Emma.
Il mattino seguente mi andai a sedere appositamente accanto a Sephora, non volevo in alcun modo che si creasse astio tra noi per una battuta.
E poi è ovvio, a chi non piace Biondo?
"Buongiorno!" salutai cordialmente prima di rivolgerle uno sguardo rassicurante, la ballerina iniziò a mordersi il labbro e arrossì violentemente prima di riprendere a scusarsi "Emma, veramente perdonami, io non lo sapevo proprio!".
Mi faceva una tenerezza incredibile, era seriamente a disagio e non sapevo più come farle capire che non era successo nulla "Ehi, davvero, non fa niente! L'ho capito che stavi scherzando, non sono arrabbiata" aggiunsi facendole una carezza.Dopo essere salita in camera a lavarmi i denti, uscii dalla camera e trovai Simone in attesa dell'ascensore. Prestai attenzione a non farmi vedere e, quando fui dietro di lui, gli circondai il torace con le mie braccia sottili e mi sollevai sulle punte per lasciargli un bacio sulla nuca.
"Buongiorno Blondie!" esclamai visibilmente felice di vederlo. Le porte dell'ascensore si spalancarono ed entrammo al suo interno, mentre ero concentrata a pigiare il tasto 0 che ci avrebbe portato al piano dell'uscita, con uno scatto felino Simone bloccò l'ascensore spingendo sul tasto rosso e ancora più velocemente si avventò su di me.
Fece aderire la mia schiena alla parete fredda e metallica dell'ascensore, mentre il suo petto bollente premeva sul mio. In un tempo velocissimo le sue labbra raggiunsero le mie e gli consentii di approfondire il bacio, finalmente eravamo da soli e indisturbati. La sua lingua esperta esplorò completamente la mia bocca e sentii lo stomaco andare letteralmente in subbuglio. I nostri respiri si stavano facendo sempre più affannosi ma in quel momento sembrava che a nessuno dei due importasse niente, lo attirai ancora di più a me portandogli una mano sul collo e nel frattempo lui fece scivolare le sue mani, che prima erano sui fianchi, un po' più in basso, attirandomi ancora di più a sé.
Allontanò leggermente il viso dal mio prima di guardarmi e sorridermi, e il suo modo di guardarmi aveva la capacità di farmi sentire la più bella del mondo. Sentii le guance prendere fuoco a causa del suo sguardo e il fatto che Simone non smettesse di sorridere non era di certo d'aiuto.
Iniziò a lasciarmi dei velocissimi baci sulla guancia e all'angolo della bocca ed io ormai ero completamente in estasi, sarei potuta rimanere in quell'ascensore anche tutta la giornata senza lamentarmi. "Buongiorno baby!" esclamò ricomponendosi e premendo sul tasto che riattivò l'ascensore.
Non riuscii a far altro che sorridere, quel bacio mi aveva completamente stordita. Anzi, lui mi aveva completamente stordita.Entrai nella scuola e dopo una prima lezione con Raffaella, la vocal coach, Carlo Di Francesco fece il suo ingresso in saletta. Mi confessò di non essere soddisfatto della mia esibizione in italiano nel brano 'in assenza di te' e mi chiese di cantargli un altro brano in italiano che avevo portato ai casting. Così presi il microfono ed iniziai ad intonare 'calore' della mia omonima.
Cercai di cantare nel migliore dei modi ma ero abbastanza impaurita dal fatto che era tantissimo tempo che non provavo il pezzo ed era già uno sforzo enorme ricordarne le parole, figuriamoci il significato. Andai completamente nel pallone, non ero abituata a farmi trovare impreparata, sono sempre stata una maniaca del controllo.
Avevo concluso la scuola con il massimo dei voti, anche al conservatorio il mio rendimento era decisamente ottimo e non potevo sopportare l'idea di non essere perfetta.
Il nervosismo ebbe la meglio su di me e scoppiai a piangere, l'italiano era un grande limite per me e ciò che mi rese ancora più triste era il disappunto comparso sul viso del professore. Ormai tutti mi dicevano la stessa cosa, secondo loro ero bella e brava ma volevano vedere qualcosa in più da me.Biondo.
Carlo Di Francesco venne a trovarmi in sala canto e finalmente, dopo tanto tempo, sembrò concedermi una minima possibilità. Aveva apprezzato il mio atteggiamento umile nel chiedere ripetutamente lezioni di tecnica vocale e riconobbe in me la voglia di migliorarmi.
Dopo questa breve chiacchierata, per la prima volta serena e piacevole, mi chiese di fargli ascoltare 'una carezza in un pugno' di Celentano. Era evidente che avessi ancora problemi di intonazione, ma questa volta mi diede dei veri consigli per evitarli anziché criticarmi e basta e gliene fui davvero grato.
