Capitolo 1

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È un'afosa giornata di metà luglio.
La luce del sole penetra dalle tapparelle della finestra in camera mia.
Il ventilatore diretto verso il mio viso non mi fa percepire i 32 gradi all'esterno.
Di certo l'estate è la mia stagione preferita ma, per certi versi, l'inverno la supera di gran lunga.

Non so cosa fare.
Resto immobile sul letto, a pensare a cosa potrei fare di soddisfacente nel giro di due ore.
Ho finito gli esami di maturità esattamente un mese fa e non c'è niente che mi possa far sentire più gratificata, ma... La noia si percepisce.
Insomma, gli esami danno un bel po' da fare e, ritrovarmi improvvisamente a pensare sul letto in uno stato di relax assoluto, non è una delle mie abitudini. Gli anni precedenti pensavo ai nuovi compagni che avrei incontrato a settembre, se il mio rendimento scolastico sarebbe migliorato o peggiorato, iniziavo ad essere ansiosa per l'anno scolastico già da luglio.
Penso di fare un po' di shopping. No, non voglio sperperare i soldi dei miei genitori solo per noia. E poi, non vorrei fare la vita della mantenuta.
Vorrei trovarmi un lavoro, magari per pagare qualche spesa relativa all'università. 
Già, a breve vorrei iniziare questa nuova esperienza. Mi chiedo come sarà, se avrò più tempo per rilassarmi o sarò ancora più stressata rispetto alle superiori. Mi spaventano le nuove esperienze, ma mi danno un'energia pazzesca. Chissà se entrando nella mia facoltà, Informatica, conoscerò nuove amiche e, magari, anche il ragazzo che sto aspettando da tutta la vita.
In amore, non sono mai stata una di quelle ragazze che si lasciano trasportare dalle 'cotte estive', ho sempre pensato che in estate la maggior parte dei ragazzi non vuole una storia seria, per questo motivo confido e ho sempre confidato nella stagione autunnale o invernale per trovare un ragazzo adatto a me, alle mie esigenze e, soprattutto, al mio carattere.

Guardo la sveglia sul comodino vicino al mio letto: sono le 18.00 e l'idea di andare a fare una passeggiata mi alletta.
Così, nonostante la temperatura decisamente alta, decido di fare un po' di movimento.
Non sono mai stata una ragazza sportiva, con il fisico palestrato, né tanto meno mi sono mai sforzata di esserlo; però, qualche volta, riconosco che ci vuole un po' di sport, anche per la salute e per mantenersi attivi.

Non impiego molto tempo a prepararmi: mi bastano un paio di pantaloncini, una canottiera, il cellulare e gli auricolari. Potrei dire di essere l'unica ragazza che non impiega un'ora o più per prepararsi. Ovviamente devo riconoscere che il tempo di preparazione di una ragazza è dato anche dal modo in cui organizza il suo armadio: ad esempio, il mio armadio è organizzato secondo "occasione": i vestiti più eleganti a una parte, quelli più sportivi a un'altra e i pigiami alla restante.

Dopo aver avvisato i miei genitori che sarei uscita a fare una passeggiata, esco fuori casa e inizio a camminare a passo sostenuto con la canzone nelle cuffiette di Francesco Gabbani "Tra le granite e le granate".
È un cantante che io ammiro molto perché ha un'umiltà disarmante, così come la semplicità, la spensieratezza e l'originalità che lo contraddistingue, oltre che ad avere una voce del timbro particolare e graffiato.
Questa sua canzone, invece, mi aiuta semplicemente a non pensare.

Non che avessi chissà che problemi gravi a cui non pensare, solo uno: non sono mai andata d'accordo con la maggior parte dei miei coetanei e ciò, spesso, mi provocava disagio.
Li vedo tutti diversi da me, e... Superficiali, oltre che immaturi.
Abbiamo valori e priorità diversi.

Questo è un problema?
Per me si, perché mi ricorda il passato dove, nemmeno quando ero bambina, andavo d'accordo con i miei coetanei.
Lo dimostra anche il fatto che ho cambiato diverse migliori amiche, ma non è mai stato per colpa mia. Semplicemente sono cambiate loro, le loro abitudini e i loro interessi. Anche i miei sono cambiati, certo.
Ma avevamo interessi diversi, troppo per riuscire a conciliare gli impegni e dedicarsi qualche momento insieme.

Ma c'è una cosa che mi dà fastidio più delle altre: quando le persone fingono di capirti, per poi prenderti in giro.

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Spazio autrice
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Innanzitutto, vorrei ringraziare chi ha già iniziato a leggere il mio libro. Poi, vorrei approfittarne per ribadire che nella mia bio trovate il link per il mio profilo Instagram, dove vi terrò aggiornati e, come qualcuno ha già visto, posterò alcuni sondaggi. Questo è il primo vero capitolo, spero vi sia piaciuto. Se è così, votate e commentate!
Per chi volesse che ricambiassi, basta scriverlo. Controllo chi ricambia e come e, di conseguenza, così faccio anche io.
Grazie per aver letto questo paragrafo e ringrazio ancora di più chi mi sta sostenendo ♥

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