri comodi?» trattengo il fiato aspettando una conferma che arriva piuttosto confusa.

«Dovevano solo cambiare materiale prendendo quello che costava di meno in modo che con quelli guadagnati potessimo finanziarci e poi usare anche i loro mezzi. Sono stati un danno collaterale» ora capisco tutto, comprando del materiale scadente avrebbero risparmiato sui costi così da poter usare quel denaro per sconfiggere la concorrenza acquistando droga e petrolio ad un prezzo più alto senza che loro spendessero di più. In più pretendevano la mazzetta avendo un’entrata in più con qualche minaccia qua e là.
Entrambi si sono rifiutati e hanno provato a combatterli ed entrambi sono morti. 

«Perché mi accontenti rispondendo alle mie domande?»finalmente lo chiede e con questa ci resta solo un’altra domanda. Merda.                       
«Pensavo ti avrebbe fatto piacere. Volevi sapere, eccoti accontentata. E poi detto tra me e te non durerai molto»la sento alzarsi e porsi alle mie spalle, alzo gli occhi osservandola, ha gli occhi fissi su Robert, riporto lo sguardo su di lui che la osserva impassibile.

«Hai un’ultima domanda spicciati che ho da fare» afferma.

«Ora,prima di andartene,ci ucciderai?»rimango sbalordito da questa domanda, non tanto per il fatto che sto per morire in questo posto sperduto, è sicuro che non lascerò che la uccidano, anche se non ho potuto impedire che la picchiassero.
Il silenzio ci circonda mentre ce ne stiamo fermi ognuno al loro posto per minuti interminabili prima che Robert decide di riprendere parola «Si».

Lei è ancora ferma dietro di me, il volto impassibile come se non la riguardasse nemmeno, riporto lo sguardo su Robert che la osserva attentamente. Percepisco il cuore di lei battere all’impazzata sciogliendo quella facciata di freddezza che dimostra.
Volgo lo sguardo su Robert che ha già estratto la pisola dalla fondina mirandola in direzione della mia fronte, chiudo gli occhi e stringo i denti non voglio che l’ultimo ricordo che abbia di me sia il modo in cui mi contorco su questa sedia. «Noo…» un urlo, uno sparo.

the endgames- la fine dei giochiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora