«Accetto»
«C'è uno svantaggio, purtroppo: i biglietti sono per domani»
«Domani? E come lo dico ai miei?»
«Te li volevo dare prima...Hai presente quando ho aperto il cassetto in camera mia? Ecco, in quel momento te li volevo dare»
«Quanto tempo ho per dirglielo?»
«Partiamo domani alle 16.00»
Così, concordiamo che io sarei tornata a casa in quel preciso istante a dire tutto ai miei.
Ci salutiamo con un bacio e, accompagnata da lui, torno a casa.
Fortunatamente, i miei genitori sono seduti sul divano a guardare la TV.
Inizio subito a dirglielo.«Mamma, papà, vi devo dire una cosa. Ho saputo oggi che il test di ammissione all'università è domani pomeriggio, per cui dovrei partire alle 16.00», dico mentendo pur di andare con lui.
«Dimmi che vai all'università più vicina», dice mia madre. Lei è sempre stata molto apprensiva nei miei confronti, forse perché non riesco ad approcciare bene con le altre persone data la mia innata timidezza.
«Ehm...Vado a Pisa, in realtà»
Mio padre è d'accordo, mia madre sembra che stia per svenire da un momento all'altro.
Dopo aver subito un lungo discorso tra i miei sulla libertà a quasi venti anni e su quanto l'istruzione e un buon posto di lavoro siano importanti al giorno d'oggi, dicono che può andare bene e che sarei dovuta crescere tanto in quel tempo passato a Pisa. Non facevano altro che sottolineare che i confort di casa mia non li avrei trovati mai più da nessuna parte, ma questo era un dettaglio che già sapevo.
Sarei diventata una donna, e i miei genitori ne erano consapevoli e preoccupati al tempo stesso.Li ringrazio abbracciandoli, e corro in camera mia a dirlo a Christian.
Lo telefono.«Pronto? Christian?»
«Dimmi, domani chiameremo i nostri genitori da Pisa?»
«Bhe...Si!»
Lo sento esultare esageratamente, tanto che sento sua madre che gli chiede cosa stia succedendo.
Lui, di risposta, dice che l'indomani andrà a Pisa per l'università e la mamma gli risponde che è contenta per lui. Certo che per i figli maschi è tutto molto diverso!La mattina seguente
Mi sveglio.
Guardo l'orologio: sono le 12.00.Sono in ritardo e non ho nemmeno fatto la valigia! Dall'euforia, ieri sera ho dimenticato totalmente di prepararla.
Impiego quasi due ore per prepararla, cucino un panino al volo con i wurstel e sono già le 14.00.
Mancavano due ore alla partenza dell'aereo. Intanto, sul mio telefono, si accumulano le chiamate perse da parte di Christian.
Controllo che non abbia dimenticato niente nella valigia e inizio a prepararmi.
Apro l'armadio ed è vuoto, giustamente.'Ma che scema! Ora devo avere anche la valigia in disordine per prendere i vestiti'.
Fortunatamente, dopo aver preso i vestiti che cercavo, riesco a chiudere la valigia.
Mi vesto in fretta e lego i capelli in una coda alta.
Il mio immancabile orologio al polso destro segna le ore 15.20.Sono pronta ad uscire di casa.
Saluto i miei, tra le varie raccomandazioni del caso e le lacrime di entrambi, dò un bacio a mia sorella, promettendo di vederci abitualmente per video chiamata, ed esco.Christian ha parcheggiato di fronte casa mia. Appena mi vede uscire, apre la portiera per farmi salire e partiamo alla volta dell'aeroporto. Sui sedili posteriori c'è Luca perché, una volta che noi scendiamo pronti a partire, lui torna a casa con quell'auto.
«Buon viaggio», dice solamente. Lo ringraziamo entrambi.
Dopo 20 minuti in auto, arriviamo all'aeroporto.
Luca saluta il fratello con un abbraccio e un bacio sulla guancia, a me dà solo un abbraccio, dicendomi:«Vi auguro tutta la felicità che meritate».Sorrido, ed entra in auto lasciandoci soli.
«Emozionata?»
«Tanto»
L'ansia di quel momento sembra possa spezzarsi da un momento all'altro.
''I passeggeri sono pregati a prendere posto all'interno dell'aereo delle 16.00'', enunciò una voce femminile.
Entriamo nell'aereo e ci sediamo. Dopo pochi minuti, inizia a decollare.
È bello vedere le città dall'alto, È bello vedere che sembra di sfiorare le nuvole, è bello viaggiare con una persona importante per te al tuo fianco che ti tiene la mano.«Da oggi inizia una nuova vita, Laura. Sei sicura di quello che stai facendo?»
«Sì, sono sicura»
«Sei sicura che vuoi fare questa esperienza...con me?»
«Certo»
«Non c'è stata mai l'occasione di dirlo, ma ora me lo sento più che mai. Ti amo, Laura.»
Sorrido.
Non me l'aveva mai detto e, detto da lui, quel 'Ti amo' assume un significato speciale.«Ti amo anche io, Christian».
FINE
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Spazio autrice
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Ciao a tutti ragazzi! Innanzitutto buon anno a tutti, poi questo come avete notato è l'ultimo capitolo. Che dire, spero vi sia piaciuto il capitolo e il libro in generale, fatemi sapere e seguitemi su Instagram e Facebook! A presto per le revisioni 😂
⭐💬A-M-15-
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Vuoi essere il mio migliore amico? [IN REVISIONE]
Roman pour AdolescentsLaura, una diciannovenne che ha appena terminato le scuole superiori, è alla ricerca della libertà e della realizzazione personale: vuole continuare l'università e farsi una vita da sola. E se arrivasse un ragazzo a sconvolgerle i piani?