15. La seconda volta

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Sharon's Pov

Eccomi qui, chi lo avrebbe mai detto?
Sono seduta in un bosco, per terra a giocherellare con la piccola erbetta che fredda scorre tra le mie dita.
Il sole è ormai calato e le stelle sono l'unica cosa che riesce a distogliermi dai miei brutti pensieri.
Zende è seduto per terra, vicino a me.
Entrambi siamo in un silenzio imbarazzante che dura ormai da troppe ore.
Non voglio parlare con lui e lui non vuole parlare con me.
Per colpa sua mi ritrovo sperduta in un bosco che sembra non finire mai.
Ho provato a cercare la via del ritorno, ma ogni sentiero sembra uguale a tutti gli altri.
Dopo ripetuti tentativi, mi sono arresa e ho deciso di buttarmi per terra.
Sono stanca, stanca e distrutta mentalmente.
Ho accettato di partecipare a questa gita per passare del tempo con i miei amici e con il mio ragazzo ma invece, mi sono ritrovata qui, ancora una volta da sola con lui.
Ho giurato a me stessa che non mi sarei più ritrovata in una situazione del genere ma invece il destino ha pensato bene di giocare ancora con me.
«Gli altri ci staranno cercando» Mi lascio sfuggire pensando a mio fratello preoccupato. Non oso pensare come possa sentirsi Leroy, magari si starà anche dando la colpa per avermi persa.
«Domattina sarà tutto più semplice» Dice portandosi le ginocchia al petto. «Spero sia come dici» Penso si possa intuire benissimo l'odio nella mia voce. «Scusa, okay?» Sussurra fin troppo piano ma io riesco lo stesso a sentirlo. «Cos'hai detto?» Lo sfido.
«Hai sentito bene, non farmelo ripetere due volte!» Eccolo, ecco che il suo carattere acido ritorna tra di noi, beh, in realtà non è mai andato via.
Ritorno al mio silenzio.
Mentalmente gliene dico così tante che quasi ho terminato gli aggettivi per definirlo e... nessuno di questi è positivo!
«Hai fame?» Domanda e io lo guardo di sfuggita.
«Ho solo voglia di ritornare a casa!».
Zende ignora la mia lamentela, ma in compenso estrae qualcosa dalla sua tasca; il mio telefono. «Che fai?» Gli chiedo quando noto che lo sblocca per andare nel menù delle applicazioni.

«Zayn, dammi il telefono» Avevo dimenticato che lo aveva preso lui. «Voglio ordinare una pizza» Afferma, e io lo guardo confusa.
«Un pizza?».
Annuisce.
«Zende, siamo in un maledetto bosco dove non c'è campo!».
«Andiamo Sharon, lo so dove ci troviamo!» Si lamenta per poi aprire ancora una volta la sua bocca «Volevo solo farti sorridere».
Sorridere? Lui, Zende Maleck voleva fare il simpatico con me?
Rido, ma non per la sua battuta, bensì per lo strano modo di fare.
Zende mi guarda per poi ritornare con lo sguardo sul mio telefono. Apre la sezione dei messaggi per poi aprire laccata con Leroy.
«Hai messo anche un cuoricino accanto al suo nome, deduco che le cose siano serie» dice. «Sì e allora?».
«Niente, penso sia solo un po' prematuro. Da quanto state insieme? Due giorni?».
«Non sono affari tuoi» Dico prontamente per difendere la mia relazione con Leroy.
Ride.
«Tu da quanto tempo stai con Cassandra?» Chiedo per spostare l'attenzione su di lui. «È complicato».
«In che senso?».
«In questo senso, cosa t'importa?». Chiede scontroso «Sei gelosa?».
«Cosa?» Rido per l'assurdità.
«Sei gelosa, lo so!».
«Zende, smettila». Sospiro per poi poggiare la testa sul tronco.
La luna è alta in cielo e illumina il piccolo posto che abbiamo trovato per passare la notte.
Lascio Zende osservare il mio telefono, tanto so che non smetterà anche contro ogni mia lamentela.
Chiudo gli occhi ma quando lo faccio, pochi secondi dopo, sento un clic e un flash illuminarmi. «Una foto?» Chiedo riaprendo gli occhi e stropicciandoli con le mani, mi ha praticamente abbagliata.
«Sì, guarda» Sorride come se fosse un bambino.
Affero il telefono e osservo la foto.
Siamo io e lui, due persone completamente diverse.
Io con la testa poggiata al tronco e con gli occhi chiusi, lui alla mia sinistra che mi imita. Sorrido.
«Sto sorridendo per la situazione, non per te!» Preciso.
Scuoto la testa quando riprende il telefono per scattarne un'altra.
Stavolta mi metto in posa e lui si avvicina per avvolgere la mie spalle con il suo braccio sinistro. Mi irrigidisco ma lui non lo nota. Così, stringendomi al suo corpo mi chiede di sorridere.
Il conto alla rovescia parte e la foto viene scattata per poi essere salvata nella mia galleria. «Se solo ci fosse campo, la pubblicherei sul tuo profilo».

«Sul mio? E perché non sul tuo?» Domando.
«Perché io non sono un tipo social e poi, i miei followers sono interessati al mio bel visino, non al tuo» ammicca.
Alzo gli occhi al cielo.
«È meglio se dormiamo un po'» propongo per poi allontanarmi da lui.
«Sì» Dice con lo stesso tono freddo e duro di qualche ora prima.
Mi distendo sull'erba per poi chiudere gli occhi e dormire. Durante la notte c'è talmente tanto freddo che vorrei potermi ritrovare distesa sul mio letto con sopra le mie coperte, ma così non è.
Sento muovere Zende e subito richiudo gli occhi.
Il ragazzo si muove per poi poggiare su di me la sua giacca di pelle nera. Apro leggermente gli occhi, giusto il tempo per rivederlo distendere e chiudere i suoi.
Mi addormento con il calore che la sua giacca mi trasmette.
Il canto degli uccellini mi risveglia dal profondo sonno, apro gli occhi ma quando vado per muovermi, noto qual- cosa che blocca il mio corpo. Subito provo un momento di panico ma quando mi volto verso la mia sinistra, noto che le braccia di Zende sono completamente avvolte attorno al mio corpo.
Con una mano tocco la pelle del suo braccio e noto che è completamente fredda.
Cercando di non svegliarlo, cerco di coprire anche lui con la sua giacca, ma quando lo faccio, si sveglia.
«Scusa, non volevo svegliarti» Dico sinceramente.
Zende si distacca da me e si allontana. «Non fa nulla, stavo comunque per svegliarmi, quindi...».
Annuisco mettendomi seduta.
«Tieni, questa è tua» Accenno un sorriso per poi passargli la giacca.
Zende la prende senza dire nulla, dopo pochi istanti la indossa.
«Invece questo è tuo» Zende mi porge il telefono distogliendo quasi subito lo sguardo dal mio.
Lo osservo mentre cerca di orientarsi. Spero solo che sappia dove andare.
«Leroy è riuscito a inviare un messaggio stanotte, ma stavi dormendo, così non ti ho svegliata» Dice tranquillo.
Sorrido, allora non è in tutto il bosco che manca la ricezione!
«Guarda!» Zende indica un ramo di un albero, dove da lontano si intravede un fiocco rosso.
«Oh non ci credo!» Quasi urlo per la gioia.
Zende raccoglie il nastro per poi legarlo al polso.
«Siamo sulla strada giusta!» sorride per poi venire verso di me e prendere la mia mano, inizia a correre e io dietro di lui. «Veloce!» Urla mentre io cerco di non inciampare tra i rami caduti per terra.
Stringo la mano di Zende per paura di perderlo e ritrovarmi sperduta nel bosco ancora una volta. Corriamo veloci ma a un certo punto, Zende si ferma e il mio corpo sbatte contro il suo.

«C'è un altro nastro! Proprio lì!» Indica un albero davanti a noi e questa volta sono io a prenderlo.
Lo slego dal ramo e lo tengo tra le mani. Siamo vicini, penso sorridente.
Zende si avvicina e prendendo il nastro rosso dalle mie mani, lo lega al mio polso.
«Per ricordo» Dice «Per ricordare uno dei nostri momenti da soli» spiega per poi farmi l'occhiolino.
Imbarazzata, abbasso lo sguardo.
Uno dei nostri tanti segreti.
La fuga in macchina, il bacio al ritorno, i vari incontri, e ora; la notte passata nel bosco. Delle voci in lontananza attirano la nostra attenzione.
«Sono loro» sussurro in preda alla felicità.
«Sì... ma prima di andare...».
«Cosa?» Domando impaziente.
Zende si avvicina a me e senza perdere tempo mi bacia, di nuovo. Un bacio veloce e casto ma al tempo stesso intenso.
Zende si allontana da me quasi subito.
Resto immobile al mio posto con la paura che qualcuno ci abbia potuto vedere. L'ha fatto, di nuovo.
Senza farglielo notare, cerco di riprendermi. Non dico nulla perché non ho il tempo. Lo seguo mentre cammina verso i nostri amici.
Appena usciamo dal sentiero, troviamo i ragazzi preoccupati che ci accolgono a braccia aperte. Leroy e Harrison corrono verso di me e quando mi abbracciano, lancio uno sguardo a Zende, che per la prima volta, vedo stringere la sorella a sé.
Finalmente, dopo un'altra lunga e strana avventura, chiudo la porta della mia camera alle spalle. Esasperata penso che non andrò in campeggio per qualche anno.
Mettendomi comoda, vado dritta a letto.
Mi fa male tutto. Dormire per terra e al freddo mi ha sconvolto.
Chiudo gli occhi e quando provo a dormire, la mia mente ripercorre tutte le ore trascorse con Zende.
Penso che il migliore amico di mio fratello sia un folle. Mi ha baciata, per la seconda volta.
Ma questa volta è stato diverso.
Cosa succede?
Perché il mio cuore improvvisamente batte così forte?

•Spazio autrice•
Carissimi lettori, buongiorno!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Grazie a chi mi supporta, vi ricordo che è possibile seguirmi anche su Instagram e Facebook, dove potrete leggere tanti altri estratti (vi lascio i miei profili alla fine del capitolo) e soprattutto, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate della storia. Fatemelo sapere tramite i commenti e se vi va, lasciate una stellina. Per me come autrice, è fondamentale!
Grazie ♥️

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Il migliore amico di mio fratello - Zayn Malik [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora