Capitolo 21

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Spero vivamente che quella goccia d'acqua sulla mia maglia non sia una lacrima.
Ma cos'altro potrebbe essere? 
Non ha piovuto e non penso mi abbia lasciato saliva addosso di proposito.

Ma quindi se ha pianto, perché?
E quando ha pianto?
Forse prima che me ne andassi?
È probabile. Ma la domanda principale, a cui voglio una risposta che non mi so dare, è soprattutto per quale motivo?

Però di una cosa sono sicura: glielo chiederò più in là, perché adesso abbiamo chiarito un problema, non ne vorrei iniziare un altro. Meglio far passare più tempo e chiederglielo quando avremo ristabilito bene i rapporti.

Mentre sono immersa in questi pensieri, sul telefono mi appare una chiamata da un numero sconosciuto. 
Di solito ignoro sempre questi numeri, ma per una volta voglio capire chi è, quindi rispondo.

«Pronto?»

«Laura, sono Luca»

  Forse ha il mio numero perché se l'è ricavato dal telefono di Christian, ma decido di porgli lo stesso la domanda, quindi dico: «Come fai ad avere il mio numero?»

«Me lo sono procurato»

Capendo che la mia supposizione era giusta, dico un semplice ''Okay'' e spero che inizi a spiegare il motivo della telefonata. 
Restiamo entrambi alcuni secondi in silenzio, secondi molto imbarazzanti, nei quali lui forse si aspettava facessi una domanda io e io aspettavo mi desse una risposta.
Poi lui si decide a parlare: «Allora, ti starai chiedendo il motivo della telefonata. Ebbene... Vogliamo uscire insieme stasera?»

La domanda mi lascia un po' spiazzata ma, con l'approvazione di Christian, avrei potuto anche accettare.

«Va bene, dove e a che ora?»

«In piazza, alle 20.00»

«Va bene, a stasera»

«A stasera, bellissima»

Chiudo la telefonata. 
Già per come mi ha salutato penso sia un po' cascamorto con le ragazze, ma mi convinco che sia solo una mia impressione.

Ore 18.30

Inizia il dilemma su come vestirmi.
Vestitino o pantaloncini?
Top o canottiera elegante?
E le scarpe poi...Chiuse o aperte?

Dopo una buona mezz'ora a decidere come vestirmi, opto per un abbinamento sportivo: pantaloncini, top e scarpe di ginnastica.
Ma c'è un secondo dilemma: il trucco.
Non sono una che si trucca molto, quindi cerco di rimanere più naturale possibile. 
Un rossetto color carne e un tratto di matita nera sugli occhi va benissimo.

Sono già le 20.00. 
Devo sbrigarmi, anche se già so che arriverò in ritardo.
Da casa mia alla piazza si impiegano dieci minuti correndo, quindi più o meno un quarto d'ora.

E, ancora una volta, si conferma la mia teoria.
Alle 20.17 sono in piazza.
Mi guardo attorno, ma non vedo Luca da nessuna parte.
Poi lo noto, davanti una pizzeria che attende.
Vado verso di lui e, dopo i saluti, entriamo nella pizzeria scelta da lui.

È un luogo molto accogliente, con le luci quasi soffuse e la vista su tutta la città se si sale al secondo piano. Sembra quasi un locale d'epoca, e forse lo è.
Si dice che è stata ricostruita su un palazzo antico. Però, si dice anche che è la pizzeria con i prezzi più alti della città.
Infatti, quando i camerieri ci portano il menù, opto per la pizza più economica (quasi dieci euro).

Quando finiamo di mangiare le pizze, lui paga e propone una passeggiata.

«Non pensare che sia un ragazzo poco romantico perché non ti ho portato al secondo piano, ma...si doveva prenotare prima, l'ho scoperto solo stasera»

«Si, lì ci sono altri tavoli, lo so... Mi sarebbe piaciuto andare ma sarà per un'altra sera, dai»

«Ecco, scusami per questo. Alla fine com'è andata con mio fratello?»

Sapevo che la conversazione sarebbe stata incentrata sull'argomento 'Christian'.

«Tutto bene, Luca. Ma una domanda: perché mi hai chiesto di uscire?»

«Prima andiamo a sederci e ti racconto tutto, ti va?»

Acconsento, e ci sediamo.

«Sai, Laura, ho deciso così perché a me interessi tanto e...bhe, mi piaci da impazzire»

Sto per dire ''Davvero?'' perché non credo nemmeno io che mi abbia detto quelle parole tutte d'un fiato, ma mi bacia. 
Così, all'improvviso.
E continuiamo a baciarci per una manciata di minuti.
Per quei minuti mi sembra di perdere il contatto con la realtà.
Poi mi stacco.

«Cosa c'è?», chiede pensando che forse non ha baciato bene. Lo leggo nel suo sguardo che pensa quello.

«Semplicemente non mi piace baciare in pubblico»

Lui sembra rimanere sorpreso da quell'affermazione, poi sussurra un ''Capisco'' e riprendiamo la camminata.
Guardandomi intorno, noto che una ragazza ci sta guardando.
Non posso credere che sia la stessa ragazza bionda che ci vide qualche giorno fa.
Possibile che la incontro ogni volta?

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Eccomi qui! Chi mi segue su Instagram (trovate il link in bio) sa che quando è periodo di scuole aggiorno a rilento, quindi adesso lo sapete anche qui su Wattpad. Il motivo sono gli impegni, che tutti abbiamo! Ho fatto anche un sondaggio su Instagram dove chiedevo se volevate il capitolo domenica 16 o lunedì 17. C'è stato un pari merito, quindi ho aggiornato oggi! Che dire, spero che il capitolo vi piaccia, fatemi sapere se il libro vi sta piacendo⭐💬

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