«Ti chiedo scusa…» ed entrambi sappiamo che mi sto scusando per il gesto non per il mio comportamento di qualche sera fa, questo silenzio carico di tensione mi mette in imbarazzo, come il suo sguardo su di me «Comunque a me non succede proprio niente sta tranquillo va tutto bene» sorrido cercando di essere convincente, nascondendo la preoccupazione avuta in questi giorni in cui lui non c’era.
«E allora perché sei così fredda? ti ho chiesto scusa per averti urlato in quel modo nonostante eri così scossa» nonostante non abbia voluto vederlo nei giorni seguenti all’esplosione non ha cessato di venire e pur rimanendo dietro la porta, dietro cui mi ero barricata, non ha smesso di scusarsi per essersi lasciato andare alla rabbia pur essendo io quella che doveva scusarsi. So che gli dispiace, lo leggo nei suoi occhi, è pentito di quella discussione. No non userò questo suo senso di colpa a mio vantaggio, non dopo tutto quello che ha fatto per me.
«Lo so, ma avevi tutto il diritto di farlo. Ho rischiato tutto ciò per cui avevi lavorato, sono stata egoista e stupida non calcolando le conseguenze più evidenti e pericolose non preoccuparti è passato» mi rendo conto che averlo vicino è stata una pessima idea, mi distrae e non posso lasciare che ciò accada. Ho bisogno di camminare, ma sarebbe visto da lui come un gesto di nervosismo, così dopo essermi alzata mi avvicino alla finestra dandogli le spalle. Sicuramente fuori è una bella giornata e io spero di uscire presto per godermela. Quanto mi è mancato il sole sulla pelle. Sento il suo sguardo che mi brucia sulla schiena, so che non mi ha tolto gli occhi di dosso nemmeno un momento, chissà quanto gli devo apparire strana i questo momento. Volto leggermente il viso affrontando il suo sguardo, pazienza ripeto a me stessa è l’unica carta vincente che ho.
«Hai intenzione di stare la a guardarmi tutto il giorno oppure inizi a raccontarmi qualcosa? Magari di com’è il tempo la fuori» ripenso com’era bello correre sull’erba verde per poi sdraiarmi su di essa cercando di dare forma alle nuvole. La nostalgia emerge ma devo sembrare tranquilla, come se fosse tutto naturale non devo insospettirlo, ma lui che fa invece? Continua a guardarmi. Incredibile non perdere la pazienza con lui. Inarco un sopracciglio nella speranza di incoraggiarlo a parlare. Si scuote e sembra riprendersi, poi torna in se lo vedo dal modo in cui irrigidisce i muscoli del viso e il suo sguardo torna limpido, ma freddo e distante.
STAI LEGGENDO
the endgames- la fine dei giochi
RomansaIl passato non mi preoccupa: i danni che doveva fare li ha fatti; mi preoccupa il futuro, che li deve ancora fare. (Pino Caruso) Salvata dalle fiamme ha perso tutto anche se stessa ora non gli resta che rialzarsi e riprendersi ciò che gli spetta di...