INCONTRI E SCONTRI
"Gli incontri avvengono sempre
nei momenti in cui la mente
è molto libera o molto affollata:
nel primo caso avvengono per donare
alla nostra anima qualcosa di nuovo,
nel secondo per liberare la nostra vita
da qualcosa di sbagliato."
- Osho
Il suono della sveglia nel cellulare che suona ininterrottamente mi provoca fastidio sino a svegliarmi. Lo recupero da sotto il cuscino e controllo l'ora. <<Cazzo!>> impreco scostandomi di colpo le coperte di dosso. Mi alzo e butto un'occhiata al letto di sopra: è perfettamente rifatto e non c'è traccia di Alison. Continuo a imprecare per il mio ritardo mentre mi do una sciacquata veloce e mi vesto per la mia prima lezione. Corro per i corridoio della scuola ignorando gli sguardi che mi lanciano alcuni studenti. Col fiatone arrivo all'aula di danza classica: una parete è fatta interamente di finestre mentre l'altra da specchi. Mi sistemo una ciocca, sfuggita dallo chignon, dietro l'orecchio mentre raggiungo l'asta e mi metto in prima posizione come le altre. <<Grazie per averci degnato della sua presenza signorina Macari>> dice ironica una donna che riconosco come essere una degli esaminatori durante il mio provino. <<Mi scusi>> mormoro. Noto un ghigno sul volto di Alison. Stronza! Avrebbe potuto svegliarmi! <<Che non si ripeti più! E si sistemi i capelli>> tuona. Faccio come dice per poi iniziare la lezione.
La prima ora passa e la lezione successiva mi ritrovo a farla insieme al "ragazzo" della mia compagna di stanza. <<Piacere Kevin>> dice porgendomi la mano mentre entro nell'aula di danza moderna. In questo preciso istante mi rendo conto che non poteva essere lui a suonare essendo che studia danza. <<Marta>> dico stringendola. Mi sorride, un sorriso cordiale che rende partecipi anche i suoi occhi azzurri. <<Sei la nuova compagna di stanza di Alison>> afferma più che domandare. Annuisco. Vorrei aggiungere che è una stronza, ma non lo faccio utilizzano il filtro cervello-bocca. <<Scusa per l'altro giorno, non sapevo che vi avrei trovati...>> lascio la frase in sospeso mentre lui ridacchia. <<Scusaci tu>> ribatte. Gli sorrido. Dopo che anche la lezione di moderno giunge al termine esco dall'aula seguita da Kevin. <<Che ne dici di pranzare insieme?>> mi chiede cordiale. Faccio una piccola smorfia involontaria. Ridacchia. <<Non è così male Alison, basta conoscerla>> afferma con un dolce sorriso. Noto che quando parla di lei il suo sguardo cambia completamente: diventa dolce ed innamorato. Penso che se a lui piace forse non è poi così male... <<Va bene>> mi ritrovo ad acconsentire senza averci pensato troppo. <<Perfetto>> dice allargando il suo sorriso. Ci avviamo ad un'altra aula per recuperare la sua ragazza. Quando Alison mi vede si acciglia. <<Che ci fa lei qui?>> domanda acida come se io non ci fossi. Mi acciglio e mi preparo per ribattere sullo stesso tono ma Kevin mi precede. <<Alison smettila>> la rimprovera fermo ma dolce. Lei alza gli occhi al cielo per poi scambiarmi uno dei più falsi dei sorrisi. <<Nessun problema>> afferma. Mi sento a disagio mentre ci dirigiamo tutti e tre alla mensa. Ci sediamo in un tavolo vuoto dopo aver riempito i nostri vassoi. Noto che Alison ha solo un insalata nel piatto. Che lei sia quello stereotipo di ballerina? Scaccio quel pensiero e mi guardo intorno per vedere se vedo Cyndi; lei potrebbe salvami da questo inferno. Noto Kevin fare un cenno con la mano e mi giro istintivamente. Il mio sguardo si intreccia a due occhi nocciola-verdi. Aaron prende posto vicino a me senza degnarmi di uno sguardo. Non pensavo che lo avrei mai più rivisto, ed adesso scopro che è pure amico del ragazzo della mia compagna di stanza? Avvolte il destino gioca strani scherzi. <<Aaron lei è Marta, Marta lui è Aaron il mio compagno di stanza>>. In quel preciso istante mi spiego perché quelle note mi erano familiari e perché mi abbiano soggiogata. Era quella canzone... la sua canzone, ma suonata al piano... <<Ci conosciamo>> borbotta senza degnarmi di uno sguardo. Kevin lo scruta curioso. <<Abbiamo avuto uno spiacevole incontro al bagno stanotte>> si giustifica. Sento una strano fitta allo stomaco per le sue parole. Vorrei contraddirlo e dirgli che per me non è stata affatto spiacevole, e che poi ci siamo giù incontrati in un locale ma evito. Ma brava Marta! Stai imparando ad utilizzare il filtro cervello-bocca! Mi elogio mentalmente. Mangio il mio panino in silenzio mentre sento crescere il disagio. Gli unici che parlano sono Alison e Kevin, mentre io ed Aaron rimaniamo in silenzio ad osservarli. Ogni tanto Kevin cerca di renderci partecipi della conversazione, ma quando noto le occhiate di fuoco che mi manda Alison decido di non interagire. Una familiare coda di cavallo nera mi fa emettere uno sospiro di sollievo. <<Cyndi!>> esclamo quando è abbastanza vicina. Le faccio un cenno con la mano. Noto che guarda me, per poi posare lo sguardo sul resto del gruppo. Quando si avvina sento una sedia stridere rumorosamente. Alison si alza prendendo il suo vassoio. La osservo accigliandomi. Senza dire una parola si allontana. <<Scusate>> borbotta Kevin alzandosi a sua volta. Cyndi osserva tutta la scena per poi sedersi al posto del biondo di fronte a me. <<Ha il ciclo?>> domanda facendomi sfuggire una lieve risata. Noto che lancia un'occhiata ad Aaron che per tutto questo tempo è rimasto in silenzio a finire il suo pranzo. <<Ciao>> gli dice diventando improvvisamente timida. <<Ciao>> ribatte lui. Sento una strana sensazione allo stomaco quando sento il suono della sua voce: così profonda e roca. <<Allora hai conosciuto Alison>> osserva tornando se stessa e portando l'attenzione su di me. Annuisco facendo una strana smorfia che la fa ridere. <<Se per conosciuta intendi che l'ho becca fare roba con Kevin sulla scrivania della nostra camera allora si, l'ho conosciuta>>. Sento una leggera risata. Ma non proviene da Cyndi, proviene dal ragazzo seduto al mio fianco. Mi volto ad osservarlo. Quando sorride un'adorabile fossette appare sulla guancia sinistra. Per la prima volta da quando si è seduto mi lancia un'occhiata. <<Purtroppo è capitato un paio di volte anche a me>> mi informa. Sento le labbra piegarsi in un sorriso, mentre ci fissiamo in silenzio. Cyndi si schiarisce la voce. Quando riporto la mia attenzione su di lei sembra irritata. <<Com'è andato il tuo primo giorno?>> chiede con uno strano tono di voce. Sento lo sguardo di Aaron addosso. <<A parte che sono arrivata tardi alla mia prima lezione, tutto bene>> affermo. <<Almeno per il momento>> continuo. Ridacchia e noto che lo fa anche Aaron. Sorrido sentendomi normale per la prima volta da tanto tempo. Sento la sedia al mio fianco scostarsi. <<Ci vediamo>> mormora il ragazzo prendendo il suo vassoio. Non mi guarda. Fa un sorriso a Cyndi e poi evapora. Sento una punta di delusione per questo suo comportamento. Forse gli sto antipatica? Scaccio via i miei pensieri e riprendo una conversazione con la ragazza di fronte a me.
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3. I FELL IN LOVE: Mi sono innamorata per sbaglio
ChickLitVOLUME III Quando Marta, al quinto mese di una gravidanza non programmata, subisce un aborto si sente il mondo cadere addosso. Non aveva mai desiderato quel piccolo fagiolino che cresceva dentro di lei, ma sin dal primo momento in cui sentì battere...