Dopo essere rientrato nella mia stanzae aver preso il libro di chimica, torno in camera di Rain e la trovo vuota.
Tolgo le scarpe e mi sistemo sul suo letto riprendendo a studiare.
Lei mi raggiunge alcuni istanti dopo sistemandosi accanto a me.
Ha indossato il pigiama e legato i capelli in una treccia.
«Stai studiando?" mi chiede dando un'occhiata al mio libro.
Annuisco.
«Credevo fossi andato dalla tua amica per fare i compiti» dice sospettosa, e in tutta risposta le scompiglio i capelli.
«Ci sono degli esercizi che non siamo riusciti a risolvere.»Torno a fissare le formule lasciatein bianco, ma un dolore pungente all'avambraccio mi costringe a rialzare la testa di scatto in direzione di Rain che mi ha appena dato un pizzicotto.
«Ma sei scema? Che cavolo ti è preso?»
«Duncan Donovan» mi rimprovera. «Sei un cretino.»
La guardo senza capire.
«Credevo ci dicessimo tutto.»
«Non so di cosa parli.»Scanso per un pelo il secondo pizzicotto.
«Ti conosco da otto anni, riesco a capire quando mi stai nascondendo qualcosa.»
«Ho studiato a casa di una compagna, te l'ho detto.» Lei si gira supina e si mette a fissare il soffitto, giocherellando con il ciondolo che ha al collo.
«Come no. Vi siete baciati?»
«Cosa?»esclamo mettendomi a sedere. La fisso senza dire nulla e lei ricambia il mio sguardo.
«Hai baciato la tua amica?»
«No.»
Si tira su e me la ritrovo di fronte, con il viso a pochi centimetri dal mio. Mi guarda con quei suoi occhi grigi, e all'improvviso il ronzio del suo portatile sulla scrivania mi diventa insopportabile. Ci fissiamo in silenzio, e lentamente il mio sguardo si sposta sino a posarsi sulla sua bocca.»
«Dun...» Le sue labbra che si schiudono per pronunciare il mio nome mi ipnotizzano per un istante. Senza rendermene conto, mi sono sporto in avanti, accorciando la distanza tra i nostri visi. Distolgo lo sguardo e lo porto sui suoi occhi, che mi fissano intensamente. E quello che scorgo è... No, impossibile.
«L'hai baciata?»
«Perché vuoi saperlo?» chiedo piano.
Stringe più forte il ciondolo. «Rispondi e basta.»
Sento le tempie cominciare a pulsare e mi allontano bruscamente. «Cristo, Rain, quando fai così mi fai venire voglia di...»
«Di?»
Mi mordo la lingua prima di lasciarmi scappare qualcosa di troppo. Rain mi fissa aspettando una risposta, e alla fine cedo. «Sì. Sì, c'è una tipa con cui mi vedo ogni tanto. Ma non è niente di importante.»
Lei distoglie lo sguardo e lo porta sul ciondolo che continua a tormentare. «Lo dici ogni volta.»
«Perché è la verità.»Mi rimetto a pancia in giù per finire i compiti, ma sembra che oggi non sia proprio la serata adatta per studiare.
«Ti sei mai innamorato sul serio di qualcuna?» chiede sdraiandosi su un fianco.
Chiudo rassegnato il libro e mi giro anche io, trovandomela di nuovo di fronte.
«No.» Le scosto una ciocca che le è scappata dalla treccia. «E tu?»
Lei esita un istante, poi scuote la testa. «Io non sono mai stata con un ragazzo, lo sai. Però mi piacerebbe poter dare il mio primo bacio quest'anno. Insomma, ho compiuto diciassette anni e le mie amiche lo hanno già dato. Vorrei sapere cosa si prova.»
«Lo faresti solo per questo motivo?» chiedo continuando a guardarla. L'idea che qualche ragazzo possa baciarla mi fa star male, e mi sento tremendamente in colpa per questo. Dovrei smetterla di essere così possessivo.
«No» risponde con una risatina. «Ma se continuo ad aspettare, temo che invecchierò senza scoprirlo. Tu, invece... a febbraio farai diciannove anni, dovresti darti una mossa e trovare una ragazza che ti piace sul serio, con cui fare una famiglia.»
«Non ho fretta.» Mi massaggio gli occhi, poi torno a guardarla. «Fare una famiglia è una cosa seria. Non voglio ripetere lo stesso errore di mia madre, e ritrovarmi a crescere un bambino da solo o peggio, con una persona che non amo. Per te non è lo stesso?»
Lei annuisce, arrossendo leggermente. «Se fosse necessario, aspetterei anche tutta la vita.»
«Esagerata» la prendo in giro, intenerito dalle sue parole. «Magari succederà prima di quanto immagini.»
«Chissà.» Si lascia sfuggire uno sbadiglio. Poi si rannicchia contro il mio petto. «Spero tu abbia ragione» mormora scivolando pian piano nel sonno.
Le resto accanto sino a che non si addormenta, poi afferro il libro e scendo dal letto. Rimetto le scarpe e mi riavvicino per coprirla, soffermandomi un istante a guardarla.
La ciocca che le avevo tirato indietro le è ricaduta sul viso e con una carezza gliela scosto. Lascio scorrere le dita sulla sua guancia e avvicino il viso al suo. Sento il suo profumo, e il mio cuore risponde a questo dolce richiamo accelerando e togliendomi il fiato, mentre continuo a colmare la distanza che ci separa. Mi fermo solo quando avverto il suo respiro regolare scaldarmi le labbra.
La sento mormorare il mio nome mentre dorme, e vedo la sua bocca piegarsi in un sorriso. Allontanole mie labbra dalle sue, chiedendomi se stia sognando il suo primo bacio e detestandomi per questo.
«Buonanotte, Rain» bisbiglio. Poi le bacio la punta del naso, prima di alzarmi e lasciare la camera per raggiungere la mia, in silenzio.
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Rain vol.2 Dieci battiti al secondo - Prequel
Teen FictionSinossi all'interno Si può leggere come uno standing alone, ma vi consiglio di leggerlo dopo aver letto il vol.1, In un battito d'ali, presto disponibile in diversi formati. Tutti i diritti riservati. Copyright 2018 depositato presso Ipermedia c.d.e...