Un sex symbol tutto mio

Buona la prima, forse.

Emma.
Mi incamminai verso panchina illuminata di rosso dove erano rimasti per tutta la puntata Filippo e Daniele e sorrisi alle numerose persone che si protesero verso di me nel tentativo di stringermi la mano.
Guardai l'elastico che Simone mi aveva ceduto solo qualche minuto prima e lo accarezzai con cura come se fosse un costosissimo bracciale appena uscito da una gioielleria. In realtà per me valeva anche di più perché sapevo cosa significasse per lui.
Ero ancora frastornata da mille emozioni.
Le luci, il pubblico e la giuria fece sembrare quel sogno ancora più grande.
Per motivi tutti diversi tra loro, quella sera provai certamente le emozioni più grandi della mia vita.
Le esibizioni, i complimenti dei giudici, i duetti con due artiste con cui non avrei neanche mai sognato di cantare insieme ed infine lui.

Avevo avuto l'onore di cantare con due star internazionali come Laura Pausini e Alice Merton e, come se non bastasse, nessuno aveva espresso un giudizio negativo nei miei confronti.
Eppure l'emozione più grande di quella serata non la provai a causa di un'esibizione.
Rivedere Simone aveva scosso ogni cellula del mio corpo. Mi ero smarrita in quei pozzi neri che invece in quei mesi mi avevano aiutata a ritrovarmi.
Era bellissimo, come sempre.
Non riuscii mai a smettere di guardarlo. C'erano almeno mille persone in quello studio eppure se non ci fosse stato lui per me sarebbe stato vuoto.
Averlo così vicino e non poterlo toccare fu straziante.

Osservare dall'alto il palco era piuttosto strano. Eravamo in mezzo al pubblico e, quando sentii urlare il suo nome d'arte, provai una voglia incontenibile di mettermi ad urlare insieme a tutte le ragazzine che impazzivano per lui.
Avevo sperato con tutta me stessa di riuscire ad accedere alla terza fase ma nonostante non ci fossi riuscita non potevo non essere soddisfatta di come era iniziato il mio serale.
Ricevere tutti quei complimenti aveva superato di gran lunga anche le mie più rosee aspettative e l'unica cosa che desideravo era rivederlo sul palco pronto a far conoscere la sua arte.
Ci erano andati giù molto pesanti con le critiche e per quanto sapessi che non si sarebbe fatto buttare giù, ero sicura che la sua testa stava già pensando a come fare per convincerli che si meritava quel posto al serale e che la sua musica non era inferiore a nessun altro genere.

Finalmente arrivò la busta con i nomi dei tre ragazzi che sarebbero saliti sul terzo palco.
Maria, con la sua solita voce solenne, creò un po' di suspense.
"Biondo" lo chiamò per primo e inconsciamente giunsi le mani come se fossi in preghiera "vai in terza fase".
Simone esultò e silenziosamente lo feci anche io.
Guardatelo, è il mio amore quel biondino lì!

Dopo Simone fu Einar a passare in terza fase e li raggiunse anche Matteo che non credeva neppure di riuscire a salire sul secondo palco.
Biondo fu il primo ad esibirsi e non avevo dubbi sul pezzo. Ovviamente scelse '4 mura' e mi sembrò di vederlo già ad un suo live, con la scenografia curata appositamente per lui, l'outfit che rispecchiava completamente il suo stile e tutto il pubblico che sapeva a memoria la sua canzone.
Non potei non essere fiera di lui, stava riuscendo nel suo intento di farsi conoscere, di far conoscere la sua musica e questa era già una vittoria.
Zerbi si congratulò con lui e Simone tornò a posto col sorriso.

Successivamente si esibì Matteo con 'you are the first, my last, my everything' di Berry White e rimasi davvero colpita dal suo carisma e dalla potenza della sua voce.
Infine Einar si esibì in un pezzo di Justin Bieber, 'What do you mean?' e mi sembrò abbastanza soddisfatto della sua performance.
La giuria esterna diede il proprio giudizio e Maria comunicò che il vincitore della prima puntata era Matteo. Simone ed Einar non persero tempo per congratularsi con lui che nel frattempo era ancora incredulo.
Matteo salì sul terzo palco mentre noi raggiungemmo Simone ed Einar che erano a rischio eliminazione proprio come tutto il resto degli allievi.
Il vincitore della puntata aveva la possibilità di salvare un allievo e la conduttrice gli concesse trenta secondi per poterci pensare.