Capitolo 27

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INNAMORARSI PER SBAGLIO


"Innamorarsi, l'imprevista caduta

delle barriere che esistevano fino a

quel momento fra due estranei."

- Erich Fromm


Quando ci stacchiamo la sua mano sfiora il mio volto. Asciuga una lacrima che non mi ero resa conto di aver pianto. I suoi occhi, lo specchio dei miei, luccicano sorridenti.

Ci guardiamo per un lungo istante fino a che nel suo sguardo non passa un'ombra.

<<Devo chiedere scusa a Diego>> mormora abbassando lo sguardo.

Le mie labbra si piegano in un sorriso dolce.

<<Non avresti dovuto farlo>>, lo rimprovero. <<Non sei tu che mi ha detto: "non dubitare mai di quello che provo per te"? Beh, nemmeno tu devi farlo>>.

Mi fa un mezzo sorriso. <<Non so perché l'ho fatto... vorrei poter dare la colpa all'alcol, ma sono sicuro che lo avrei fatto anche da sobrio>>. Si passa una mano tra i capelli. <<Ho visto il mondo in cui ti guardava... Quando vi ho trovati abbracciati ho sentito come un pugno nello stomaco. Ho pensato: "perché si stanno stringendo a quel modo?", "Lei prova ancora qualcosa per lui?". Mi stavo convincendo che era così, che doveva essere così. Insomma... c'era qualcosa di più grande dell'amore che vi legava... Io non potevo competere...>>.

Sento una stretta allo stomaco.

<<Non sapevo cosa provavi per me e la cosa mi stava facendo impazzire già da un po'...>> ammette ridacchiando. <<Quando ho visto le tue labbra posarsi sulla sua pelle...non ci ho più visto. In quel momento stavo solo pensando che ti avrebbe portato via da me, che avresti preferito lui...>>, si interrompe sospirando. <<Non ho mai creduto nell'amore. Ho visto come mia madre ne è stata distrutta. Ma qualcosa è cambiato... è cambiato nell'esatto momento in cui ho incrociato il tuo sguardo tormentato mentre cantavo dei miei tormenti. Avevo subito intuito che sotto quella facciata di ragazza allegra c'era qualcosa di più profondo, c'era una qualche ferita aperta che cercavi di mascherare con l'ironia. Mi è bastato solo una sguardo per capirlo. Mi è bastato solo uno sguardo per capire che c'era qualcosa che mi legava a te. Quella notte non riuscii a dormire, ripensavo al tuo sguardo...>>. Un sorriso appare sulle sue labbra.

Rimango in silenzio ad ascoltarlo. Incatenata alle sue parole, capaci di toccare le corde della mia anima. Il cuore perde qualche battito, specialmente quando mi confessa di aver sentito un legame tra di noi da quel primo sguardo, lo stesso legame che avevo sentito io e che mi aveva portata nel locale il giorno dopo per cercarlo.

<<Mi sentivo ridicolo, non capivo perché non riuscissi a toglierti dalla mente anche passato qualche giorno. Quando ti ho rivista alla Juilliard, quando ti ho rivista nel mio stesso dormitorio non ci potevo credere. Ogni sera, dopo quella del nostro primo incontro, andavo sempre al locale anche se non dovevo suonare nella speranza di rivederti. Alla fine ci avevo rinunciato, ma tu sei riapparsa. Dentro di me aveva iniziato a nascere una sorta di allegria e felicità che non provavo da tanto tempo...>>.

Questa volta mi sento in dovere di dire qualcosa. <<Ma ti sei comportato da stronzo>> osservo.

Ridacchia. <<Già, ma l'ho fatto perché non riuscivo a capire perché tu non mi fossi indifferente come le altre ragazze. Mi ero ripromesso che non mi sarei mai innamorato...quindi cercavo di reprimere i miei veri sentimenti. Anche se non è durata per molto...>> ammette.

3. I FELL IN LOVE: Mi sono innamorata per sbaglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora