Biondo.
Il cielo di Roma si fece sempre più scuro, segno che anche quella giornata scolastica era giunta al termine.
Le signore della produzione facevano avanti e indietro per portarci i vassoi col nostro cibo e ne approfittai per fumare una sigaretta insieme ad Irama.
"Dai che a 'sta puntata arriviamo alla terza" esordii con la mia solita positività mentre Filippo si divertiva ad imitare le mie mosse.
Poi ti faccio una lezione di swag Flaco.
"Per me il fatto che tu sia qua, nella mia testa ha fatto cambiare tutto" mi spiegò gesticolando come al suo solito.
Da quando era entrato ad Amici avevamo condiviso la stessa stanza e per questo fu inevitabile stringere un legame sempre più forte con lui.
Ho apprezzato da subito il suo modo di pensare, i suoi ragionamenti e i consigli che mi ha dato. Non si è mai posto su un gradino più alto rispetto a me, nonostante avesse sicuramente un bagaglio più ampio del mio, e ogni giorno ci siamo trovati a scambiarci le nostre idee e a parlare della nostra musica e anche della nostra vita.
Per certi aspetti lo trovavo molto simile a me e per questo nella mia idea di serale io e lui non saremmo mai capitati insieme, trovare lui, oltre ad Emma ovviamente, cambiò decisamente in meglio il mio umore.
"Quanto ci siamo aperti noi due?" domandò retoricamente il piumato e non potei non concordare con lui. Ero certo che sarebbe stato un ottimo compagno di viaggio e ci avrei messo la mano sul fuoco sul fatto che avesse sostenuto Emma mentre io ero nei blu.Gettai nel portacenere la sigaretta ormai consumata e rientrai in casetta. Trovai Emma sul divano talmente concentrata sui testi delle canzoni che non si accorse neanche della mia presenza.
"Pupa, è ora di cena" la avvisai, spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Spostò lo sguardo dai fogli a me e mi regalò uno dei suoi migliori sorrisi per poi lasciarmi un bacio su una guancia.
Si alzò dal divano e mi seguì verso il tavolo, poi due braccia mi cinsero la vita e sentii il suo corpo aderire alla mia schiena. "Dopo però stiamo un po' da soli?" sussurrò al mio orecchio con una dolcezza alla quale nessuno avrebbe potuto resistere.Finita la cena congedammo gli altri con la solita scusa della sigaretta e mi accomodai sul divano con Emma accanto a me.
Le lasciai qualche bacio sulla tempia e mi accorsi che stava tremando. "Hai freddo Emma?" le domandai premurosamente e la vidi annuire con la testa "se vuoi rientriamo" proposi.
Ora che eravamo insieme non potevamo certo tralasciare il nostro percorso ad Amici e non avrei mai permesso che si potesse ammalare a causa mia.
"No, no" negò in modo sicuro "voglio stare qui con te" sussurrò dolcemente appoggiando la testa sulla mia spalla.
"Quando tu eri in blu io veramente non stavo concentrata" potevo immaginare bene quanto fosse vero quello che mi stava dicendo, era la cosa per cui mi ero preoccupato di più quando eravamo separati, "perché mi sei mancato troppo" continuò a dirmi e sentii il mio cuore sciogliersi.
"Pure te" provai a dirle ma poi mi accorsi che aveva da dirmi ancora qualcosa e la lasciai parlare, sapendo bene quanta fatica facesse ancora con l'italiano "e pensavo sempre a te".
Come faccio a non sciogliermi con te Emmì?
"Io pure, stavo male" le confessai "però cercavo di non pensarci". Guardai fisso davanti a me, non avrei mai trovato il coraggio di parlarle a cuore aperto guardando i suoi occhi, mi si sarebbe strozzata la voce. "Tipo che se mi mancavi leggevo, però ero più fissato, concentrato, serio" le spiegai, ricordandomi di quanto mi ero impegnato a trovare qualcosa che mi distraesse dal pensarla ventiquattro ore al giorno.
"Cazzo, quindi eri più concentrato?" la sua voce era decisamente preoccupata e mi precipitai immediatamente a rassicurarla "no, mo' sono concentrato, ovvio" la sentii rilassarsi e continuai "cioè è bella pure questa cosa, anzi mi incentiva perché voglio fare bella figura su di te", non avrei mai immaginato di dirle una cosa del genere ma con lei non riuscivo proprio a trattenermi, "voglio farti una buona impressione" le rivelai infine e finalmente mi voltai a guardarla.
I suoi occhi risplendevano e quelle lacrime dovute alla nostra separazione forzata ormai erano soltanto un lontano e brutto ricordo.
Ci fissammo per qualche secondo, sicuramente entrambi con lo stesso pensiero delle telecamere che ci tormentava, ma a quel punto non me ne importava davvero più niente.
Portai una mano sulla sua nuca e la attirai verso di me, cominciai a premere le mie labbra sulle sue fino a che non le dischiuse e trovai la sua lingua pronta ad accogliere la mia. Ogni bacio, ogni abbraccio o carezza che ci scambiammo da quando avevo fatto il mio ingresso nella casetta dei bianchi aveva un sapore diverso, non era più scontato come poteva esserlo fino a qualche settimana prima.
Averla lontana per tutti quei giorni mi aveva fatto capire ancora di più di essere innamorato di lei.
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Un sex symbol tutto mio
FanfictionPRIMA FAN FICTION SUI BIEMMA Nella scuola di Amici 17 è approdato un ragazzo particolare, dal simpaticissimo accento romano e dal colore di capelli abbastanza stravagante da cui ha tratto il suo nome d'arte: Biondo. Il classico sbruffone sicuro di...