Voglio fidarmi.

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Emma.
Stranamente quella sera decidemmo di non rintanarci nella stanza di uno dei due ma di trascorrere la serata nella veranda insieme agli altri.
"A che ora hai il treno domani?" domandai al ragazzo seduto affianco a me che accarezzava continuamente una mia coscia "alle 10, me tocca svegliamme presto!" esclamò sbuffando col suo solito accento.
Mi allontanai dal gruppo per rispondere al cellulare "mamy!" gridai felice. Mi raccontò di aver visto la puntata e di essersi molto divertita nel vedere Biondo aiutarmi con l'italiano. Sosteneva di vedermi contenta e spensierata accanto a lui e non si aspettava minimamente che potessi essere così serena lontana da loro, soprattutto in un paese che non era il mio e con persone che, almeno inizialmente, non parlavano la mia stessa lingua.

Attaccai il telefono felice di averle sentito dire certe parole, mia madre era sempre stata il modello da seguire nella mia vita. Aveva fatto nascere in me la passione per il pianoforte e per il canto e già solo per questo motivo le dovevo tutto.
Tornai dagli altri con il sorriso stampato sulle labbra che immediatamente venne sostituito da una smorfia contrariata quando notai una delle sfidanti di Irama sedersi accanto al mio fidanzato.
Rimasi in piedi ad osservare la scena, convinta del fatto che lui non si fosse accorto della mia presenza.
"Ciao, piacere Francesca!" esordì lei "Simone" rispose lui tendendole la mano.
Notai la ragazza sorridergli in modo insistente "ti volevo ringraziare per avermi scelta per la sfida!"
La ammazzo ora o dopo?
"Figurati" fece secco Simone, distogliendo lo sguardo dalla moretta e puntandolo su di me.
Si batté ripetutamente le mani sulle gambe, indicandomi di sedermi proprio lì, ma col mento gli feci notare che il posto dove ero seduta prima era stato occupato e sorrise soddisfatto.
"Vie' qua" fuoriuscì dalle sue labbra puntando nella mia direzione mentre gli altri ragazzi osservavano divertiti la scena tirandosi gomitate a destra e sinistra.
Camminai sicura di me verso di lui e notai la cantante rivolgermi uno sguardo confuso prima di fissare insistentemente la poltrona vuota accanto a lei come se volesse suggerirmi di sedermi lì.
Mi posizionai sopra le gambe di Simone e protesi una mano verso la ragazza seduta vicino a noi "Emma". Mi sforzai di farle un sorriso e dopo averle stretto la mano per presentarmi, la ritrassi velocemente e la portai sulla nuca di Simone che guardava la scena divertito.
"Gelosissima" soffiò al mio orecchio, lasciando un bacio lì vicino "per niente" mentii cercando di non far trasparire le emozioni che stavo provando in quel momento.
Lo sentii ridere e mi voltai ad incendiarlo con lo sguardo e senza che riuscissi neanche a realizzare ciò che stesse succedendo, percepii la sua lingua alla ricerca della mia. Decisi di assecondarlo e mi lasciai trasportare da lui che stava conducendo quella danza alla perfezione. Le sue labbra morbide e carnose premevano sulle mie e sembrava non ne avesse mai abbastanza. Mi accorsi di un movimento del divanetto, segno che Francesca si era alzata e mi staccai dalle sue labbra iniziando a riempirlo di baci delicati sulle guance.
Eravamo sempre rimasti riservati da quando avevamo iniziato a frequentarci, non ci era mai capitato di mostrarci in atteggiamenti così intimi con qualcun altro presente, ma quella volta avevo capito benissimo perché lo aveva fatto.
In quel bacio ci aveva messo dentro tutto quello di cui avevo bisogno. C'era passione, desiderio, affetto ma soprattutto rassicurazione. Mi aveva fatto capire che non avevo nulla da temere.
Voleva me.

Biondo.
Mi alzai dal letto al primo suono della sveglia quella mattina. Ero entusiasta e fiero di me, il mio sogno stava prendendo sempre più forma e non vedevo l'ora di poter toccare con mano quello che con impegno stavo riuscendo a realizzare: un altro cd.
Non era il primo, ma sicuramente sarebbe stato il più importante. Grazie ad esso sentivo che sarei potuto riuscire a lasciare il segno, chiudevo gli occhi e mi immaginavo file chilometriche di persone felici di poter incontrarmi e di poter ricevere la mia firma sopra al disco.