Prima di andarsene, però, mi fece una domanda "sai a chi dedicarla?"
Non ho pensato ad altro se non a lei mentre la cantavo, prof!
"Si, si! Questa si!" risposi, pregando non dicesse altro "non voglio sapere chi è, l'importante è che tu sai a chi dire certe parole" concluse prima di andarsene.
Uscii dalla saletta soddisfatto e motivato, andai alla ricerca di Emma per raccontarle quanto accaduto e la trovai in un angoletto con gli occhi lucidi.
"Che sorrisone!" esclamò vedendomi, fingendo che non le fosse successo niente "anche tu devo dire..." risposi ironizzando e mi rimandò una smorfia dispiaciuta. "Che è successo?" domandai preoccupato, non potevo accettare l'idea di vedere quegli occhi meravigliosi ricolmi di lacrime. Appoggiò una guancia sulla mia spalla e iniziò a singhiozzare senza sosta "l'italiano... non riesco... le emozioni" disse, tra un singhiozzo e l'altro, non pronunciando una frase di senso compiuto ma di cui fui ugualmente in grado di comprendere il significato.
La abbracciai teneramente e le permisi di sfogarsi, quando sentii il suo respiro tornare regolare, mi staccai di poco da lei e le stampai un bacio sulla fronte. Le asciugai con i pollici le lacrime che avevano solcato il suo viso e immediatamente tornai a pensare che non ci fosse destinataria più adatta di Emma a quella canzone. Era l'unica in grado di riuscire a trasformare un duro come me, nella persona più dolce del mondo.
"Ti aiuto io! Stai tranquilla, parlerai italiano meglio di me alla fine del programma... Anche se non ci vuole tanto!" proposi entusiasta e finalmente mi rivolse un sorriso, un sorriso sincero, di quelli che vengono direttamente dal cuore.
"Quanto sei bella quando sorridi" le dissi, incapace di trattenere quel pensiero solo per me, poi le accarezzai una guancia e tornai in saletta per un'altra lezione.Tornai in hotel esausto dopo aver fatto decine di foto con le fans che erano presenti ogni sera fuori al nostro hotel e, appena riuscii a ritagliarmi un po' di tempo, decisi di fare una dedica ad Emma, sperando riuscisse a coglierla.
Entrai sul mio profilo Twitter, con cui ancora non ero granché pratico, e citai un pezzo di 'alta quota', una canzone che avevo lanciato insieme a Vaimo."Ti strapperò dal viso quel sorriso che spesso nascondi"
Numerose notifiche invasero il mio i-Phone, ma una in particolare catturò la mia attenzione: un tweet di Emma.
"I smile, you smile"
L'aveva capito che era per lei, e probabilmente non era la sola, ma non mi interessava nulla. Mi interessava il suo sorriso, che era la cosa più bella che avessi mai visto in vita mia, e l'idea che il suo sorriso dipendesse dal mio era una sensazione inspiegabile. Anzi, forse potevo spiegarla con una sola parola: felicità.
Sentii bussare alla porta e mi svegliai dai miei pensieri, andai ad aprire e trovai la figura di Emma davanti a me. Era sempre bellissima ma mi sembrava nervosa ed agitata.
"Ehi, che c'hai?" domandai preoccupato "non ho bisogno di altro tempo!" esclamò dopo aver inspirato profondamente.
"Eh?" Non riuscii davvero a capire cosa stesse dicendo e la osservai mordersi il labbro nervosamente "Simo" piantò gli occhi nei miei e sentii il battito del mio cuore aumentare il ritmo "voglio stare con te" sussurrò in modo quasi impercettibile ma riuscii ugualmente a capire quello che aveva detto.Quando avevo deciso di partecipare ad Amici non avevo minimamente preso in considerazione l'idea di poter trovare una fidanzata all'interno del programma, invece erano già almeno due settimane che non desideravo altro e finalmente quel momento era arrivato.
La abbracciai incapace di trattenere un sorriso e mi saltò in braccio "sei mia" soffiai al suo orecchio e scoppiò a ridere rilasciando finalmente la tensione che aveva accumulato "il mio biondino!".Ma quanto sono belli quei due? La felicità quando hanno scoperto di dover duettare insieme era capace di contagiare chiunque! Sono sicura che sarà una bomba e io li amo sempre di più!
Che ne pensate del capitolo?
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Un sex symbol tutto mio
FanficPRIMA FAN FICTION SUI BIEMMA Nella scuola di Amici 17 è approdato un ragazzo particolare, dal simpaticissimo accento romano e dal colore di capelli abbastanza stravagante da cui ha tratto il suo nome d'arte: Biondo. Il classico sbruffone sicuro di...