Vecchie conoscenze

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Capitolo 16: Vecchie conoscenze


Sette di un sabato mattina.

Giorgio fissò incredulo l'orologio accanto al suo letto. Si era girato e rigirato tutta la notte prima di cadere in un sonno irregolare, fatto di sogni caldi ed erotici che avevano per protagonista Pietro.

Si tirò giù dal letto e barcollò fino al bagno, spruzzandosi acqua fredda sul viso, prima di incespicare fino alla cucina e prepararsi una tazza di caffè. La sua testa pulsava a causa dell'alcool e della privazione di sonno.

"Non pensare a Pietro. Non pensare a Pietro"

Uscì dalla cucina e andò in salotto, scorgendo la bottiglia di tequila che lui aveva lasciato sul suo tavolino.

"Ma chi voglio prendere in giro? Non riesco a pensare a nient'altro"

Giorgio era colmo di un contrastante set di risposte.

Una era trovare questo nuovo Pietro, stranamente allettante, e spingerlo sul mobile più vicino.

L'altra era trovare il vecchio Pietro, quello che manteneva i suoi segreti e ascoltava tutti i suoi problemi.

Non voleva niente di più se non rovesciare il suo intero cuore su di lui, parlandogli di quei folli sentimenti che lampeggiavano in lui, come all'inizio di una tempesta.

Il problema era che Pietro fosse sia la causa, sia la soluzione.

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Andrea entrò silenziosamente nel suo appartamento con una borsa della spesa in mano.

Si era fermato a fare un po' provvista di cibo mentre tornava da Monza. La notte trascorsa a casa dei suoi genitori non gli aveva portato nessun sollievo.

Aveva pensato senza un attimo di tregua alle catastrofiche predizioni di Giovanni e alla sua apparente credenza che loro due sarebbero stati destinati a trascorrere le loro vite separati.

Il giro al negozio di alimentari aveva solo aumentato la sua sofferenza. Solitamente il suo carrello era diviso in tre sezioni: il cibo di Giovanni, il cibo di Guido e il suo cibo.

Ma, quel giorno, aveva saltato gli yogurt, la nutella e il succo d'arancia che comprava sempre per il compagno e, con il cuore pesante, aveva anche totalmente evitato il reparto del cibo per bambini.

Anche i pacchetti di cracker gli portarono ricordi dolorosi. Non mancava mai di comprarne una confezione da sgranocchiare per Guido.

Il suo sacchetto conteneva solo cibo per lui. Tutto quello gli faceva semplicemente mancare Giovanni ancora di più.

Andrea non si era mai sentito così solo.

Mentre metteva in ordine i suoi acquisti, premette il bottone della sua segreteria telefonica per ascoltare i messaggi arretrati.

Uno da sua padre che gli chiedeva di avvisarlo quando sarebbe arrivato a casa. Uno da Pietro, che suonava roco e spossato.

-Mi stavo solo chiedendo come va... ho sentito di ieri sera... chiamami-

"Post-sbornia", osservò.

Si stava versando una tazza di cereali quando l'inconfondibile voce del suo agente uscì dalla cornetta del suo telefono.

E fuori continua a piovere// CamperkillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora