4: Scuola e ricordi.

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~Dimentica i ricordi~
***

"Alexander Josh e Harry Smats, alzate il vostro sedere da quel letto e svegliatevi!"
Io e Harry cadiamo, letteralmente, dal letto, procurandoci un dolore al fondo schiena.
Ma un risveglio normale, no? Vedo su alcuni film madri che svegliano i figli 5 minuti dopo per farli dormire di più, gli portano la colazione abbondante a letto, gli danno il buongiorno con un bacio, e cose così... Solo mia madre mi sveglia urlando alle 6, dicendo che sono le 8, quando le avevo detto di svegliarmi alle 7? E poi, perché cavolo non è suonata la sveglia?
"Buongiorno anche a te, madre..." rispondo massaggiandomi la parte dolorante.
"Siete in ritardo!" Urla ancora.
"Ma se sono appena le sette e la scuola inizia alle 8:05." Rispondo controllando l'ora del mio telefono, la sveglia non era suonata perché avevo levato la suoneria, come sempre.
"Si, ma siete sempre due lumache, quindi iniziate a scendere, la colazione è a tavola" Dice mentre esce dalla stanza.
È lunedì, a prima ora ho matematica, ho un mal di testa tremendo, sicuramente ieri ho di nuovo esagerato, mi hanno svegliata presto e male, ho preso una botta al fondo schiena, sono caduta dal letto. È successo tutto questo in meno di due minuti, bellissimo risveglio, no? Scuoto Harry che si è addormentato appoggiato al mio comodino.
"Altri 5 minuti, mamma..." dice con la voce impastata dal sonno.
Ho un'idea. Scendo sotto e prendo un coperchio della pentola e un mestolo, tutto sotto lo sguardo interrogativo, o spaventato, di mia madre che non pone domande. Salgo ed entro in camera, mi avvicino a lui e inizio a sbattere il mestolo contro la pentola, procurando un frastuono fastidioso.
"Sono sveglio, diamine, sono sveglio!" Dice Harry balzando in piedi.
Mi piego in due per le risate mentre lui mi fulmina con lo sguardo.
"L-la tua f-acciAHAH..."dico ridendo.
"Ah, la metti così?" Mi risponde avvicinandosi.
"Che-che vuoi far-" non riesco a finire la frase che si butta sopra di me per farmi il solletico.
IO ODIO IL SOLLETICO.
E lui lo sa benissimo, ecco la sua vendetta.
"Pe-per fa-vore, Har-ry. Smetti-tila!" Urlo esasperata.
Mia madre entra in camera e apre subito la bocca, per rimproverarci, ma si blocca quando vede la situazione. Io e Harry la guardiamo, poi ci guardiamo, e così via, fin quando tutti e tre non scoppiamo dalle risate.
"Buongiorno Lena." la saluta il mio migliore amico alzandosi, e aiutando me ad alzarmi.
"Buongiorno Harry." Risponde dandogli un bacio sulla guancia.
"Potrei anche non fare colazione ora, visto che l'ho già fatta questa notte grazie a te" dice Harry guardandomi male.
"Non ho capito"
"Non ti senti la testa più leggera ogni volta che dormiamo insieme? Perché mi finiscono i tuoi capelli su tutto il viso, compresa la bocca." Ah ops, ha ragione.

