Quasi beccati

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Capitolo 18: Quasi beccati


Giovanni si mosse nervosamente sulla dura sedia di plastica sotto di lui. La fredda sala d'attesa, che sapeva di disinfettante, era sterile in modo disturbante. Guido era addormentato sul suo grembo, costringendolo in una posizione scomoda.

Andrea afferrò la mano del moro con la sua, sedendosi accanto a lui.

-Calmati- sussurrò -Andrà tutto bene-

-E se non accadesse?-

Giovanni esalò un sospiro esausto e strinse la mano di Andrea così forte da fargli male.

-Se Matteo dovesse perdere il bambino, io non so cosa farebbe... cosa tutti noi faremmo-

-Vieni qui-

Andrea mise un braccio intorno a lui e Giovanni affondò volenteroso nel suo abbraccio, assaporando il conforto che riusciva sempre a portargli. In quel momento si sentì sicuro, certo che non ci fosse nulla tra lui e Giulio.

Stava solo facendo il paranoico.

Nessuno avrebbe potuto abbracciarlo in quel modo mentre provava sentimenti per un altro uomo.

-Dov'è mio fratello?- Giorgio entrò nella stanza come una furia, pallido e smunto, gli occhi nascosti dietro a degli occhiali da sole.

-Il dottore ha voluto che facesse un'ecografia e una amniocentesi... Luca è là dentro con lui-

Mentre parlava, Giovanni si allontanò riluttante da Andrea.

-Amico, perché gli occhiali da sole?- chiese il castano.

-Niente...io... ehm... oggi ho mal di testa-

Giorgio scivolò su una sedia e si tenne la testa tra le mani.

Giovanni stava per offrirgli una delle aspirine che portava sempre con sé quando un suono di passi frettolosi annunciò l'arrivo di Pietro.

Esattamente come Giorgio, anche lui portava degli occhiali da sole.

-E ci risiamo con gli occhiali da sole- commentò Andrea.

-Già, sì. Cosa ne dici di smetterla di parlare delle mie scelte di occhiali e di raccontarmi cos'ha che non va Matteo?-

Pietro si accasciò su una sedia, appoggiandosi allo schienale, mentre Giovanni spiegava ciò che era successo.

-Doposbornia- disse Andrea con un risolino al moro quando finì di informare Pietro.

-Quindi... ce ne stiamo semplicemente qui e aspettiamo?- disse Pietro mentre muoveva impaziente i piedi.

-Credo che sia questo il motivo per cui la chiamano sala d'attesa- rispose Giorgio, regalando a Pietro uno sguardo d'attesa.

Lui rifiutò di partecipare ai suoi classici dibattiti.

Gli occhi di Guido si aprirono e iniziò a gridare. Giovanni sospirò e si alzò.

-Devo portarlo a fare una passeggiata- afferrò il suo zaino, guardando attentamente Giorgio, che sembrava non notarlo neanche.

"Perché non si sta offrendo di venire con me?"

Invece di accompagnare con entusiasmo Giovanni a portare Guido a prendere una boccata d'aria, Giorgio si precipitò a riempire la sedia vuota che stava tra lui e Pietro. Come a catena, Pietro scivolò sulla sedia successiva, piazzando nuovamente un posto vuoto tra lui e Giorgio.

E fuori continua a piovere// CamperkillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora