Sharon's Pov
Come ogni mattina, la prima a svegliarsi sono io, così scendendo giù dal letto e uscendo dalla mia camera, faccio le scale per andare a preparare la colazione per Harrison. Mio fratello, è tornato molto tardi dalla festa, saranno state le quattro di mattina o poco più.
Sto per scendere l'ultimo scalino quando, improvvisamente, qualcosa o meglio, qualcuno mi si piazza davanti scontrandosi con il mio corpo. Perdo l'equilibrio e cado sopra di lui.
«Perché non guardi un po' dove metti i piedi?» Domanda a poco centimetri dal mio viso.
«Che ci fai qui?» Chiedo a mia volta.
«Stavo bevendo un caffè!».
«Hai dormito qui?».
«Vuoi per caso restare tutta la giornata sopra di me, Stevens?».
«Oh...» sussurro imbarazzata alzandomi immediatamente. Anche il ragazzo si alza da terra per poi abbassare lo sguardo sulla sua maglietta.
«E ti pareva!» Si lamenta. «Guarda un po' che hai combinato!».
«Beh... perdonami ma pure tu non è che sia stato molto attento e poi, Maleck dovresti saperlo che in questa casa, oltre te, ci siamo anch'io e mio fratello, no?» Lo provoco involontariamente.«Divertente» dice ma di divertente in realtà, nessuno dei due ci trova niente. Zende si volta, va verso la cucina per poi fermarsi nuovamente di colpo.
Quasi non vado a sbattergli nuovamente contro. «Aspetta aspetta... mi hai chiamato per cognome?».
«Sì, perché? Tu non lo fai con me e Harrison?».
«Si ma che c'entra?».
«Che vuoi che ti dica, se ti dà fastidio ti chiamerò sempre e solo Zende, okay?».
Il ragazzo accenna una risata sarcastica.
«Mi chiedo come tu possa essere così diversa da Harrison». «E io mi chiedo come tu possa essere il migliore amico di mio fratello, guarda un po'!».
Decido di passare il pomeriggio fuori, così subito dopo pranzo, esco di casa alla ricerca di un posto dove bere un caffè inglese, ne approfitto anche per girare qualche nuovo quartiere.
Questa volta però, decido di allontanarmi ancora di più. Desidero visitare e conoscere posti nuovi. Prima dell'inizio delle lezioni vorrei provare a conoscere quanto più mi è possibile di questa immensa e straordinaria città.
Lungo il tragitto mi imbatto in un parco leggermente più piccolo rispetto a quello dell'altro giorno e così, sentendomi leggermente stanca, decido di sedermi su una panchina. La mia pelle viene accarezzata dai raggi del sole e questo calore mi fa rilassare.
Quando to per estrarre dalla mia borsa il romanzo che in questo periodo sto leggendo, noto avvicinarsi un ragazzo. Sorrido invitandolo a sedersi accanto a me.
«Leroy!».
Il mio amico mi saluta prendendo posto.«Sharon, cosa ci fa qui tutta sola?» Domanda per poi prendere il libro dalle mie mani, ne sfoglia le pagine e ne legge anche qualche frase.
«Diciamo che a casa è un po' difficile trovare la concentrazione e io sono una che ama leggere ogni volta che ne sente il bisogno» spiego velocemente.
«Per caso c'entrano qualcosa Harrison e Zende?» Domanda.
«Mi chiedo come tu abbia fatto a indovinare!» Rido.
«Beh diciamo che so di cosa parli. Quei due sono come un uragano. Con loro è sempre così».
«Confortante!» Gli faccio notare divertita.
«Senti... questa sera ti andrebbe di unirti a noi per una cena tra amici? Ci sarà anche Harrison, ci ha confermato la sua presenza poco fa tramite un messaggio sul gruppo. Ci riuniremo a casa di Eveline e Zende».
«Ti ringrazio per l'invito ma non penso sia una buona idea».
«Cosa? Perché? Non dirmi che hai litigato con Harrison!». «No, ma sono appena arrivata e non vorrei disturbare. Alla fine io non faccio parte del vostro gruppo» dico brevemente. Inoltre non ho voglia di invadere gli spazi di Zende. Alla fine se avrebbe voluto invitarmi lo avrebbe fatto lui stesso o attraverso Eveline.
«Dimmi che stai scherzando!».
Scuoto la testa.
«Sharon, tu sei la sorella di Harrison. Sei una di noi!». «Io...».
«Non accetterò un no come risposta!».
Accenno un sorriso e non sapendo quale altra scusa prendere, annuisco.Mezz'ora dopo Leroy e io ci separiamo e così decido di tornare a casa.
Inutile dirvi che passo l'intero pomeriggio nella ricerca dell'abito "giusto" ma non perché io voglia fare colpo su qualcuno, semplicemente perché sono l'ultima arrivata e come ogni volta sento gli occhi degli altri puntati su di me. Quando sto per allacciare il secondo sandalo, Harrison bussa alla mia porta.
«Pronta?» Domanda.
«Pronta» rispondo.
«Allora andiamo, siamo in ritardo».
«La colpa non è mia» dico.
«Ah no?».
«No, hai occupato il bagno per due ore. Tu e quei tuoi capelli, sei peggio delle mie amiche!».
«Che devo dirti? Tengo al mio aspetto!» Ride facendomi l'occhiolino.
«Andiamo che è meglio!» Scuoto la testa superandolo.
Venti minuti dopo Harrison ferma l'auto davanti a una casa meravigliosa ma prima di scendere, resto per un momento a guardare Harrison.
«Tutto bene?» Chiede preoccupato.
«Eveline mi ha raccontato cosa è successo ai suoi genitori. É terribile».
Mio fratello sospira annuendo.
«Quei due ragazzi ne hanno passate davvero tante».
«Non oso nemmeno immaginare come sia stato per loro e come continua a essere ogni giorno della loro vita. Si portano dietro un doloro immenso».
«Eveline è una ragazza forte e per quanto riguarda Zende... beh io e i ragazzi cerchiamo di aiutarlo, di stargli il più vicino possibile».
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Il migliore amico di mio fratello - Zayn Malik [COMPLETA]
Fanfic🔥[IN TUTTE LE LIBRERIE E STORE ONLINE]🩷📚 Sharon vive a Verona coi genitori e sta per cominciare l'ultimo anno di Liceo. Suo fratello maggiore Harrison, già da molto tempo si è trasferito a Londra, bramoso d'indipendenza, e lì gestisce un negozio...