Capitolo 13: Sushi
Giovanni stava sfogliando le lettere che erano state lasciate sulla sua scrivania quando Cristiano apparì sulla soglia della porta del suo ufficio.
-Oh caro, sono così felice che tu sia tornato al lavoro. Ti ha fatto fuori una febbre, mi hanno detto-
Non c'era nulla di maleducato nei modi di Cristiano, ma Giovanni provava sempre la sensazione che il suo capo stesse insinuando qualcosa. Aveva un modo di chiedere anche l'ora che lo faceva sembrare sporco e doppiogiochista.
-Una brutta febbre- rispose con un sorriso stretto -Cosa posso fare per te, Cristiano?-
-Oh, caro, non è ciò che tu puoi fare per me- una pausa drammatica riempì l'atmosfera -E' ciò che io posso fare per te-
-Allora dimmelo-
Giovanni finse interesse, lanciando un'occhiata all'orologio sul tavolo e sopprimendo un sospiro.
-Hai sentito parlare di Oishii?-
-Certo che sì-
Giovanni sentì che Cristiano si aspettava che lui fosse impressionato e che avrebbe condiviso volentieri la gioia.
-E' il nuovo, nonché più famoso, ristorante giapponese della città, no?-
Cristiano gradì molto la sua reazione.
-E indovina un po' chi ha una prenotazione per stasera alle sette?-
-Tu?-
Giovanni si sforzò per far sì che neanche un accenno di fastidio si presentasse nel suo tono.
"La mia vita sta cadendo a pezzi e ora devo giocare a sta cazzata con Cristiano"
-No, caro- disse maliziosamente, sorridendo come un siamese -Tu ce l'hai-
Giovanni alzò un sopracciglio. Cosa diamine c'era in quelle sigarette che si era fumato Cristiano?
-Se ce l'ho, allora questa è la prima volta che ne vengo a conoscenza-
-Il nipote di mio marito sta frequentando il proprietario di Oishii. Ragazzo adorabile. Comunque, è riuscito a guadagnare una prenotazione per due!-
-Per te e tuo marito?- chiese Giovanni.
-No, stupidino, per te e per quel bel fusto con cui vivi-
-Non riesco a capire cosa tutto questo abbia a che fare con me-
Giovanni si chiese se il bel fusto in questione fosse Andrea o Giorgio.
-E' semplice. Mio suocero, tra tutti i giorni, ha scelto proprio oggi per farsi operare ai piedi- Cristiano alzò teatralmente gli occhi al cielo.
-Ciocche orribili. Per farla breve, mio marito ha promesso al suo caro papino che noi due avremmo trascorso tutta la notte a casa sua per giocare a fare gli infermieri-
-Quindi...-
-Quindi, tu, caro, puoi invitare il tuo coinquilino sexy a cena da Oishii con la mia prenotazione. Dì al proprietario che ti manda Cristiano. Nel frattempo io trascorrerò il mio tempo nello squallido appartamento di mio suocero- tremò -Puzza sempre di cavolo e gatti-
Giovanni cercò di immaginarsi mentre condivideva una serata fuori con Giorgio. L'idea di cercare di iniziare una conversazione con lui lo stancava. Fino a quando c'era Guido nei dintorni, c'era sempre un certo grado di sicurezza dalle litigate e un tema su cui conversare a lungo, ma uscire a cena da soli presentava troppe possibilità di attivare il conto alla rovescia del razzo "Giorgio e Giovanni".
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E fuori continua a piovere// Camperkiller
Fanfiction"Riusciresti davvero a vivere il resto della tua vita senza sapere cosa saremmo potuti essere insieme?"