Capitolo 11 : Cocci rotti
La sveglia suonò alle sei, distogliendo Giovanni dal suo sonno incostante. Non si era nemmeno reso conto di essersi addormentato.
Le lucide lenzuola che aveva messo sul suo letto la notte prima nella speranza di sedurre Andrea, ora giacevano accanto a lui in una massa di increspature. Muovendo gli occhi, vide il compagno, profondamente addormentato nei vestiti che aveva indossato la sera prima. I suoi capelli erano scompigliati. Gli mancava una scarpa e stava sbavando sul cuscino.
"Forse è un po' troppo per una notte di passione sfrenata" pensò, mentre si allungava per scrollarlo e svegliarlo.
Andrea aprì gli occhi e strinse gli occhi come se non riuscisse a ricordare dove si trovasse e come ci fosse arrivato. Giovanni lo salutò con la mano, per dargli il buongiorno.
Ben presto il castano si ricordò di cosa fosse accaduto. Fu evidente su tutto il suo volto.
-Dobbiamo assolutamente smetterla di dormire insieme totalmente vestiti-
La battuta di Giovanni non riuscì ad ottenere il desiderato sorriso. Andrea rimase stoicamente in silenzio.
-Sono un casino, vero?- continuò, tentando di sistemarsi i capelli con le mani.
-Abbastanza-
Andrea si sedette, guardandosi intorno, osservando la stanza nella debole luce mattutina e notando tutte le borse e scatole che Giovanni aveva preparato in segreto.
-Come faremo a spostare tutto questo fino all'altro lato della strada?-
-Tutti mi hanno già promesso che mi aiuteranno a farlo. Tutti tranne Matteo, per ovvie ragioni-
-Quindi tutti... non solo Michele, ma tutti... sapevano di questo prima di me?-
Giovani si alzò e, prima che potesse rispondergli, Andrea era già sparito in camera sua. Il suono della porta che sbatteva fu seguito dal rumore della chiave che girava nella serratura.
In Giovanni non era rimasta più rabbia, solo la dolorosa consapevolezza che, anche se Andrea aveva accettato la sua partenza, non l'avrebbe mai guardata con i suoi occhi.
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-Penso sia tutto- disse Giovanni, guardando tutte le scatole che riempivano la stanza vuota nell'appartamento di Giorgio.
"Sì, tutto tranne la cosa più importante"
La cosa più importante era l'unica che aveva dovuto lasciarsi alle spalle ed era anche l'unica che voleva veramente.
-Sei sicuro? Perché penso che ci sia spazio ancora per qualche altra scatola, se le impiliamo fino al soffitto- scherzò Luca, attendendo la risata che non arrivò.
-Ooook. Io e Giorgio andiamo a prendere un paio di cose in garage. Saremo presto di ritorno- disse, prima di lasciare un veloce bacio sulla guancia di Matteo.
Quando Giovanni udì la porta d'ingresso chiudersi, sentì di potersi finalmente togliere quella facciata di apparente calma che si era obbligato ad indossare durante l'intera giornata.
Il suo viso si contrasse in una smorfia, ricordando a Matteo cose che avrebbe preferito non ricordare, accadute durante i periodi più bui della sua relazione con Giorgio.
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E fuori continua a piovere// Camperkiller
Fanfic"Riusciresti davvero a vivere il resto della tua vita senza sapere cosa saremmo potuti essere insieme?"