Party.

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Emma.
Una nuova settimana stava iniziando e la prima lezione riguardava tutti i cantanti, Federico Zampaglione avrebbe tenuto una lezione con noi.
Ci avviammo tutti in una saletta e come al solito al mio fianco ho una testa bionda, mi voltai per sorridergli e quando portai lo sguardo dal lato opposto vidi Carmen rivolgermi uno dei suoi migliori sorrisi. Simone notando la mia fronte aggrottata si limitò a sussurrarmi "poi ti spiego" nell'orecchio, con un sorriso che la sa lunga. La lezione è stata molto divertente ed è stato bello condividere tra di noi la passione che ci accomuna per il canto.

Mancavano solo due giorni al compleanno di Simone e mi sentivo in dovere di fargli un regalo. Costrinsi Lauren ad accompagnarmi appena finite le lezioni e, nonostante avessi poco tempo, ci misi pochissimo a comprarlo. Avevo le idee chiarissime anche se Lauren non era molto convinta "uno zaino FUCSIA?!?" mi guardava come se fossi pazza e mi limitai ad annuire come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Per tutto il tragitto la ballerina americana non fece altro che darmi della pazza e non riusciva davvero a capire come mi fosse saltato in mente e così per l'ennesima volta mi ritrovai a spiegarglielo "Lauren, te l'ho già detto. A Simone serviva uno zaino" scrollai le spalle, "Questo l'ho capito, ma ti rendi conto che il fucsia ecco, non è proprio il massimo della virilità" provò a ribattere e trattenni una risata "È perfetto per un vero sex symbol!"

To 'My Blondie 🙎🏼‍♂️' 00.00
Happy birthday to my special friend. Thank you for all ❤️

From 'My Blondie 🙎🏼‍♂️' 00.01
Thank you babe, you are special for me. Goodnight 🔥

Il mattino seguente mi svegliai al primo suono della sveglia e mi precipitai nella stanza affianco. "Happy birthday to you, happy birthday to you, happy birthday to my blondie, happy birthday to you" cantai a squarciagola tra le proteste di Luca e del loro nuovo compagno di stanza, Zic, che aveva preso il posto di Einar. Sventolai con un sorriso a 32 denti la busta contenente il suo regalo e non vedevo l'ora di vedere che reazione avrebbe avuto. Suscitai le risate dei presenti nella stanza ma non le sue, mi abbracciò fortissimo con il suo sorrisetto stampato in faccia e mi sussurrò all'orecchio "Grazie stronzetta" e inaspettatamente iniziò a riempirlo con gli oggetti di cui avrebbe avuto bisogno a lezione.

Biondo.
Fin da bambino il compleanno lo consideravo il mio giorno preferito dell'anno. Mi comunicarono di dover andare in sala 8 per una lezione ma quando aprii la porta non trovai nessuno al suo interno. Tutto d'un tratto la radio, che non avevo neppure notato, pronunciò le parole più belle del mondo. Nella stanza stava risuonando 'Dejavu' ed era il miglior regalo mai ricevuto in 19 anni di vita. Pensare a quante persone in quel momento potevano ascoltare la mia canzone mi faceva emozionare moltissimo, sentivo di star riuscendo a realizzare i miei sogni e mi sentivo così orgoglioso di me!

Quella sera c'erano più fans del solito e confermarono i miei pensieri, erano così tante perché volevano farmi gli auguri. Mezz'ora dopo riuscii finalmente a rientrare in hotel e vidi tutti i ragazzi pronti ad urlare "sorpresa" al mio arrivo. Mi grattai la testa non riuscendo a trattenere un sorriso, e proprio in quel momento mi accorsi che non c'erano solo i ragazzi di Amici ma anche i miei amici! "Fraté, mica potevi pensà di festeggià senza di noi!" disse uno di loro abbracciandomi e dandomi diverse pacche sulla spalla. Non me l'aspettavo proprio e neanche i proprietari dell'hotel si aspettavano niente del genere. I ragazzi avevano prenotato qualche tavolo del ristorante ma ovviamente non avevano fatto il minimo cenno delle loro intenzioni. Iniziarono a scaricare dalle loro macchine decine di bottiglie di super alcolici, oltre a questo si erano organizzati con varie casse e mixer per fare un vero party a modo nostro. La musica si faceva sempre più alta nonostante ci intimassero di smetterla. Ballavo nella sala insieme agli altri e mi sentivo davvero felice, ad un certo punto uno dei ragazzi della wave indicò con lo sguardo una delle ragazze "Ammazza che gran figa Simò!" esclamò, mi irrigidii quando capii che si stava riferendo ad Emma ma cercai di non farglielo notare "Lascia perde, non è aria!" scherzai dandogli una piccola spinta. Mi allontanai dirigendomi proprio verso di lei quando sentii Nicolas chiamarmi "Biò, vieni con me che ti ho fatto un regalo!" Feci per seguirlo quando mi accorsi che il mio amico si stava presentando alla bella maltese. Avendo capito subito le sue intenzioni la allontanai con una scusa, ormai nessuno in sala era più lucido e sarebbe potuto succedere un disastro. La presi per mano e ci avviammo verso la stanza di Nicolas, Filippo e Vittorio e a giudicare dal suo modo ciondolante di salire le scale capii che aveva bevuto parecchio. Entrai nella stanza e una nube mi avvolse, accompagnata da un odore inconfondibile, sul letto c'erano Nicolas e Filippo che ridevano a crepapelle passandosi una canna, poi toccò a me e non me lo feci ripetere due volte. Da quando ero ad Amici non lo avevo più fatto, però era il mio compleanno e per una volta potevo sgarrare. Emma poggiò la testa sulla mia spalla e avvicinai l'oggetto proibito alla sua bocca e rimasi davvero stupito di un suo non rifiuto "Hai capito Emma!" esclamai soddisfatto. La mia mente in quel momento era completamente vuota. Sonore risate riecheggiavano nella stanza, rimanemmo così, senza dire niente, per almeno 10 minuti fino a che Emma non mi chiese di accompagnarla nella sua stanza. Salutammo i ballerini e ci dirigemmo verso la camera che condivideva con Carmen e Claudia.
Eravamo quasi arrivati e ricominciò a ridere sonoramente "Emma zitta!" La ammonii ridendo anche io, ma fu tutto inutile perché non solo non ne voleva sapere di smettere ma prese a ridere ancora più forte di prima. La trascinai nella mia camera volendo evitare altri litigi: le sue coinquiline dormivano già da un pezzo e non avrei osato immaginare cosa sarebbe potuto succedere se le avesse svegliate.
Chiusi la porta alle mie spalle e in una frazione di secondo Emma poggiò le sue braccia attorno al mio collo, le risate si fecero sempre più deboli, e piano piano il silenzio si fece spazio. La guardai fisso negli occhi e sentii una scarica pervadermi tutto il corpo "Simo che ti succede?" Domandava insistentemente la mia vocina interiore. Non ebbi neanche il tempo di risponderle e mi ritrovai con le labbra incollate alle sue. Le nostre lingue si cercavano senza sosta e non riuscivo a smettere di baciarla, passavano i minuti e nessuno dei due sembrava avere intenzione di mettere fine a quel momento "questa sì che è droga" mi ritrovai a pensare mentre la spingevo delicatamente sul mio letto.

Che ne dite? Ve lo aspettavate?Fatemi sapere cosa ne pensate lasciando un commento. Grazie infinite per essere arrivate in pochi giorni a più di 100 letture!

Un sex symbol tutto mioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora