Capitolo 4

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E’ buio quando apro gli occhi, attendo un po’ così che la mia vista si abitui all’oscurità, mi guardo intorno le pareti sono sfoglie da quello che posso vedere dalla luce che filtra da una finestrella difronte a me, non c’è niente oltre il letto in cui mi trovo «Adam» sussurro, ma ovviamente la mia voce si confonde con il mio respiro. Sono sola di nuovo. Le lacrime trattenute in questi giorni scorrono libere dando sfogo alle mie paure. Come posso crescere e affrontare tutto se sto al centro delle mei paure. Mi sforzo di non piangere , il mio corpo scosso da singhiozzi, non ho tempo per questo, sono stanca di essere salvata per una volta voglio essere io ad aiutare lui. Ed è la rabbia che lentamente scende su di me sotto forma d’impassibilità. Non sarebbe una cattiva idea, è arrivato il momento di mettermi in gioco. Di crescere. Bisogna solo attendere ed avere la pazienza di aspettare. Sorrido sapendo che ciò che ho in mente farà incazzare Adam più del dovuto. Ma questa è una cosa seria, non cederò e lui dovrà rispettare la mia decisione.
1° giorno…Attendo…
Lui non è venuto. Pazienza…
2° giorno…Attendo…
Lui non si è fatto vedere. Pazienza…
3° giorno…Attendo…
Che fine ha fatto??? Pazienza…
4° giorno…Attendo…
Pazienza un corno dove cavolo è finito??? *respira*. Pazienza…
5° giorno…Attendo…
Se nemmeno oggi si presenta giuro che io, mmm scosto le coperta infastidita, sono giorni che rimugino fremendo per entrare in azione.
Sono sdraiata su questo letto da settimane sola ad osservare il soffitto e quella parte di cielo che scorgo da quella finestrella. Non so dove sono precisamente, ma questo non ha mai costituito il problema principale, mi siedo al centro del letto rivedendo il mio piano, forse è da pazzi ma è l’unico modo se prima ero la parte lesa ora posso essere l’arma. Non può rifiutarsi, io non glielo permetterò.
«Kotka…»sobbalzo al suono della sua voce, poteva pure bussare mortacci sua. No, devo stare calma. Resto immobile lasciando che il mio corpo si rilassi poi lentamente mi volto a guardarlo, non lo ricordavo così, ma è molto meglio. Non devo farmi distrarre dal grande capo del villaggio e devo fargli capire che io non sono puffetta.

the endgames- la fine dei giochiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora