Feste.

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Biondo.

"Quindi ricapitolando, stai tutto il giorno con lei, è una figa da paura, te la stavi per portare a letto mezzo ubriaco al tuo compleanno e però non ti piace?" domandò mia sorella Sara con un sopracciglio sollevato "A Sà, dai, non me pià per il culo! Se ti dico che non mi piace è così, punto." risposi scocciato. "Simò, ma davvero fai? Ma chi ti crede?" stava insistendo ed era sarcastica, due cose che odiavo.

Iniziai a sfogliare su Instagram i vari post delle poche persone che seguo e ad un tratto comparve l'ennesima foto di Emma in giro per l'Europa. Era bellissima, come sempre del resto, e questa volta il mio pollice schiacciò sul cuore bianco facendolo diventare rosso, senza prima consultare il mio cervello. Dopo esserci salutati in hotel non ci eravamo più visti né sentiti e non nascondo che mi mancava, mi mancava un sacco. In più ci metteva mia sorella con le sue insinuazioni e il cervello mi stava letteralmente andando in tilt. C'era una sola persona che avrebbe potuto aiutarmi

A: Luca Vismara
"Sarò in viaggio tra quasi mezz'ora, sopra un treno diretto a Milano. Hai il fegato per finire il 2017 e iniziare il 2018 con il sottoscritto?"
Luca mi aveva invitato per festeggiare il suo compleanno il primo gennaio ma fino a quel momento ero stato molto indeciso sull'accettare o meno.

Da: Luca Vismara
"Milano ti aspetta."

Informai i miei di questa mia improvvisa decisione e riempii la valigia con qualche vestito un po' più pesante per affrontare il clima così freddo di Milano.
Cuffie nelle orecchie e partii alla volta di quella città così tanto diversa dalla mia. Sicuramente questo viaggio mi avrebbe aiutato a trovare le risposte che cercavo.

Luca arrivò puntuale alla stazione e mi abbracciò come se non mi avesse visto per due anni. Salii nella sua auto e decisi di non girarci troppo intorno. "Fratè, non so che fare." Non serviva spiegare molto, sapeva a cosa mi riferivo. Nonostante fosse così diverso da me era la persona con cui avevo legato di più sin dall'inizio. "Avete fatto un bel casino. Poi Simo, Emma è fidanzata, come cazzo avete fatto a perdere così tanto il controllo?" fu un rimprovero dolce il suo. Come quello di un fratello maggiore che prima ti rimprovera per una marachella fatta e poi ti copre con i genitori.
"Lù, non lo so come è successo. Avevamo bevuto e pure fumato. Da lucidi non sarebbe successo, forse" tentai di spiegare "Che significa forse?" chiese con la stessa faccia sconvolta di quando ci aveva sorpresi e interrotti "Significa quello che hai capito. Non riesco a non pensarci!" ammisi "Con questo non voglio dire che mi sono innamorato o che mi piaccia Emma, ma di sicuro quello che è successo non mi ha lasciato indifferente. Non ci riesco proprio a far finta di niente!" Continuai e finalmente mi sentii di essermi tolto un peso. Luca proprio in quell'istante parcheggiò ma non uscì dalla macchina. Mi guardò fisso negli occhi prima di dire "Simo, pensaci bene. Se ti piace Emma non ti dimenticare che non è single, con questo non ti voglio dire di lasciar perdere, vuol dire che devi capire bene cosa vuoi." Aggrottai la fronte confuso "Simo, se le vuoi bene e non sei sicuro di questa cosa allora lascia perdere!" spiegò ma senza illuminarmi del tutto "Non farle perdere una storia che va avanti da anni per una cosa di cui non sei sicuro. Se ti piace, invece, allora buttati!" finì la frase e uscì dalla macchina.
Ero convinto che parlare con lui mi avrebbe aiutato mentre ora mi trovavo con più dubbi e paranoie di prima. Sicuramente senza vederla non sarei stato in grado di stabilire se mi piacesse o meno, quindi decisi di accantonare questo pensiero e di divertirmi.
"Insegniamo a Milano a swaggare!"

Un sex symbol tutto mioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora