Un sorriso solo mio

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Capitolo 17: Un sorriso solo mio


-Sì, sono io!- rise Giulio.

-Non posso crederci! Quanto tempo è passato?- Andrea racchiuse il vecchio amico tra le sue braccia.

-Otto anni- rispose lui prontamente.

-Come sta...?- si bloccò, ricordandosi di come non fosse mai venuto a conoscenza del nome di suo figlio -...il bambino?-

-Il bambino ha otto anni- rispose con un sorriso orgoglioso.

Andrea scosse la testa, incredulo.

-Siediti. Lascia che ti offra un caffè- poi fece segno a Leo di portargli un tazza di caffè, prima di raggiungere Giulio al tavolino.

-Otto anni. E com'è di aspetto?-

-Aspetta! Ho una foto- Giulio estrasse dalla tasca il suo portafoglio, lo aprì e mostrò la foto di suo figlio.

-Questo è Geremia... fototessera di quest'anno-

Andrea studiò l'immagine, meravigliato.

-Assomiglia completamente a te... è bellissimo-

Giulio, cogliendo il complimento nelle sue parole, arrossì e rimise al suo posto il portafoglio.

-Spero che sia una buona cosa-

-Sicuramente non assomiglia all'altro padre- disse Andrea, ricordandosi di come avesse scorto un'immagine del fidanzato di Giulio quando si era presentato inaspettatamente all'ospedale.

-Aspetta... tu non l'hai mai incontrato. O l'hai fatto? Ero un po' fuori di me quel giorno...-

Andrea abbassò lo sguardo sulle sue scarpe, improvvisamente timido.

-Io, ehm... diciamo che sono tornato per portare dei regali a te e al bambino... Geremia... alcune cosine, sai. E lui era seduto sul letto con te, così me ne sono andato- fece spallucce, imbarazzato.

-Mi sono sempre chiesto perché tu avessi semplicemente lasciato i palloncini alla porta al posto di portarmeli di persona-

Se Andrea avesse alzato lo sguardo in quel momento e avesse visto la luce negli occhi di Giulio, forse avrebbe potuto capire quanto tempo lui avesse atteso per ricevere la risposta a quella domanda.

-Sai... lui era il padre, non io. Un ragazzo deve sapersi fare da parte in momenti del genere-

Giulio guardò la sua espressione cambiare da imbarazzata a pensierosa.

-Wow, non riesco a credere che sarai proprio tu a farmi il sito web!- si riprese Andrea, cercando di recuperare l'atmosfera leggera di pochi minuti prima -Come ci sei arrivato? Eri un segretario quando ci siamo conosciuti-

-Oddio, da dove potrei cominciare...- Giulio fissò il soffitto, ricordando -Il papà di Geremia si è sposato con un cameriere sei settimane dopo che io ho dato alla luce suo figlio...-

-Che sfigato!- lo interruppe Andrea, con astio negli occhi.

-Hai dannatamente ragione, è uno sfigato. Mi ha lasciato senza soldi, senza un posto dove andare... con niente. Così mio padre... te lo ricordi?- Andrea annuì -Ha iniziato a prendersi cura di me e Geremia per un po', mentre tornavo al lavoro. L'ufficio per cui lavoravo era molto tecnologico, così ho imparato tutto ciò che ho potuto sui computer e sui lavori che potevano offrire-

-Sei così intelligente!- sorrise Andrea, ammirato -Anche se sei un interista...-

-Oh! Lasciami stare l'Inter!-

E fuori continua a piovere// CamperkillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora