Capitolo 25

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La mattina successiva

Il tempo non è molto sereno, nonostante sia il primo giorno di agosto. Per cui preferisco un po' di shopping piuttosto che andare al mare.
Il mio negozio abituale di shopping dista un paio di chilometri da casa mia, per cui decido di farmi accompagnare da mia madre fino ad un certo punto e poi avrei fatto quei pochi metri a piedi.

Sono quasi le 11, mancano circa due metri al negozio. 
Dal punto in cui sto camminando, si può intravedere l'interno del negozio. 
Con mia sorpresa, non vedo la commessa che mi assiste abitualmente, forse perché la mattina non ho avuto mai occasione di entrarci.
Alla cassa, c'è una ragazza che parla intensamente con un ragazzo, ma non riesco a capire l'identità dei due.

La cassa è vicino all'entrata; in questo modo posso vedere subito la commessa che non avevo mai conosciuto.
Non può essere.
Non so se sia lei, la ragazza bionda che ho visto sempre e ovunque andassi ma, avvicinandomi sempre di più all'entrata, sembra sia proprio lei.
Il ragazzo, però, non riesco a riconoscerlo da lontano, anche perché è voltato rispetto all'ingresso.

Appena entro nel negozio, la mia ipotesi è confermata.
La ragazza bionda è quella che ho sempre incontrato.
Per quanto riguarda il ragazzo, appena si volta, ci guardiamo per pochi secondi. Io, incredula, non riesci a proferire parola, poi lui esclama: «Laura!? Che ci fai qui?»

«Lo sai che ho sempre fatto shopping qui, Luca. Tu piuttosto che ci fai qui?»

La ragazza bionda mi scruta da testa a piedi, come se mi schifasse, e con un tono di superiorità mi dice: «Guarda che tu eri un'esca per far ingelosire me!»

Sono impietrita da quelle parole. Adesso collego tutto.
Ecco perché proponeva di andare a fermarci sempre nei posti nei paraggi di questa ragazza.
Adesso capisco perché la ragazza andava nella direzione opposta alla mia l'altro giorno.
Però, nonostante l'ovvietà di queste ipotesi, continuo a non voler crederci.

«Luca, è vero?», chiedo l'ultima conferma prima di andarmene definitivamente.

«Si, ma...», forse vuole chiarire tutto, ma io ho già capito e non mi servono spiegazioni.

Prima che Luca continui a parlare, esco dal negozio.
Stranamente, non piango.
Non provo nulla, solo tanta delusione per una persona che pensavo avesse più valori, fosse più matura.
La cosa che mi infastidisce di più non è che le piace un'altra, ma che mi ha preso in giro. Mi ha usata per far ingelosire quella ragazza e non dò la colpa a lei, ma solo ed esclusivamente a lui, immaturo a quasi vent'anni.
E poi voleva chiarire...cosa c'era da chiarire ancora?

Inizio a pensare che forse sia stata solo una cotta per me, che forse non sono mai stata innamorata.
O che non è il momento giusto di innamorarsi, semplicemente.

Mai come adesso ho bisogno di un abbraccio di Christian.
Spero solo che non mi riferisca un ''Te l'avevo detto'' e mi abbandona anche lui.

Già, Christian aveva ragione, ma chi poteva prevederlo?
Poteva essere anche prevedibile che andava a finire così, ma non per una ragazza come me che era cotta di un ragazzo che l'ha solo illusa.

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Spazio autrice
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Eccomi tornata! Sto cercando di aggiornare con frequenza, ogni weekend! Bhe, spero vi sia piaciuto questo capitolo, che ne pensate?
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P. S. Grazie ai lettori che continuano a sostenermi con questo libro o che hanno iniziato a farlo.

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