Emozioni.

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Emma.
Mi staccai controvoglia da Simone perché Paola Turci voleva vedermi in studio.
"Ti chiedi perché ho voluto farti incontrare con Elena?" mi chiese la professoressa "perché?" domandai, sapendo già la risposta.
"Perché io ho dei dubbi su di te. Tu risulti un po' fredda, un po' bloccata e vorrei capire perché" iniziò e mi limitai ad annuire, erano cose che mi ripeteva da tempo.
"Tu lo capisci il perché?" domandò di nuovo e provai a risponderle ma prima mi chiese di avvicinarmi per potermi vedere da vicino.
"Io sto provando a farti vedere l'emozione" ed era la verità, ci stavo mettendo tutto l'impegno di cui ero capace ma ogni settimana c'era qualcuno pronto a criticarmi su questo aspetto.

"Senti, so che quando hai finito la lezione con Elena in cui avete ballato, vi siete rotolate per terra, vi siete struccate" calcò bene quest'ultima parola "tu sei andata subito in sala relax e ti sei ritruccata, perché?" sorrisi cercando di nascondere l'imbarazzo che stavo provando in quel momento "ti senti al sicuro truccata?" continuò e sentii i muscoli del mio corpo farsi sempre più rigidi. "No... Ehm, si" proferii titubante.
In realtà non era quello il motivo, ma a causa della lingua e soprattutto del nervosismo non sarei mai riuscita a dire quello che avrei voluto. Ero in tv, tutta Italia e non solo avrebbe potuto vedermi, era ovvio che curassi un minimo il mio aspetto.

"Tu ricerchi la perfezione" affermò secca, dopo mi prese la mano e mi mostrò una rivista maltese in cui io ero in copertina. Sorrisi al pensiero che potessi essere considerata una star nella mia piccola nazione, ma immediatamente le parole della Turci fecero scomparire il mio sorriso "qui sei perfetta?" insinuò con un tono per niente piacevole "no, nessuno è perfetto" smentii ma a quanto pare quel giorno si era messa in testa che io puntassi ad esserlo. Addirittura mi paragonò ad una barbie dentro ad una scatola, uguale a tutte le altre bambole, senza nulla da raccontare.
"La perfezione sta nel trovare te stessa, non nel mettersi perfettamente il mascara".
Stava davvero esagerando, parlava come se avessi messo sul viso quintali di trucco ma soprattutto stava passando un'immagine non reale di chi ero io.

Mi fece cantare nuovamente "Too good at goodbyes" e pensai soltanto al testo di quella canzone, la sentivo particolarmente perché era come se stessi raccontando ciò che mi era accaduto solo qualche settimana prima.
Speravo di averla convinta e che mi avrebbe lasciato stare ma non fu così. Sosteneva che ero troppo concentrata sulle telecamere e che mi sarei dovuta scordare della loro esistenza.
Fosse facile!
"Ti lascio un attimo qua, intorno a tutte queste telecamere... Prova a sentirti da sola"

Iniziai a camminare sul palco mentre la mia testa vagava. Ero completamente in imbarazzo, sarei voluta scomparire in quel momento.
Non facevano altro che ripetermi di dimenticare le telecamere ma era davvero impossibile, per quanto ci provassi, sapevo che quello che succedeva sarebbe andato in onda e lo avrebbero potuto vedere tutti.
In genere non davo molto peso al pensiero degli altri, ma in un contesto come Amici era inevitabile.
È il pubblico che decide se sostenerti oppure no, sono le persone che decidono se ascoltare la tua canzone, comprare il tuo cd o addirittura venire ad un tuo concerto. Non volevo che la gente pensasse di me che ero soltanto una bambola incapace di trasmettere emozioni.
Mi si stava formando un nodo nella gola, ero davvero arrabbiata e triste.

Poco dopo Paola Turci rientrò e nascondeva dietro la schiena qualcosa. Si avvicinò a me e mi mostrò uno struccante "ti va?" e in quel momento non fui più capace di trattenere le lacrime.
Mi sentivo umiliata, ero sicura che chiunque avrebbe visto quella scena avrebbe pensato di me che ero una ragazza superficiale, a cui importava soltanto di apparire bella.
Mi allontanai dal palco singhiozzando e mi rifugiai dietro le quinte, volevo stare da sola ma i cameraman mi inseguirono. Mi sembrava un incubo.
Respirai profondamente e cercai di calmarmi.
Avevo fatto un sacco di sacrifici, avevo studiato tantissimo e non avrei permesso a niente e nessuno di strapparmi dalle mani il mio sogno.

Un sex symbol tutto mioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora