Stupido.

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Biondo.
Come ogni sabato tornai a casa mia e immediatamente mia sorella si accorse che qualcosa non andava "che c'hai Simò?" domandò Sara buttandosi sul mio letto come quando eravamo piccoli.
Istintivamente la abbracciai senza dire niente, con lei non avevo bisogno di parole, ci eravamo sempre detti tutto solo con uno sguardo.
"Il mio piccolo fratellino mi sà che si è innamorato"
L'ammazzo?!?
"Ma che innamorato! Non se merita 'ncazzo Sà" sbottai sciogliendomi dall'abbraccio. "Non prova niente, me ne farò una ragione!" continuai a dire, ancora incazzato nero.
"Simò, puoi mentire a te stesso ma non a me. Forse non sei innamorato ma secondo me ci sei molto vicino e io non penso che lei non prova niente per te" insinuò Sara.
Mi sollevai e poggiai la schiena contro il muro e ricominciai a pensare al turbinio di emozioni da cui ero stato travolto in soli due giorni e mi sforzai per non mettermi a piangere a causa del nervosismo.
"Ma che è successo?" domandò Sara poggiando la testa sulle mie gambe e guardandomi dal basso con i suoi occhioni grandi.
"C'ho fatto l'amore Sà, ecco che è successo!" gridai sull'orlo delle lacrime "e il giorno dopo mi trovo un video in cui lei dice 'non sento niente' " dissi provando ad imitare la sua voce "quando le hanno chiesto se prova qualcosa per qualcuno".
Notai mia sorella sconvolta da quello che le avevo rivelato, probabilmente non si aspettava una confessione così diretta, ma avevo un bisogno disperato di sfogarmi e non c'era persona migliore con cui farlo.
"Il mio ometto" pronunciò affettuosa, stringendomi e dandomi tanti bacini che in genere odiavo ma che in quel momento non potevo rifiutare.
"Simò, fidati, secondo me non è vero. Si vede già dalla tv che è presa da te, in più se avete fatto un passo del genere non può non provare niente" tentò di consolarmi "e poi come si fa a non provare niente per un figo di fratello come il mio?" urlò euforica, strappandomi il primo sorriso della giornata.

Provai a concentrarmi su quello che Emma mi aveva detto e che Einar mi aveva confermato, forse anche le parole di mia sorella mi avevano fatto sbollire la rabbia e così andai a dormire un po' meno incazzato ma ancora incerto su cosa fare.
La mattina seguente mi svegliai molto tardi, avevo proprio bisogno di dormire, quella domenica era anche il compleanno di mia nonna e sapevo che mia madre aveva organizzato una cena per festeggiare.

Trascorsi, come tutte le domeniche, il pomeriggio con Vaimo e Bryan ed evitai di raccontargli che era stata di nuovo una ragazza a ridurmi in quello stato.
"Ma che c'hai fratè?" mi domandarono immediatamente ed attribuii la mia faccia alla stanchezza che il programma comportava.
Scattammo un po' di foto in giro e quando passammo davanti ad un fioraio mi sentii in dovere di far sentire importante mia sorella, come lei aveva fatto con me.
Le comprai un piccolo mazzo dei suoi fiori preferiti e poi mi incamminai verso casa.
"Dov'è l'amore della mia vita?" urlai per farmi sentire dalla mia famiglia e all'improvviso Sarà comparve in salotto "tieni, questi sono per te!"

Mi preparai per andare a cena ed ero contento di rivedere tutta la mia famiglia al gran completo. Da quando ero ad Amici avevo pochissime occasioni per stare con tutti loro e quindi cercai di godermi la serata in modo spensierato. Avevo deciso di non prestare attenzione al mio cellulare, almeno per quel giorno, ma l'occhio mi cadde su una notifica di Twitter su un post di Emma, e ormai era quello il social con cui ci comunicavamo le cose.

 Avevo deciso di non prestare attenzione al mio cellulare, almeno per quel giorno, ma l'occhio mi cadde su una notifica di Twitter su un post di Emma, e ormai era quello il social con cui ci comunicavamo le cose

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Anche lei era sempre nella mia testa, in più sapevo che non stava bene perché Luca non aveva fatto altro che inviarmi messaggi tutto il giorno per dirmi che Emma aveva la febbre.
Ma come fa un sex symbol freddo come me a non sciogliersi con questa qui?

Verso le 22 mia nonna spense le sue 80 candeline e salutai tutti i miei parenti in fretta e furia per tornare in hotel entro l'orario prestabilito.
Entrai nel parcheggio con la mia auto e trovai Lauren in veranda insieme agli altri "dov'è Emma?" domandai, senza neanche prestare attenzione a salutare i miei compagni.
"dorme, ha la febbre" affermò la ballerina americana, "mi dai le chiavi?" le domandai con una certa pretesa e fortunatamente acconsentì senza protestare.
Salii le scale di corsa, col cuore in gola e arrivai col fiato corto davanti alla sua camera.

Emma.
Ero in uno stato di incoscienza e dormiveglia da ormai due giorni, la febbre sembrava non volesse scendere e non parlavo con Simone da venerdì. Sentii la serratura aprirsi ma non trovai neppure le forze per girarmi, ascoltai il mio letto scricchiolare e mi accorsi di una presenza accanto a me.
Lauren era stata un angelo in quei giorni, si era presa cura di me come una sorella.
Una mano gelida si posò sulla mia fronte e quella premura mi fece sentire per un attimo un po' meglio. Poi, però, percepii delle labbra posarsi sulla mia fronte, dopo sulla guancia e infine sul collo, e quella non poteva essere Lauren.
Ho le allucinazioni?
Mi voltai di scatto e incrociai quegli occhi neri in cui più volte mi ero smarrita e il mio cuore perse un colpo.
"Simo, perdonami!" fu l'unica cosa che riuscii a dire prima che posasse un indice sulle mie labbra "shh, non dire niente! Vado a prenderti qualcosa giù"
Lo vidi alzarsi e afferrai un suo braccio con le poche energie che avevo "non te ne andare, stai qui con me!" lo pregai quasi disperatamente.
Mi rivolse uno sguardo dolce, di quelli di cui solo lui era capace "torno subito, tranquilla".
E il suo tono fu davvero capace di rassicurarmi, rivederlo era stato più efficace di qualsiasi potente medicina. Poco dopo rientrò in camera con un bicchiere d'acqua e una pastiglia che mi obbligò a prendere.
"Mi sei mancato così tanto!" dissi, lasciandomi accogliere dalle sue braccia. Passò una mano tra i miei capelli e lo strinsi più forte a me "non ti lascio più andare" continuai, sentendomi come rigenerata.
E sicuramente il merito non era di quella pastiglia.
"Quindi?" domandò con un sorrisetto stampato sulle labbra.
"Quindi, cosa?" risposi interrogativa
"Quindi ora è un bel casino, mi stai facendo diventare stupido, mi stai facendo fare cose stupide che non avrei mai fatto" confessò, lasciandosi andare
"Tipo?" chiesi curiosa, con un sorriso che non mi ero mai tolta dalla faccia da quando era entrato nella mia stanza.
Prese le mie guance tra le mani e mi feci trasportare in uno dei baci più belli che mi aveva mai dato.
"Tipo questo, se domani ho la febbre è colpa tua, ma non me ne frega niente!" soffiò al mio orecchio.
Ditemi che non sto sognando.
"Domani chiamo mamma" lo informai decisa di ciò che stavo per dire
"E che le dici?" domandò Simone con un'espressione da furbetto
"Che ho il fidanzato più dolce e bello del mondo!" affermai felice e notai una certa sorpresa nei suoi occhi
"Quindi mo' si fa sul serio?" scoppiai a ridere, aveva proprio ragione Luca sul fatto che recitasse la parte del sex symbol sicuro di sé
"Ho sempre fatto sul serio, Blondie!" ammisi sincera.

Mi abbracciò fortissimo e iniziò a baciarmi ovunque, come se avesse paura che potessi sfuggirgli da un momento all'altro. Poi osservò l'orologio e si alzò dal letto stampandomi un bacio delicato sulla fronte "buonanotte amore mio!"



Mi sono fatta perdonare? 🤪
Quanto è dolce questo sex symbol?
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