RUNNIN
"Puoi fuggire più veloce e più lontano che puoi,
ma la verità è che, dovunque tu vada,
resti sempre dove sei."
-Cecilia Ahern
<<Dove sei stata venerdì sera?>> mi domanda Alison mentre infilo i vestiti per lezione in una borsa. Sono riuscita ad evitarla per tutto il fine settimana decidendo di passarlo da Emma. È stato divertente tornare a stare da lei anche se solo per due giorni e poi sono riuscita ad evitare anche Aaron. <<Non hai detto che stavi a casa per chiamare le tue amiche?>> continua non ricevendo risposta. Non la guardo mentre rispondo, ma dal calore che sento sulla nuca, dopo che quelle parole escono dalla mia bocca, so per certo che lei lo sta facendo. <<Ero con Aaron, sono andata a sentirlo suonare>>. C'è un attimo di silenzio, poi riprende a parlare. <<Con Aaron eh...>> ribatte divertita. Mi volto e la guardo con cipiglio. <<Cosa significa?>>. <<Che cosa?>> chiede innocente. Inarco un sopracciglio. <<Con Aaron eh...>> ripeto scimmiottando il suo tono. Ridacchia. <<Nulla>> dice con indifferenza. Sbuffo ma cerco di ignorarla. <<Ti piace?>>. Spalanco leggermente gli occhi e mi giro di scatto. <<Cosa?!>> esclamo con voce un po' stridula. Ridacchia nuovamente e la cosa mi manda su tutte le furie. <<Ti piace>> afferma come se la cosa fosse ovvia. <<No!>> grido. Mi guarda inarcando il suo perfetto sopracciglio. <<No?>>. <<No!>>. Scuote la testa. <<Se lo dici tu...>>. Mi volto di nuovo e finisco di infilare le ultime cose nella borsa. <<Credo che tu invece a lui piaccia>>. Sento una stretta allo stomaco. <<No, non credo>> borbotto afferrando la tracolla e superandola. <<Ci vediamo a lezione>>. Apro la porta e prima che possa aggiungere qualcosa scappo via.
<<Credo che tu invece a lui piaccia>> le parole di Alison mi si ripetono nella mente mentre raggiungo l'aula. Sono la prima ad arrivare. Butto la mia borsa in un angolo ed inizio a riscaldarmi. Sollevo una gamba e la poso sulla sbarra per fare un po' di stretching. È impossibile che io gli piaccia! Esclamo nella mia mente. Se io gli piacessi perché venerdì sera, dopo avermi quasi baciati, mi ha poi completamente ignorata? Scuoto la testa. È da due giorni che mi tormento rivivendo quell'istante, probabilmente mi sono anche immaginata quel quasi bacio. Mi ricordo così nitidamente il suo profumo di menta e di birra. Il sapore della sua pelle sotto la mia lingua: salato ma allo stesso tempo così dolce. Lui non mi avrà più parlato, ma non è che io abbia provato a fare il contrario. Siamo usciti dal locale e ci siamo precipitati alla sua moto. Mi ha passato il casco senza guardarmi e mi ha aiutato a chiuderlo senza sfiorarmi. Ho tenuto io la sua chitarra, ma non mi sono stretta a lui, ho tenuto stretta la moto e lui non ha obiettato. Quando ha parcheggiato di fronte il Lincoln Center gli ho restituito il casco e la chitarra per poi silenziosamente rientrare nella residenza per gli studenti. In ascensore quasi mi sembrava di soffocare per la tensione che si era creata. Abbiamo raggiunto il nostro dormitorio in un assordante silenzio ed ad una distanza di sicurezza. Siamo arrivati ognuno di fronte la propria stanza e solo in quel momento mi ha guardata mormorandomi la buona notte. Abbasso la gamba e sollevo l'altra. Proprio non lo capisco, prima si confida con me parlandomi di sua madre... e poi si comporta come se mi odiasse! Sbuffo sonoramente. Io non gli ho chiesto spiegazioni, perché è più facile ignorare la ragione per la quale vorrei saperle. Ed è per questo che sono andata da Emma: è più facile scappare che affrontare la realtà delle cose. Mi afferro la caviglia e sollevo la gamba sopra la mia testa. <<Oh si piccola, così, apriti per me...>>. Abbasso di scatto la gamba. <<Lo sai che sei davvero squallido!>> ringhio contro Logan. Logan è un mio compagno di corso, che sin dal primo giorno continua a provarci spudoratamente facendo battutine poco gradevoli. <<E dai Marta! Stavo solo scherzando!>>. <<Si, come no>> borbotto. Per fortuna altre persone arrivano e ben presto la lezione incomincia.
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3. I FELL IN LOVE: Mi sono innamorata per sbaglio
أدب نسائيVOLUME III Quando Marta, al quinto mese di una gravidanza non programmata, subisce un aborto si sente il mondo cadere addosso. Non aveva mai desiderato quel piccolo fagiolino che cresceva dentro di lei, ma sin dal primo momento in cui sentì battere...