Durante il viaggio, che sarebbe durato più di tre ore, cercai di trovare dei modi per sconfiggere la noia. Avevo provato a dormire ma l'adrenalina per ciò che stavo andando a realizzare era troppo forte per consentirmelo e la mia mente iniziò a viaggiare.
E ormai, come succedeva da qualche tempo a questa parte, quando la mia mente non era occupata, il pensiero era rivolto a quei capelli color miele, a quegli occhioni di un colore straordinario, alle sue labbra perfette per le mie, alle sue gambe lunghe, il ventre piatto, il seno tondo e a quel sedere perfetto.
Chiusi gli occhi e la sua voce angelica risuonò nella mia testa, prima cantando una canzone e successivamente sforzandosi di parlare in italiano con quell'accento inglese che mi faceva diventare matto. Stava migliorando ogni giorno di più e ormai parlavamo quasi sempre in italiano.
Nacque un sorriso sul mio volto quando ripensai alla scena del giorno precedente e decisi di andare a vedere il video che ormai spopolava nelle pagine Instagram dedicate a noi.
Osservai la mia faccia imbarazzata, tanto quanto la sua e poi mi accorsi delle imprecazioni del prof Di Francesco al suono della parola 'diti'.
Digitai la parola su google e diversi risultati mi mostrarono che, per puro culo, non avevo affatto sbagliato.

Il mio produttore era davvero soddisfatto di me e di come stessero andando le cose, sosteneva che il disco sarebbe andato forte e il prossimo passo sarebbe stato conquistare una casa discografica pronta a lanciarlo.
Ero al settimo cielo!
La sera stessa tornai a Roma e quando arrivai in hotel non trovai nessuno in veranda, segno che probabilmente erano andati tutti a dormire. Sollevai il polso per guardare l'orologio e mi accorsi solo in quel momento che era già passata la mezzanotte. Mi incamminai a passo spedito verso la mia stanza e come previsto Irama era già tra le braccia di Morfeo. Così, poco dopo, lo imitai.

Il giorno seguente non accadde nulla di diverso dalla solita routine, le lezioni stavano diventando sempre più dettagliate a causa della prossimità del serale ma ero carico e determinato.
Alla fine della giornata scolastica andai nella mia stanza per rilassarmi con una bella doccia calda ma non feci in tempo ad inserire la chiave che sentii due dita afferrarmi un orecchio. "Ma che cazz?"
Emma era davanti a me e il suo sguardo non prometteva nulla di buono.
Oddio, e mo' che ho fatto?
"Simone, la devi smettere!" urlò mostrandomi tutta la sua incazzatura che faceva quasi a cazzotti con il suo visino angelico "non so più come fare con te" concluse sbuffando.
"Ma cosa?" non riuscivo veramente a capire a cosa si stesse riferendo "ho scelto quella più figa" mi fece il verso e immediatamente collegai.
Ma che cazzo! Ma perché l'hanno mandato in onda?

Non sapevo cosa dire, ero ricaduto nello stesso errore per l'ennesima volta. La colpa non era della redazione ma soltanto mia e della mia lingua che non riuscivo a tenere a freno.
"Come devo fare io con te?" si portò le braccia incrociate sotto al seno e mi guardò esasperata dai miei comportamenti.
"Ti giuro che non mi frega niente" iniziai a gettare frasi a caso, cosa che facevo sempre quando ero in difficoltà "voglio solo te!" mi avvicinai sperando di non vederla fare passi indietro "sono un coglione ma ti giuro che non sto giocando con te!".
Alzò gli occhi al cielo e ne approfittai per stringerla a me, le iniziai a stampare rapidi baci sul collo, sulle guance e quando realizzai che non si era minimamente opposta a quel contatto, iniziai a baciarla sulle labbra.
Avevo temuto per l'ennesima volta di perderla e mi giurai di non lasciarmi andare mai più a certi commenti, Emma era troppo importante e non mi sarei mai perdonato una cosa simile.
"Voglio fidarmi" sussurrò ad un centimetro dalle mie labbra "ma solo perché sabato sera ti sei comportato bene!" tirai un sospiro di sollievo all'udire quelle parole. "Fai un'altra cazzata e con me hai chiuso" mi avvisò, prima di tuffare le sue labbra sulle mie e non ci pensai due volte a trascinarla nella mia stanza.

Scusate l'orario e l'attesa!

Alloooooora, intanto sono super felice che Emma sia rimasta perché se lo merita tantissimo, ieri ha spaccato tutto ed è stata sensazionale ad ogni esibizione. Mi è dispiaciuto tantissimo vedere Simone così abbattuto ma per fortuna dopo si è ripreso!

Penso si sia capito quando adoro il rapporto che ha con sua sorella, ma ieri l'ho veramente amato alla follia. Erano tenerissimi ed è uscito un lato di Simone che in pochi avevano visto in lui, è veramente un cucciolo, altro che sex symbol freddo!

Ho anche adorato follemente la puntata di verissimo, in particolare il momento dedicato a loro. Mi piace da morire il loro imbarazzo quando si parla del rapporto che hanno, sono bellissimi perché sono veri, non hanno sovrastrutture, si vede che sono molto uniti ma nessuno dei due vuole che i riflettori vengano puntati sulla coppia oscurando il loro lato artistico.

Aspetto i vostri commenti sulla puntata e soprattutto sul capitolo! Buonanotte, per chi è ancora sveglio e buongiorno a chi invece l'ha letto al risveglio. 😘😘

Un sex symbol tutto mioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora