Macchie d'amore.

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Biondo.

Emma corse ad abbracciare i suoi genitori e suo fratello e mi sentii decisamente di troppo, mi sarei voluto volatilizzare se solo ne avessi avuto le capacità ma non sarebbe stato di certo un comportamento da uomo. Rimasi lì ad osservare quella scena guardandomi un po' intorno e grattandomi la nuca molto in imbarazzo.
Emma si asciugò le lacrime e mi fece cenno di avvicinarmi a loro "lui è Simone" disse soltanto e apprezzai molto, ero già decisamente molto rosso in volto, se mi avesse presentato aggiungendo qualche appellativo a spiegare chi realmente ero per lei mi sarei imbarazzato oltre misura.
Suo papà strinse la mia mano in modo vigoroso ma stranamente non mi intimorì il suo sguardo, sembrava avesse fiducia in me. Sua madre fu decisamente più affettuosa e mi diede due baci sulla guancia.
"Il famoso Biondo! Sei veramente simpatico, ho sentito molto parlare di te" esclamò beccandosi uno sguardo intimidatorio da parte di Emma. Le sorrisi e la ringraziai, era stata molto carina nei miei confronti e mi aveva messo a mio agio a differenza del fratello di Emma che non faceva altro che fissarmi in modo torvo.
Agguerrito il piccoletto!

"Lui è Kurt, mio fratello" spiegò Emma, circondandogli le spalle con un braccio e stringendolo forte a sé. Era davvero felice e sorridente e non potei far altro che gioire anche io per lei.
Appena si staccò da suo fratello mi avvicinai a lei e la informai sui miei programmi per il weekend.
"Io torno a casa, oggi sto molto più shallo a lasciarti qui, tanto sei con loro!"
Le schioccai un bacio sulla fronte e salutai educatamente la famiglia di Emma prima di andarmene.
Ero certo che sapessero che non ero solo un suo amico, Emma me l'aveva detto, ma non mi sembrava di certo il caso di baciarla davanti a loro.

Aprii la porta di casa e trovai mia madre ad attendermi. Quel giorno la abbracciai ancora più forte rendendomi realmente conto di quanto fossi fortunato a poter tornare a casa ogni fine settimana.
Mi posizionai a tavola e notai mia madre e mia sorella scambiarsi degli sguardi complici.
Eccallà, mo' parte l'interrogatorio!
"Lo sai che anche oggi hanno inquadrato Emma mentre cantavi?" cantilenò entusiasta mia madre.
"È proprio bella!" aggiunse Sara rivolgendomi un sorriso soddisfatto.
Mi limitai ad annuire e continuai a mangiare con nonchalance.
"Simone, è inutile che fai il vago" iniziò mia sorella "non ti schiodi da tavola se non ci racconti tutto" continuò mia madre.
Sempre la solita.
"Ma lasciatelo sta' " intervenne mio padre "due suocere!" esclamò ridendo e immediatamente gli diedi il cinque.

Andai in camera a prepararmi per uscire coi miei amici e immediatamente le donne di casa Baldasseroni fecero la loro irruzione.
"Dai Simone! Mica ci puoi tenere sulle spine così" brontolò mia madre strappandomi un sorriso.
"Ammazza mà, che impicciona oh!" la rimproverai scoppiando a ridere. Iniziai a osservare la mia figura riflessa nello specchio e mentre mi spruzzai un po' di profumo decisi di accontentarle.
"Mh, si dai... Ci siamo messi insieme" rivelai con tono indifferente e in un attimo mi trovai Sara aggrappata alle mie spalle come un Koala.
"Lo sapevo!" esultò gioiosa "bravo ciccio mio!" continuò stritolandomi letteralmente sotto lo sguardo amorevole di mia madre.
"Sara dai accanna!" le intimai completamente rosso in volto. Mia sorella era irrecuperabile!

Passai una domenica in totale relax in compagnia della mia famiglia. Avevo cucinato con mia madre, guardato la partita con mio padre e non avevo perso occasione per fare qualche dispetto a mia sorella. Abbracciai calorosamente tutti e tre e tornai in hotel con una voglia matta di stare con lei.
Ci eravamo sentiti spesso in quei due giorni e non faceva altro che ripetermi quanto fosse contenta di avere la sua famiglia accanto.

Arrivai verso le 17 e mi diressi nella mia camera.
-baby dove sei?-
Scrissi a Emma su whatsapp.
-in stanza, tu?-
rispose immediatamente.
-anche io
Vieni qui tanto Irama non c'è-

Mi alzai dal letto ed andai ad aprire la porta osservai la figura di Emma farsi sempre più vicina.
Mi saltò in braccio e mi baciò rapidamente sulle labbra. Il suo sorriso era radioso, sarebbe stato capace di illuminare una città intera, anche una città grande come Roma.

Un sex symbol tutto mioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora