47. PAROLE DI GHIACCIO

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Sharon's Pov

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Sharon's Pov

Il giorno dopo, esco dalla mia camera e scendendo al piano di sotto trovo Andy seduto al tavolo della cucina mentre sta per terminare la sua colazione.

«Buongiorno!» Sorride non appena mi vede.

«Ciao. Come sta? Hai dormito bene?» Gli chiedo andando verso il frigorifero, guardo al suo interno per poi prendere la caraffa con la spremuta all'arancia.

«Sì grazie, spero non sia un disturbo per voi avermi un po' tra i piedi» risponde.

«Assolutamente no, ci fa piacere averti qui. Anzi, volevo ringraziarti per essere venuto da noi proprio quando ne avevamo di bisogno».

«Tu e Harrison siete importanti per me, era il minimo che io potessi fare».

Gli sorrido e andato verso di lui, prendo posto accanto alla sua sedia.

Quando alzo lo sguardo per guardare fuori, attraverso la porta finestra, noto Zende seduto in giardino.

Andy mi parla di Verona e di quanto sia diversa da Londra e io ci provo ad ascoltarlo ma la mia mente è occupata dal pensiero del migliore amico di mio fratello.

Ogni tanto annuisco e sorrido al ragazzo seduto al mio fianco per non sembrare scortese.

Chissà cosa starà pensando Zende...

«Quindi, tu verrai con noi!» annuncia all'improvviso Andy allontanandomi dai miei pensieri.

«Dove?» Domando confusa.

«In giro. Harrison e Leroy mi hanno promesso di farmi girare la città e spero tu venga, anzi, lo pretendo. Non puoi mancare!» Prende un biscotto e me lo porge.

Come posso dirgli di no? Lui è venuto qui, dall'Italia, solo per assicurarsi che io stia bene.

«Certo che ci sarò!» rispondo e Andy si sporge per abbracciarmi. «Potresti scusarmi un attimo?» chiedo al mio amico che scuotendo la testa accenna un sorriso.

Decido di raggiungere Zende fuori.

In silenzio mi siedo accanto a lui sulla panca di legno.

Tra le mani tiene una sigaretta mentre col lo sguardo osserva un punto indefinito.

«Ehi» lo saluto «La scorsa notte sei riuscito a dormire un po'?» Gli domando ma a lui sembra non interessare parlare con me.

Zende porta la sigaretta alla labbra. Non dovrebbe fumare ma...non sarò io a dirgli cosa deve o non deve fare. Il nostro rapporto è già abbastanza complicato così.

Inizio anche io a osservare davanti a noi.

Noto con la coda dell'occhio che ogni tanto Zende si volta per guardami.

«Ti fa ancora male la testa?» Gli chiedo proprio nel momento in cui sta per alzarsi. Ci pensa un attimo, poi decide di restare.

«Come stai?» Insisto nella speranza che lui trovi la voglia di rispondermi.

Il migliore amico di mio fratello - Zayn Malik [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora