SHUTT OFF
"Insegnami a scordarmi di pensare."
- William Shakespeare
Un senso di pace e di benessere mi riempie il petto. Mi stropiccio il naso con la mano mentre lentamente apro gli occhi. La stanza è immersa nella luce e mi maledico mentalmente per non avere pensato a chiudere le tapparelle. Di fronte a me la cassettiera in legno bianco lucido mi guarda inanimata. Emetto un piccolo sbadiglio e volto il capo dall'altra parte. <<Buongiorno>> mormora una voce roca ma allo stesso troppo frizzante vista l'ora. In realtà non so che ore siano ma mi sono appena svegliata e tutta questa allegria mi irrita non poco. <<'giorno>> borbotto stropicciandomi nuovamente il naso. <<Si può sapere che stai facendo>> mi lamento verso un Aaron che non la smette di sorridermi e di fissarmi. <<Ammiro ogni centimetro del tuo corpo>>. Seguo il suo sguardo. <<Porco!>> esclamo tirando su di scatto le lenzuola. Sono sdraiata in pancia in giù e il mio regale deretano era messo in bella mostra! Sento Aaron ridacchiare. <<No, solo un ragazzo che ama le opere d'arte>>. Inarco un sopracciglio. <<Non dire stronzate di prima mattina>> mi lamento richiudendo gli occhi. <<La smetti di fissarmi!>>. Anche se ho gli occhi chiusi posso sentire il suo sguardo su di me. Le labbra inspiegabilmente mi si incurvano in un sorriso. <<Primo: non è mattina, è passato mezzogiorno da un pezzo. Secondo: nemmeno un cieco potrebbe smettere di fissarti>>. Gli vorrei lanciare un cuscino, ma sto troppo comoda, quindi mi limito a portare due dita alla gola ed a fingere un conato. <<Se vai al bagno inizi a cagare unicorni?>>. Scoppia in una fragorosa risata che fa sorridere anche me. Lo sento cingermi in un abbraccio fino a che non mi spinge contro il suo corpo nudo. <<Mi ricorderò di quando sei acida appena sveglia>> mormora posando un bacio sulla mia fronte. <<Ed io mi ricorderò di farti indossare delle mutante! Metti via quell'affare!>> esclamo scostandomi dal suo membro, sveglio quanto lui, che mi preme sulla coscia. Mentre io cerco di allontanarmi lui mi attira di più a se. <<Solo se posso metterlo dentro di te>> soffia contro il mio collo. Una scarica di eccitazione mi attraversa il corpo. Poso le mie mani sulle sue spalle e lo spingo via. <<Non se ne parla>> dico mettendomi a sedere. In un attimo le sue braccia mi circondano da dietro. <<Credevo che stanotte ti fosse piaciuto...>> replica maliziosa vicino al mio orecchio. Dannazione se mi è piaciuto! Ma questo non serve che lo sappia. <<Ti ricordo che questa non è casa nostra, e che dovremmo sloggiare>> constato. Lo sento sbuffare e borbottare un "peccato". Sorrido mentre la sua prese si scioglie e mi alzo portandomi dietro le lenzuola. Sto sfacendo completamente il letto, ma poco male visto che, per ovvi motivi, dovremmo cambiarlo. Mi volto verso Aaron che ho lasciato completamente scoperto. Mi mordo il labbro inferiore mentre mi perdo con lo sguardo sul suo corpo. Flash della notte precedente mi affiorano alla mente e un fremito raggiunge il mio basso ventre. È dannatamente sexy col suo sorrisetto soddisfatto, i capelli scompigliati ed l'aria da post coito. Dalle sue spalle larghe il mio sguardo proseguire sul suo ventre piatto sino a soffermarsi più del dovuto sul suo membro. Forse la leggenda sulla dimensioni della dita non è poi così fantascientifica, dita lunghe... Scuoto la testa cancellando i miei pensieri poco casti. <<Poi sarei quello che fissa?!>> domanda dopo essersi schiarito la voce. Faccio un sorrisetto malizioso. <<Io posso>> affermo decisa mentre recupero le mie mutandine. Sento il letto cigolare e poco dopo due braccia mi stringo a se. <<Dovremmo anche andare...ma non credo che ad Alex od ad Emma dispiacerà se usassimo la loro doccia...>> mormora sul mio collo posandomi un dolce bacio. Sento il mio corpo sciogliersi ed andare a fuoco. <<Credo che sarebbe più logico farla al dormitorio>>. <<Logico, ma meno diverte>> ribatte strappandomi via e lenzuola. Istintivamente porto le mani al petto. Mi volto fulminandolo con lo sguardo. <<Cosa ne hai fatto di Aaron?!>> commento inarcando un sopracciglio. Ridacchia mentre un luccichio gli attraversa lo sguardo. <<Credo che si sia perso dentro di te...>>. Si avvicina ed io non posso che rimanere immobile. Mi cinge la vita con le mani e poi mi posa un dolce bacio sulle labbra. <<Vuoi aiutarmi a ritrovarlo?>> soffia contro la mia bocca. Nello stesso istante la sua mano si posa sulla mia femminilità.
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3. I FELL IN LOVE: Mi sono innamorata per sbaglio
ChickLitVOLUME III Quando Marta, al quinto mese di una gravidanza non programmata, subisce un aborto si sente il mondo cadere addosso. Non aveva mai desiderato quel piccolo fagiolino che cresceva dentro di lei, ma sin dal primo momento in cui sentì battere...