Capitolo 28: Vecchie registrazioni
Giovanni analizzò la piccola conchiglia nella sua mano, ammirando le perfette sfumature rosa e bianche che ne ricoprivano la superficie. La rigirò tra le mani, perso nei suoi pensieri, fino a quando un grido acuto di Lorenzo invase i suoi sogni ad occhi aperti.
Rise quando si concentrò sulla scena in atto a pochi metri da lui. Giorgio, in un paio di pantaloncini da mare con disegnate sopra delle palme, stava tenendo Guido alzato tra le onde del mare. Il piccolo Guido gridava tutto eccitato ogni volta che un'onda si scontrava con la spiaggia, scuotendo le sue braccia cicciotelle e rinchiuse nei braccioli, come una gabbianella pronta a spiccare per la prima volta il volo.
Lorenzo, rinchiuso in un giubbotto per protezione, voluto dal padre, teneva le braccia aperte e invitava le onde ad infrangersi su di lui, strillando quando la grande potenza del Mar Mediterraneo lo colpiva e ridendo quando lo spingeva sulla morbida sabbia.
Giovanni si alzò in piedi e strinse il suo copricostume intorno alla vita. La sabbia bianca era tiepida sotto i suoi piedi e il sole era caldo senza essere opprimente.
Vagò lungo l'acqua del mare, meravigliandosi delle onde verdi come smeraldi che si muovevano senza tregua all'orizzonte.
Quel posto era la perfezione.
Quasi.
Sarebbe stato la perfezione se...
Tracciò il nome di Andrea sulla sabbia bagnata con il piede e osservò un'onda farlo sparire.
Andrea non aveva lasciato la sua mente neanche per un minuto.
Gli mancava così tanto che la sua assenza era diventata una presenza... una presenza concreta e vivente che sembrava molto più reale delle persone che lo circondavano.
Strinse con forza i suoi occhiali da sole quando una violenta brezza marina gli passò accanto. Doveva smetterla con quel costante ricordo, con quella continua conversazione che portava avanti con l'Andrea nella sua testa.
Dopotutto, lui non era lì.
Doveva dare a Giorgio e ai bambini un po' di attenzioni. Era inutile sprecare del tempo per qualcosa che ormai era finito.
Gettò la conchiglia nell'oceano e si chiese cosa stesse facendo Andrea in quel preciso momento.
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-Non posso credere che tu lo stia facendo-
Matteo chiuse con cautela una scatola contenente i vestiti di Andrea.
-Non puoi almeno aspettare che Giovanni torni qui per dirglielo di persona?-
Il castano fece spallucce, rimuovendo dallo scaffale i suoi dvd e i suoi cd.
-Sarebbe troppo difficile per entrambi dirci di nuovo addio. Giovanni ha già attraversato troppo-
Gettò la collezione dei suoi film in una vecchia scatola di scarpe e la calciò via.
-Non capisco perché pensi di dover lasciare Milano. Voglio dire, andiamo, Andre... Tutti noi abbiamo vissuto delle rotture prima d'ora. Ma nessuno di noi ha lasciato la città per questo- si intromise Luca.
Andrea si fermò e incrociò le braccia al petto.
-Già, hai ragione. E se voi due rompeste? E se voi due divorziaste e Matteo sposasse Riccardo o Piero o qualche altro suo ex? Tu ne ne staresti nei dintorni e lo guarderesti accadere?-
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E fuori continua a piovere// Camperkiller
Fanfiction"Riusciresti davvero a vivere il resto della tua vita senza sapere cosa saremmo potuti essere insieme?"