Capitolo 9

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La mattina dopo

Appena mi sveglio e accendo il cellulare, trovo un messaggio da lui. 
'Mi avrà mandato in buongiorno', penso.
Ma non è così.

Apprezzo che me l'abbia detto, ma

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Apprezzo che me l'abbia detto, ma...perché non dire chi è?

Non so se chiederglielo o meno.
Se è una persona importante e non vuole parlarne rischio anche di ferirlo, quindi mi limito a rispondere "Certo, possiamo passare del tempo insieme. Se vuoi dirmi chi è questa persona, puoi parlarne con me".

Poche ore dopo, io e Christian ci diamo appuntamento attraverso una telefonata alla panchina sul lungomare dove ci siamo conosciuti nel tardo pomeriggio.
Una mezz'ora prima di partire inizio a prepararmi e in breve mi ritrovo al luogo accordato.
Lui già è lì che mi aspetta.

Appena mi vede, viene verso di me e mi abbraccia.

«Hey, che succede?», dico con un filo di ansia per l'identità ignota della persona all'ospedale.

«Bhe diciamo che per me non è più nulla ormai, volevo solo scampare l'ordine dei miei a dover andare per forza...»

«Mi stai dicendo che non te ne frega nulla di quella persona?»

«Sí, certo, mi dispiace. Ma non come dispiace a mio fratello»

«Ma di chi stiamo parlando esattamente?»

«Marta, la mia ex.»

«E tuo fratello cosa c'entra?»

«É la sua migliore amica.»

Rimango sorpresa.
Da quello che mi ha raccontato, suppongo che il fratello ha voluto che Christian si lasciasse con la fidanzata per approfittarne ed avere una migliore amica tutta per sé.
Ma non ne sono sicura.

«Non ti chiedo come mai vi siete lasciati, allora...»

«No, guarda, è una storia piuttosto semplice. Il fatto è che a lei non piaceva la dolcezza. Mi definiva troppo sdolcinato, troppo romantico per i suoi gusti e troppo...bambino, proprio perché ero così dolce con lei.»

Bene, almeno non era quello che pensavo.

«Bhe, non sa cosa ha perso. Davvero, sei un ragazzo fantastico. Dispiace anche a me per quella ragazza, ma ci ha perso lei a lasciarti andare»

«Grazie», dice sorridendo. Mi è parso di aver visto le sue guance tingersi leggermente di rosso.

«Come mai è andata in ospedale?»

«Incidente con lo scooter»

Annuisco, in silenzio.
Anche lui è dispiaciuto, ma continua a guardarmi.
Forse aspetta che continui la conversazione, ma non ho la minima idea di un possibile argomento di conversazione.

Mentre lui mi guarda, una brutta figura non poteva mancare: sbadiglio.
Lui ride, dicendo:«Ti annoi?»

«No, è che stanotte non ho dormito granché»

«Vuoi che ti accompagni a casa?»

Scuoto la testa in senso di negazione, ma lui insiste e mi rassegno al fatto che tanto mi accompagnerà comunque.

Lungo la strada, non facciamo grandi discorsi, solo qualche commento sulla nostra città in estate e cose del genere.
Ad un tratto dice una frase che mi fa rimanere spiazzata.

«Sei bellissima, sai?»

Lo guardo come a dire 'É cosciente di quello che ha detto?' e poi sento tutto il viso avvampare. Lo ringrazio e guardo in basso, sorridendo.

«Non sapevo che i vampiri fossero in grado di arrossire!»

«Ma smettila!», dico dandogli un colpetto sulla spalla.

In breve arriviamo a casa mia.
«Mi piacerebbe entrarci qualche volta» dice lui, come se avesse meditato a lungo su questa frase.

«Magari un giorno di questi, chissà», dico frettolosamente. L'idea di presentare un ragazzo ai miei genitori mi terrorizza.

Annuisce sorridendo, forse capendo il mio imbarazzo, e mi saluta con un bacio sulla guancia.

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Spazio autrice
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Eccomi qui! Questa volta non mi  dilungo più di tanto. Spero solo leggiate questo libro fino alla fine e spero che questo capitolo vi sia piaciuto! A presto!

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