Capitolo 16

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Il giorno seguente

Dopo la risposta di Christian che avremmo dovuto chiarire meglio a voce, ci accordiamo per vederci nel pomeriggio.

Così, alle 15.30, mi accingo a partire da casa e, in un quarto d'ora circa, mi ritrovo a bussare alla sua porta.

Ad aprirmi è Luca che, sorridendo, mi invita ad accomodarmi.
Noto, però, che in casa non c'è nessuno.
Così, superando la timidezza e l'imbarazzo iniziale, chiedo:«Senti, ma sei solo in casa?»

«Sì, ma Christian torna a breve. Intanto accomodati sul divano.»

Mi sembra strano tutto ciò e, soprattutto, penso a quando lui tornerà. 
Cosa penserà quando ci vedrà insieme?
Peggiorerà la situazione o capirà?

Per questo motivo, insisto nel tornarmene a casa mia e venire da Christian più tardi, ma Luca mi afferra un braccio e, con voce profonda, dice:«Se Christian torna tra pochi minuti, che senso ha tornare tra un paio d'ore?»

«Quando dovrebbe tornare?», dico fredda.

«Tra un'oretta forse»

«Allora torno tra un'oretta», dico fredda.

«No, ti prego...Adesso siamo qui, poi io sono anche solo in casa. Vogliamo comparare lo stare da solo con lo stare in una bellissima compagnia, tra l'altro?»

Arrossisco, promettendo di restare solamente per altri dieci minuti al massimo.

Infatti, già dopo dieci minuti, rivaluto l'idea di andarmene subito.
Così, forse per alleviare il senso di colpa, dico:«Non penseranno male?»

«Chi? I miei?»

«Tutti», dico. Ma il mio pensiero si collega inevitabilmente a Christian, solo a lui.

«Bhe, anche se fosse?»

«Non vorrei che si pensassero cose non vere»

«Naah, non preoccuparti» dice riducendo la distanza tra noi e avvicinandosi di più a me.

Io, in risposta, mi allontano un po'.
Non vorrei pensasse che io sia una ragazza facile perché, se è così che pensa, si sbaglia di grosso.

Non è l'ultima volta che tenta di avvicinarsi, e non è stata l'ultima volta che mi sono allontanata.

Così si rassegna, me ne accorgo al fatto che sta immobile a guardare la TV, solo di tanto in tanto mi rivolge uno sguardo, come a controllare cosa stessi facendo.

Dopo un tempo che mi sembra interminabile a guardare un film d'azione di cui non sapevo nemmeno l'esistenza e il titolo stesso, si sente una chiave che si inserisce nella toppa.

Mi alzo e corro verso la porta, sperando in una reazione pacata nel caso sia Christian. 

'Reazione pacata? Tu e suo fratello siete stati soli e lui dovrebbe avere una reazione pacata?'
'Non abbiamo fatto niente'
'Ma lui non lo sa'

La mia mente combatte tra queste due idee, sperando vivamente che i miei pensieri negativi siano solo frutto della mia immaginazione e che non si realizzino; i miei pensieri si fermano solo quando i miei occhi incrociano quelli di Christian che mi guarda, quasi con disgusto, per poi dire:«Che state facendo?»

«Christian, io ero venuta per te, solo che lui era solo in casa e ha detto che saresti tornato a momenti»

«Siete stati da soli. Siete stati da soli...», ripete. Si rivolge, poi, al fratello:«Tu non cambi mai...» e infine si rivolse a me:«E tu...Che parlo a fare, sei stata chissà quanto tempo con mio fratello come se io non sapessi che tu ci muori dietro e hai desiderato starci, fregandotene che forse io ci sarei rimasto male, fregandotene di me!»

Tento di dare spiegazioni, ma lui sale in camera sua e sbatte la porta. 
Rimango lì impalata.
Non so più come risolvere la situazione e, per giunta, Luca non mi ha minimamente aiutato, non ha detto la minima parola per difendermi.

So di essere un disastro e so di combinare sempre guai, ma ora...Che fare?

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Ciao a tutti! Come state?
Eccomi con un nuovo capitolo, che ne dite? Ve l'aspettavate? Ditemi che ne pensate e commentate e stellinate in tanti!
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