"Sei fortunato: è shampoo al cocco."
Mentre scendiamo in cucina per fare colazione, mi lego i capelli... Meglio tardi che mai. Noto le mie sorelle già sedute a tavola che ci aspettano, con Luna un pigiamino azzurro con gli unicorni blu e Sole giallo con gli unicorni arancioni.
"Io. Voglio. Quei. Pigiami." Grido.
Loro mi guardano e mi fanno la linguaccia, mentre vado a sedermi.
"Harryyy." Urlano mentre una si aggrappa alla gamba destra e una alla sinistra.
"Piccoleee" risponde accarezzando i loro capelli.
Si vanno a sedere al loro posto, di fronte a noi, e lui si va a sedere vicino a me. Mia madre mette a tavola la colazione e si va a sedere a capo tavola.
"Em... Madre. Non so se te lo ricordi, per caso, che tua figlia non può mangiare marmellata. E tu hai preparato le fette biscottate con sopra la marmellata." Dico guardando il piatto davanti a me con disgusto.
"Em... Figlia. Questo non è un ristorante, e io non sono una cuoca. Quindi o mangi quello davanti a te o vai a scuola a digiuno." Mi risponde facendo un sorriso malefico.
Ma che cazz...
"Ma loro stanno mangiando latte e cereali, perché loro si e io no? Loro la marmellata la possono mangiare!"
"Perché qualcuno-" dice guardandomi "-ieri ha voluto innaffiare le piante con il latte, e quindi me n'era rimasto poco solo per due tazze" risponde.
"Avevo letto su internet che crescevano più in salute..." Mi giustifico.
"Per questo sono morte, vero?"
Sorrido innocentemente e do un piccolo morso alla mia colazione. Sto per vomitare. In verità non è che non posso mangiarle, è che mi disgusta la loro consistenza, uguale motivo per i budini o la gelatina. Non sono scesa neanche cinque minuti fa che già sto per risalire, tutta questa attività fisica di prima mattina non mi fa bene.
"Vado a prepararmi, sennò si fa tardi. Buona colazione" dico alzandomi, vado su per le scale verso il bagno. Apro la porta e appena entro la chiudo a chiave, non che non mi fidi, ma ormai per me è un abitudine. Nessuna playlist attivata, odio i rumori di prima mattina.
"Alla buon'ora!" Urla il mio migliore amico già pronto. "Ci sei stata quasi mezz'ora!"
"Scusa, lo sai che soprattutto di mattina sono sempre lenta" rispondo.
"Lo so, lo so... Ora sbrigati o faremo tardi." Déjà-vu di ieri.
Detto questo si chiude dentro il bagno, lui da me ha anche il suo spazzolino personale. Ho due sorelle che mi vogliono rubare il mio migliore amico, una madre che mi vuole avvelenare, un gatto che dorme più di me e un migliore amico pazzo. Che vita normale.
Ed uno stomaco che brontola.
Ed una vocina che si lamenta.
Vado in camera mia e continuo a prepararmi. Odio truccarmi, ma ho delle occhiaie enormi e quind-... No, non mi trucco lo stesso.
Ah, ecco, mi stavo preoccupando.
Sciolgo i capelli e inizio a pettinarli, o almeno ci provo, Harry entra in stanza, dopo prima aver bussato.
"Possiamo andare" dico e scendiamo le scale.
Salutiamo tutti, usciamo e saliamo nella macchina 'di Harry'. Lui guida ed anziché fermarsi davanti la scuola, si ferma un po' prima.
"Harry, non ho voglia di camminare di prima mattina, la scuola è più in fondo e c'è un posto libero." Mi lamento.
Lui non mi da ascolto e scende, io insieme a lui. Mi mette un braccio attorno le spalle e mi conduce verso un negozio, credo.
"Lo so, ma sei la mia migliore amica e so che hai fame. Quando hai fame diventi nervosa ed oggi è lunedì. Quindi non voglio che ammazzi qualcuno." Dice ed entriamo nel bar.
I miei occhi diventano subito a cuoricino quando noto delle ciambelle, ho una passione per esse. Harry mi indica un tavolo, io mi ci siedo mentre lui va ad ordinare.
"Em, Alexander. È libero questo posto?" Mi chiede una voce maschile, credo di averla già sentita. Mi giro e noto un ragazzo con un viso familiare.
"Eh? Ah, sisi. Ma come fai a conoscere il mio nome?" Dico mentre lui si accomoda su una delle due sedie libere e sorride.
"Come? Siamo nella stessa classe! Non ti ricordi di me? Sono Alex, Alex Hood, il ragazzo più perfetto del mondo!"
Modesto il ragazzo eh.
Abbiamo quasi lo stesso nome.
"Davvero? Non credevo di essere così stupida da non sapere che compagni di classe avessi."
Prima figuraccia: fatta.
"Alex, ho portato due ciambelle: una al cioccolato per te e l'altra al pistacchio per me." Mi informa Harry e si siede.
Io ed Alex ci giriamo verso di lui.
"Harry, ho già fatto colazione. Ma se vuoi, non mi tiro indietro..." risponde Alex e io mi sbatto una mano in fronte.
"In verità io dicevo alla mia migliore amica." Spiega Harry.
"Mi chiama sempre così." Informo Alex.
"Abbiamo solo meno di cinque minuti per finire la colazione" Iniziamo a mangiare in fretta.
"Ah, ma cosa ho combinato ieri alla festa? Non ricordo bene tutto"
Lui si gira di scatto verso di me con gli occhi spalancati.
"Em... Niente..." balbetta. Sta mentendo, ed io lo so. Gli spuntano sempre due righette in fronte quando mente.
"Harry, tu mi fai sempre video quando sono ubriaca quindi, se come dici tu non ho fatto niente, apri la galleria e fammi vedere." Dico con un sorrisetto. Bingo.
Lui si arrende e sblocca il telefono aprendo la galleria, intanto io do la mia metà di ciambella a lui e la sua metà a me ed iniziamo a guardare i danni commessi.
Alex ci guarda stranito ma è un nostro rito.
"Poi avevi detto che io e te siamo figli di Mary Poppins e quindi eravamo fratelli, solo perché ti ho dato un panino che era nel mio giubbotto..." mi spiega Harry appena finito.
Alex è caduto dalla sedia e stava morendo dalle risate, tutti ormai ci guardano come se fossimo posseduti. Terza figuraccia: fatta.
"Okay, forse è meglio se ci incamminiamo verso scuola o si farà tardi. Ci guardano tutti malissimo." Dico e ci alziamo, Harry paga e usciamo velocemente.

Inutile chiedere se vuole la mia parte di soldi, tanto la risposta sarà negativa, vorrà dire che gli comprerò qualcosa dopo alle macchinette. Appena arriviamo a scuola suona la campanella e quindi andiamo verso la nostra classe. Io e Harry siamo seduti negli ultimi due banchi insieme, mentre Alex è davanti a noi. Allora veramente non scherzava quando diceva che eravamo della stessa classe. Come ho fatto a non notarlo dopo quattro anni? Subito dopo entra il professore di matematica, e inizia l'inferno.
"Buongiorno ragazzi, avete svolto gli esercizi a casa?" Domanda il professore pelato alla classe.
Ma, aspetta, compiti? Quali cavolo di compiti?
"Harry, che compiti c'erano?"
"Oh, ma niente... tre problemi, due pagine da studiare, una mappa sul quaderno, quattro schemi da fare e cinque esercizi sul libro" mi informa.
"E io perché non ne so niente?" Domando.
"Forse perché ti eri addormentata in classe, come sempre?"
Ouch.
"Professore, scusi, potrei andare in bagno? Non mi sento tanto bene" domando.
"Oh Josh, ma davvero? Sappi che se è un'altra scusa per non aver fatto i compiti, la risposta è no. Non può andare in bagno."
"Ma no. Ma che dice!" Dico ridendo falsamente.
"Visto che è così preparata, perché non viene qui alla cattedra a spiegare la lezione di oggi?" domanda.
"Perché mi fa male la gamba." rispondo.
"Ma per andare in bagno si doveva alzare e camminare." spiega.
"Mi è venuto ora il mal di gamba." informo.
"In un minuto? Così all'improvviso?" Mi domanda alzando un sopracciglio.
"Si." dico.
"Allora può spiegarlo li dal posto." propone.
Oh cavolo. Harry e Alex se la ridono di gusto sotto i baffi che non hanno.
"Non ridere, cretino! E aiutami!" Rimprovero Harry sottovoce.
Mi passa un foglio con il riassunto della lezione di oggi e, di nascosto, inizio a leggerlo.
"Yeee, ho preso un sei in matematica!" Grido uscendo dalla scuola, ormai finita.
"E una nota per non aver svolto i compiti..." precisa Alex.
"Ma che me ne frega a me della nota? Ne ho prese taantee. A me interessa il miracolo del sei!" Rispondo.
"Tutto merito mio!" Dice Harry aprendo la macchina.

L'ho sempre detto e lo ripeto anche, cosa farei senza lui?

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