Capitolo 5: Segreti
Andrea e Giovanni ritornarono nel loro appartamento proprio mentre il sole stava iniziando a scomparire dietro lo skyline di Milano, invadendo la città di una luce rosata.
Non avevano trascorso un momento da soli fin da quando erano entrati nella hall dell'hotel, quella mattina, ed erano stati accerchiati dai loro amici, che li avevano separati per sottoporli a degli interrogatori.
"Avevano un enorme riflettore" pensò Giovanni, accigliandosi mentre ricordava l'espressione accusatrice di Matteo, il tradimento dipinto sul volto di Pietro e, più di tutti, Giorgio.
Giorgio era apparso come se avesse disprezzato anche solo la sua visione. Si era rifiutato di parlare, a parte per dirgli brevemente che sarebbe andato a prendere Guido dai suoi genitori e che l'avrebbe tenuto per la notte.
Giovanni soppresse un formicolio di vergogna mentre ricordava le sue deboli frottole : Andrea era andato in camera sua, depresso per la sua rottura. Si erano baciati, aveva detto a Matteo e Pietro, ma non avevano fatto nient'altro, decidendo di rimanere amici per il tempo a venire.
Aveva tralasciato il fatto che il "tempo a venire" sarebbe stata una sola settimana e che erano andati oltre a dei semplici baci.
Sapeva che la sua storia era in un certo senso vera, almeno in superficie. Ma sapeva anche di aver rifiutato l'essenza di ciò che era accaduto tra loro due, quel punto di svolta nella loro relazione che superava la scopata di una notte, che tutti avevano immaginato.
Loro due erano sul punto di diventare una coppia e Giovanni non aveva accennato nulla di tutto questo ai suoi migliori amici, nulla di ciò che sarebbe accaduto.
Mentre questi pensieri gli scorrevano in mente, Andrea portava le valige nelle stanze. Giovanni si fermò accanto al lavandino della cucina, sfogliando nervosamente le lettere. Il castano emerse da camera sua e gli regalò un sorriso a denti stretti mentre recuperava altre borse e si infilava nella sua stanza in silenzio, chiudendo poi la porta dietro di sé.
Paura pugnalò il cuore di Giovanni mentre considerava la possibilità che Andrea avrebbe potuto non uscire più.
Era così strano essere tornati in quei luoghi così familiari, ora che erano successe così tante cose a Formentera. Erano quasi andati a letto insieme e solo la riluttanza di Andrea li aveva bloccati
Nel profondo del suo cuore, il moro sapeva che non sarebbero mai più potuti essere "solo coinquilini".
Ma sarebbero riusciti ad affrontare tutto ciò che si stagliava loro davanti senza scontrarsi contro un muro di ostacoli?
"Aveva ragione. Nel mondo reale, tutto questo è molto più complicato. Forse troppo complicato per lui"
Ammise a sé stesso.
Il rumore di una porta che si apriva lo stupì.
Il volto di Andrea era impassibile quando lanciò uno sguardo nella sua direzione, per poi fissare i suoi occhi sul pavimento mentre si sedeva sul divano.
"Uno dei due deve dire qualcosa. Cosa dici al tuo coinquilino dopo essere diventato il suo fidanzato dopo un fine settimana di vacanza?" pensò mentre si spremeva le meningi per trovare un qualcosa per rompere il giaccio.
Fu Andrea a spezzare il silenzio.
-Quindi noi... abbiamo chiuso?-
Il suo tono era trattenuto, ma Giovanni poté vedere come le sue mani strinsero i braccioli del divano. Il suo volto, ancora privo di emozioni, non gli diceva nulla.
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E fuori continua a piovere// Camperkiller
Fanfiction"Riusciresti davvero a vivere il resto della tua vita senza sapere cosa saremmo potuti essere insieme?"