Uno.

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Emma.
"Emma svegliati" gridò Lauren facendomi spaventare, scattai in posizione seduta e quando aprii gli occhi incontrai il sorriso di Simone. Era come sempre bellissimo e mi stupii di trovarlo sveglio prima di me. Lo osservai bene e mi accorsi che aveva con sé un vassoio pieno di tantissime cose buone per la colazione.
Lauren prese velocemente dei vestiti e ci lasciò da soli mentre Simone avanzò verso il mio letto sedendocisi. "Buongiorno shawty" pronunciò vicinissimo alle mie labbra prima di annullare del tutto la distanza e baciarmi "buongiorno biondino" risposi con un gridolino di felicità.
Non mi aveva mai portato la colazione a letto e mi stavo proprio domandando a cosa dovessi una sorpresa del genere "oggi è un mese che sei mia" affermò nascondendo il viso nell'incavo del mio collo sicuramente imbarazzato.
Menomale, almeno non vede che faccia da rimbambita che ho!
Come cazzo ho fatto a dimenticarlo?!?
"Amore!"esclamai tentando di non fargli capire nulla "che bello che sei!" dissi in tutta sincerità. Non avevo mai conosciuto nessuno più bello di lui e più passavano i giorni e più mi convincevo del fatto che fosse più bello dentro che fuori.
Perché tutti, ma più che altro direi tutte, potevano vedere le sue spalle larghe, le sue braccia muscolose, il nasino perfetto e quella bocca carnosa che vorrei baciare ogni secondo, ma in pochi potevano capire quanto fosse pure la sua anima e immenso il suo cuore.

"Sei sporca" mi indicò ridacchiando e interrompendo il silenzio, portai una mano vicino alla bocca nel tentativo di pulirmi ma immediatamente bloccò il mio polso e mi spinse di schiena sul letto facendomi sdraiare nuovamente.
Si posizionò tra le mie gambe e iniziò a passare lentamente la sua lingua intorno alle mie labbra.
In quel momento ero sicura di essermi dimenticata perfino il mio nome, sentii dei brividi invadere il mio corpo dalla testa ai piedi e indubbiamente se ne accorse perché iniziò a ridere soddisfatto dell'effetto che mi aveva appena causato.
"Stasera dormi da solo, poi chi ride?" lo minacciai rivolgendogli una smorfia arrabbiata "con te non ho nessuna intenzione di dormire" rispose con un sopracciglio alzato soffermandosi di più sull'ultima parola a causa della quale sentii le mie guance prendere fuoco.
"Cretino!" lo ammonii tirandogli un leggero schiaffo su un braccio "sei troppo bella quando sei arrabbiata".
Ma come faccio ad arrabbiarmi con te?

Andammo a scuola dopo aver passato un'oretta sul mio letto a stuzzicarci e a farci le coccole e realizzai che quel mese era letteralmente volato.
Sembrava trascorsa una settimana da quando avevamo finalmente deciso di viverci ma sembrava passata una vita da quando avevo realizzato di provare qualcosa per lui che andasse oltre all'amicizia.
Mi riaffiorarono in mente tutte le immagini della nostra storia, dal primo bacio in camera sua che ricordavo a malapena, al secondo e al terzo di cui avevo un assoluto bisogno per convincermi ulteriormente di non provare più niente per il mio ex fidanzato. Rividi nella mia testa anche quei giorni in cui eravamo entrambi troppo orgogliosi per fare un passo verso l'altro ma poi la paura di vederlo espulso dalla scuola ha abbattuto le barriere che entrambi avevamo sollevato.
Ed è stata proprio forse la paura di perderlo che mi ha fatto rendere conto di quanto fosse diventato indispensabile per me.

Ma il tempo non era volato solo con lui, il serale era alle porte e non mi sembrava possibile di essere arrivata fin lì. Non sapevo ancora se avrei mai indossato la famigerata felpa verde, anche se Simone ne era praticamente certo, ma ero già molto contenta di ciò che avevo fatto.
Il mio percorso ad Amici era stato tutto in salita, ero stata scartata ai casting e successivamente ammessa con una sfida. Ho lottato duramente per riuscire a convincere ogni singolo professore di meritarmi quel posto e non avrei di certo smesso proprio in quel momento, ad un passo dal sogno.
Le lezioni diventavano sempre più intense e meticolose, curavamo ogni minimo dettaglio di tutte le canzoni che mi erano state assegnate e tutto ciò non mi pesava affatto, era quello che avevo sempre desiderato fin da bambina.

Biondo.
Uscii di corsa con Emma dalla scuola e superai le decine di ragazze che erano ancora una volta fuori gli studi per me. Mi dispiaceva non potermi fermare con loro, anche perché se stavo iniziando ad avere un po' di successo lo dovevo proprio alle mie fans, ma quella sera non potevo fare tardi. Purtroppo avevamo degli orari ben precisi da rispettare in hotel e proprio per questo motivo avevo prenotato alle 20.00 un tavolo in un ristorante non troppo distante dall'OC, così da trascorrere più tempo possibile insieme ad Emma.

Non avevo mai fatto niente di così romantico per nessuna, neanche per la mia ex. L'avevo conosciuta a 16 anni ed ero sicuro di essermene innamorato, avevo fatto follie per lei ed è stato proprio grazie a lei se ho iniziato a scrivere delle canzoni. Le ho scritto 'quattro mura' per conquistarla e non mi sono assolutamente mai pentito di averlo fatto, ma con Emma ho capito che certe sensazioni non le avevo mai provate in tutta la mia vita.
Emma senza il minimo sforzo era riuscita ad abbattere la corazza del Sex Symbol freddo che mi ero costruito dopo aver lasciato la mia ex. Stentavo io stesso a riconoscermi, eppure con lei risultava del tutto naturale comportarmi in quel modo.
Ogni volta che mi capitava di guardare un video in cui venivano ripresi insieme non potevo fare a meno di notare la mia faccia da coglione patentato ma non mi interessava nulla, da quando era entrata nella mia vita mi sentivo davvero diverso. Ero euforico, felice e soprattutto innamorato.
Chi lo avrebbe mai detto?

"Ti prego amò puntuale" mi raccomandai prima che mi chiudesse la porta della sua camera in faccia. Andai velocemente nella mia stanza e dopo una rapida doccia spalancai le ante dell'armadio posizionandomi di fronte ad esso.
Che cazzo me metto?
Cioè, io so' sempre bello però con Emma mezzo sfiguro se non mi vesto bene!
"Biò, mi fai morire!" mi voltai verso Irama che mi osservava incapace di trattenere un'espressione divertita "te vorrei vede' a te, guarda che è difficile esse' fidanzato con la più bella del mondo" sospirai tornando a fissare l'armadio.
"Ormai è andato, l'abbiamo perso!" continuò il mio compagno di stanza "che ne ha fatto Emmina del Sex Symbol freddo?".
Decisi di non rispondere a quella domanda, anche perché non avrei davvero saputo come ribattere, e mi affrettai nel bagno avendo finalmente deciso cosa indossare. Dopo vari minuti di indecisione avevo optato per una camicia azzurra con sopra un maglioncino blu della Ralph Lauren e dei jeans beige. Sistemai il ciuffo con l'aiuto di tanto gel e, dopo essermi ricoperto di profumo dalla testa ai piedi, uscii finalmente dalla mia stanza.

Andai a bussare alla porta di Emma e quella sera era più bella di ogni mia aspettativa. Aveva indossato un tubino nero con lo scollo a barca e le maniche a tre quarti, che fasciava perfettamente il suo corpo da modella. I capelli le ricadevano sulla schiena con dei boccoli morbidi e il trucco leggero aveva messo ancora di più in risalto i suoi occhi. A volte osservandola mi ero sinceramente domandato se potesse esistere una ragazza più bella di lei.
Misi in moto la mia auto e di tanto in tanto accarezzai le sue cosce, ricoperte solo dal sottilissimo tessuto delle calze, dopo aver cambiato marcia.
Arrivammo al ristorante e fortunatamente, essendo martedì, c'erano pochissime persone.

Notai il suo sguardo illuminarsi una volta aperto il menù e non potei fare a meno di sorridere, non solo era bellissima ma era forse l'unica ragazza che conoscevo a non essere fissata con diete o cose del genere.
"Pizza!" esclamò con gli occhi a cuore e immediatamente le rivolsi una smorfia contrariata "ma stai scherzando? Ma come la pizza?" ero stato tutto il pomeriggio precedente a cercare su internet il miglior ristorante di pesce della zona e lei voleva la pizza?
"Certo! Io amo la pizza e a Malta non è buona come quella che fanno qui" mi spiegò ovvia "dovresti prenderla pure tu Biondino!" suggerì entusiasta e alla fine mi feci convincere anche io.
Avevo architettato tutto nei minimi dettagli per festeggiare il nostro primo mesiversario ma alla fine ci eravamo ritrovati a mangiare una semplice pizza e realizzai che forse il nostro rapporto era speciale proprio per questo.
Non aveva bisogno di carrozze, castelli fatati o cene romantiche, il nostro rapporto era fatto di cose semplici. Il nostro era un amore puro.

Scusate l'orario, vi avevo promesso che ne avrei postati due e ho voluto assolutamente mantenere la mia parola.
Grazie per i bellissimi commenti che lasciate ogni volta, è davvero un piacere scrivere quando leggo certi complimenti!
Siamo arrivati quasi a 200 mila visualizzazioni, anzi come direbbe Emma a 200k, e sono davvero felicissima!
Spero vi piaccia, buonanotte.❤️

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