Patteggiare

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Capitolo 8: Patteggiare


Giovanni aveva sempre sentito parlare di persone che, sotto minaccia, avessero visto passare davanti agli occhi le loro intere vite, ma mai, fino a quell'attimo, l'aveva sperimentato su sé stesso.

-Tu.. tu cosa?- balbettò.

Sicuramente aveva sentito male.

-Ho deciso di chiedere l'affidamento di Guido- rispose Giorgio lentamente e ponderatamente, come se Giovanni fosse stato un bambino che non sarebbe stato in grado di capire le sue parole.

-No, non lo farai-

Il moro sentì il bisogno di essere autoritario, mentre gli si rivolgeva. Era un'idea troppo ridicola da inseguire per chiunque, anche per Giorgio e il suo, spesso sbagliato, senso del giusto e dello sbagliato.

-Sì, lo farò-

Il suo tono era piatto, senza rabbia. La realizzazione della sua serietà colpì Giovanni con la forza di un'esplosione.

Quello non era un piano ordito in un momento di ardente gelosia. Quello era Giorgio nel suo aspetto peggiore... logico, metodico e senza emozioni.

Il suo stomaco si rivoltò. Le sue mani si scaldarono.

L'immagine di sé stesso che portava Guido in un'aula di tribunale gli apparve in testa.

Sapeva che la sua vita stava per dividersi in un "prima" e in un "dopo", solo per una semplice frase.

La consapevolezza lo riempì di una paura che gli causò nausea.

Aprì la bocca per parlare, ma non riuscì a formare delle parole. Giorgio se ne stava seduto immobile e lo guardava come un gatto osserva un topo in trappola. Giovanni cercò di ingoiare il suo panico, tentando nuovamente di parlare.

-Perché?- le parole uscirono sotto forma di un respiro tremolante.

Giorgio alzò le spalle.

-Penso di potergli dare una casa migliore-

La bocca di Giovanni si spalancò sdegnata di fronte al suo atteggiamento. Gli servì molto tempo per replicare.

-Non fingerai seriamente che questa sia la tua unica ragione, vero?-

-Non ho bisogno di un'altra ragione. Qui sono io l'unico a comportarsi come un genitore responsabile-

-Come sarei stato irresponsabile? Per aver osato finalmente superare la nostra relazione? Perché devo dirtelo, Giorgio... quello non sarà un argomento pertinente in aula!-

-Penso che qualunque giudice si accorgerà che Guido vivrebbe meglio con un padre stabile economicamente rispetto a...- si fermò, concentrando l'attenzione su suo figlio, che se ne stava tranquillamente seduto sul pavimento.

-Rispetto a che cosa?-

-Rispetto a un padre che non ha nemmeno un appartamento suo e che è più interessato alla sua vita sentimentale che all'essere un genitore-

-Dillo e basta. Ammetti che la vera ragione, che l'unica ragione per la quale stai facendo tutto questo, è Andrea-

-Un uomo con il suo passato nei confronti dei ragazzi non ha nessun motivo di vivere con un bambino che non è un suo parente-

-Ma a te andava bene che vivesse con un "bambino che non è un suo parente" fino alla scorsa settimana, vero?- gli occhi di Giovanni si restrinsero -Perché tutto ad un tratto hai cambiato idea, Giorgio?-

E fuori continua a piovere// CamperkillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora